giovedì 16 giugno 2022

Carta moneta e l'economia della "serva"...

 


Nel tentativo di raddrizzare una barca, ridotta ormai a zattera, cioè l’economia capitalista di tipo occidentale (per quella orientale rimando alle definizioni del prof. Michael Hudson, vedi mio messaggio 14/6) lanciata sulle rapide, per tanti anni Fed e BCE hanno stampato carta moneta.

Ma quando stampi carta e non la sostanzi con qualcosa la carta rimane carta anche se la chiami moneta.  

Il “qualcosa” un tempo era l’oro, però il debito che gli USA avevano contratto per l’aggressione al Vietnam era tale che Fort Knox si sarebbe svuotato. Allora nel 1972 Nixon stabilì che il dollaro non era più convertibile in metallo giallo. L’Occidente (l’Unione Sovietica non entrava in tali dinamiche), con tutti i dollari che aveva in cassaforte, ci rimase male ma non poteva costringere il ladro a restituire il malloppo. Si rassegnò a pagare i debiti degli USA.

Il “qualcosa” oro, venne quindi sostituito dal “qualcosa” detto garanzia fornita dall’egemone economia yankee. Poi venne meno anche questa e per non far mancare il contante e soddisfare il credito (le banche) si prese a stampare carta. Draghi lo fece con larga generosità. Solo l’Italia si vide promettere dalla BCE qualcosa tipo 200 miliardi di Euro (Recovery found). E qui non menziono le quantità stellari di carta/dollari stampata dagli USA.

Ovviamente e banalmente ora, che la moneta è sempre meno moneta e sempre più carta, c’è l’inflazione, anzi una iperinflazione e la “tenuta sociale” preoccupa. Ieri la BCE ha detto “basta carta”. Però la gran parte dell’economia (non le farmaceutiche e le organizzazioni umanitarie che producono armi) si regge sulla speculazione finanziaria, è facile dire basta carta, ma poi? La BCE è indecisa. Ci ripensa.

Sorge, come sempre spontanea, la domanda: riescono a controllare la zattera?

La riposta non è spontanea, ma è semplice e drammatica: no! Aggiungono solo confusione alla confusione, aggravando il tutto.

Situazione grave quindi, ma non per tutti. Draghi, i suoi sodali e i suoi amici, qui e altrove, continueranno a godere dei benefici del loro status e anche se, a causa di una rete idrica italiana in gravissima carenza, dovessero lavarsi con l’acqua minerale, non si preoccuperebbero granché.

MA FINO A QUANDO?

Giorgio Stern



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