martedì 29 novembre 2022

In attesa del risveglio del Vesuvio...

 


Come è noto, Ischia è una delle isole nel golfo di Napoli, città simbolizzata dal "Vesuvio"; Vesuvio che . . .  vive insieme a noi. 

Ricordiamo l'ultima eruzione del Vesuvio: risale al 1944, da gennaio a fine marzo. Sul suolo italiano (da Cassino alle Alpi) c'era la guerra  di Liberazione dal nazifascismo: sia con un esercito regolare (a Cassino - Montelungo); sia con la Resistenza dei Partigiani,  sostenuti  dagli anglo-americani. 

Il vento trasportava  le ceneri eruttate fino a Bari: pioveva cenere vesuviana. Nella zona vesuviana contarono una trentina di persone morte. 

Dalla fine della guerra, diverse centinaia di migliaia di persone hanno costruito "senza permessi" -,ed alloggiano - nella zona rossa del Vesuvio. 

E' terribile pensare alla indescrivibile situazione creata da una eventuale ripetizione della tragedia del 1944. 
E' una realtà che può diventare più catastrofica dell'attuale nostra immaginazione.

Che silenzio! 

Per i napoletani è un silenzio scaramantico. 
Per tutti noi è un silenzio complice di chi ha creato quella bomba speciale molto pericolosa. Abbiamo il diritto di sapere da quelle 600-700.000 persone della zona rossa Vesuviana cosa pensano di fare loro nel caso il Vesuvio si risvegli.
 
Hanno qualche progetto da attuare per salvare la loro persona, i loro familiari, i loro vicini di villini, di case, ecc.? 
Abbiamo il diritto di sapere dagli Amministratori di quelle 600-700.000 persone quale contributo possiamo dare noi, Cittadini Italiani.

Siamo all'Anno Zero. 

Prima partiamo e meglio è per tutti. 

Vito de Russis





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