martedì 1 marzo 2022

Ucraina: l’attacco lo lanciò la Nato otto anni fa... ma ora la Russia ha il cerino in mano

 


La commissaria Ursula von der Leyen ha annunciato che la Ue mette al bando l’agenzia di stampa russa Sputnik e il canale Russia Today così che «non possano più diffondere le loro menzogne per giustificare la guerra di Putin con la loro disinformazione tossica in Europa». La Ue instaura così ufficialmente l’orwelliano Ministero della Verità, che cancellando la memoria riscrive la storia. Viene messo fuorilegge chiunque non ripete la Verità trasmessa dalla Voce dell’America, agenzia ufficiale del governo Usa, che accusa la Russia di «orribile attacco completamente ingiustificato e non provocato contro l’Ucraina». Mettendomi fuorilegge, riporto qui in estrema sintesi la storia degli ultimi trent’anni cancellata dalla memoria.

Nel 1991, mentre terminava la guerra fredda con il dissolvimento del Patto di Varsavia e della stessa Unione Sovietica, gli Stati uniti scatenavano nel Golfo la prima guerra del dopo guerra fredda, annunciando al mondo che «non esiste alcun sostituto alla leadership degli Stati uniti, rimasti il solo Stato con una forza e una influenza globali». Tre anni dopo, nel 1994, la Nato sotto comando Usa effettuava in Bosnia la sua prima azione diretta di guerra e nel 1999 attaccava la Jugoslavia: per 78 giorni, decollando soprattutto dalle basi italiane, 1.100 aerei effettuano 38 mila sortite, sganciando 23 mila bombe e missili che distruggevano in Serbia ponti e industrie, provocando vittime soprattutto tra i civili.

Mentre demoliva con la guerra la Jugoslavia, la Nato, tradendo la promessa fatta alla Russia di «non allargarsi di un pollice ad Est», iniziava la sua espansione ad Est sempre più a ridosso della Russia, che l’avrebbe portata in vent’anni a estendersi da 16 a 30 membri, incorporando paesi dell’ex Patto di Varsavia, dell’ex Urss e della ex Jugoslavia, preparandosi a includere ufficialmente anche Ucraina, Georgia e Bosnia Erzegovina, di fatto già nella Nato (il manifesto, Che cos’è e perché è pericoloso l’allargamento a Est della Nato, 22 febbraio 2022), Passando di guerra in guerra, Usa e Nato attaccavano e invadevano l’Afghanistan nel 2001 e l’Iraq nel 2003, demolivano con la guerra lo Stato libico nel 2011 e iniziavano tramite l’Isis la stessa operazione in Siria, in parte bloccata quattro anni dopo dall’intervento russo. Solo in Iraq, le due guerre e l’embargo uccidevano direttamente circa 2 milioni di persone, tra cui mezzo milione di bambini.

Nel febbraio 2014 la Nato, che dal 1991 si era impadronita di posti chiave in Ucraina, effettuava tramite formazioni neonaziste appositamente addestrate e armate, il colpo di stato che rovesciava il presidente dell’Ucraina regolarmente eletto. Esso era orchestrato in base a una precisa strategia: attaccare le popolazioni russe di Ucraina per provocare la risposta della Russia e aprire così una profonda frattura in Europa. Quando i russi di Crimea decidevano con il referendum di rientrare nella Russia di cui prima facevano parte, e i russi del Donbass (bombardati da Kiev anche col fosforo bianco) si trinceravano nelle due repubbliche, iniziava contro la Russia la escalation bellica della Nato. La sosteneva la Ue, in cui 21 dei 27 paesi membri appartengono alla Nato sotto comando Usa.

In questi otto anni, forze e basi Usa-Nato con capacità di attacco nucleare sono state dislocate in Europa ancora più a ridosso della Russia, ignorando i ripetuti avvertimenti di Mosca. Il 15 dicembre 2021 la Federazione Russa ha consegnato agli Stati Uniti d’America un articolato progetto di Trattato per disinnescare questa esplosiva situazione (il manifesto, «Mossa aggressiva» russa: Mosca propone la pace, 21 dicembre 2021). Non solo è stato anch’esso respinto ma, contemporaneamente, è cominciato lo schieramento di forze ucraine, di fatto sotto comando Usa-Nato, per un attacco su larga scala ai russi del Donbass. Da qui la decisione di Mosca di porre un alt alla escalation aggressiva Usa.Nato con l’operazione militare in Ucraina.

Manifestare contro la guerra cancellando la storia, significa contribuire consapevolmente o no alla frenetica campagna Usa-Nato-Ue che bolla la Russia quale pericoloso nemico, che spacca l’Europa per disegni imperiali di potere, trascinandoci alla catastrofe.

Manlio Dinucci

Il Manifesto  01.03.2022


Mia integrazione: 

“Certo la pazienza ha un limite, ma ho la sensazione che la mossa di Putin di avviare un'azione militare in Ucraina possa ritorcersi infine contro la Russia. Forse Putin sperava in una campagna lampo con i soldati ucraini che si arrendevano senza combattere ma così non è stato. Per non colpire i civili l'esercito russo deve affrontare una guerra di posizione e questo va a vantaggio dell'Ucraina poiché nel frattempo può lanciare una campagna di solidarietà, addirittura attraendo “volontari” e terroristi stranieri come è accaduto a suo tempo in Siria. Non vorrei fare la parte della Cassandra ma temo che alla fine la Russia sarà costretta a ritirarsi senza aver ottenuto risultati soddisfacenti, come accadde al tempo dell' “aiuto fraterno” offerto nel 1979  dall'URSS al governo laico dell'Afghanistan che infine si risolse in una debacle militare ed economica con ritirata ignominiosa dell'Armata Rossa nel 1989. Ai signori della guerra USA e UE fa comodo che la Russia si esaurisca con una campagna di posizionamento in Ucraina. Tra l'altro ho notato che la stragrande maggioranza della popolazione in Italia,  ed  in generale nel mondo occidentale, non è minimamente consapevole delle vere cause del conflitto in corso. Alla fine alla Russia non resterebbe che o aderire ad un accordo vergognoso con l'Ucraina oppure allargare il conflitto a livello mondiale... ed allora saranno cardi amari...” (Paolo D'Arpini)





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