mercoledì 9 settembre 2020

Un orientamento "nonviolento" per il voto referendario del 20 e 21 settembre 2020

La nonviolenza in Italia: intervista a Mao Valpiana | Italia che cambia

Il referendum impone una scelta secca: o sì, o no. Non ci sono le mezze misure, i distinguo, le sfumature. La decisione cui siamo chiamati riguarda solo il numero, non la qualità, non le mansioni, non il modo di eleggere deputati e senatori. Se vuoi tagliarne circa un terzo, voti Sì; se vuoi mantenere il numero stabilito dalla Costituzione, voti No. O 945 parlamentari, o solo 600.

Noi abbiamo un'idea più complessa e articolata della politica, della rappresentanza, delle funzioni istituzionali, del rapporto tra elettori ed eletti. Ci piacerebbe discutere di questo nella campagna referendaria, ma la proposta di riforma costituzionale si è concentrata solo sul taglio lineare e numerico dei parlamentari, per ridurne i costi, per snellire le camere, per sveltire i processi legislativi. Una concessione ad un diffuso sentimento antipolitico "contro la casta".

I principi costituzionali che riguardano l'ordinamento della Repubblica (articoli 55-69) a noi paiono ancora validi, anche nel rapporto numerico elettori-eletti stabilito. Sappiamo che la democrazia è sempre perfettibile, e che molti sono i limiti che vanno superati. Per orientarci in questo dibattito, ci piace richiamare le idee-cardine del pensiero nonviolento di Aldo Capitini sui temi della democrazia, del potere di tutti, dell'omnicrazia, che costituiscono ancor oggi un riferimento fondamentale, un orizzonte ampio di ispirazione.

La necessità di un rinnovamento era già presente in Capitini: "C'è un'esigenza reale e diffusa di una nuova strutturazione del potere, sul passaggio cioè del potere dalle mani di pochi, che oggi lo detengono, alle mani dei molti che oggi ne sono privi". Questa tensione, naturalmente, porta ad una sensibilità estrema alla questione delle minoranze: "La democrazia attuale attribuisce alla maggioranza un potere che qualche volta è eccessivo rispetto ai diritti delle minoranze".

Un allargamento del potere dai pochi ai molti, e poi a tutti, è decisivo nel pensiero capitiniano, nella sua idea di ampliare la democrazia, fino a trasformarla in omnicrazia, potere di tutti, appunto: "L'omnicrazia progredisce tutte le volte che il potere di uno si esplica strettamente connesso con il potere di ogni altro". La riflessione di Capitini si è concentrata anche, e forse soprattutto, sugli strumenti di lavoro: "Per trasformare la democrazia in omnicrazia vi sono due elementi: le assemblee e l'opinione pubblica". Ed è proprio sul tema dell'assemblea (dunque anche l'assemblea legislativa) che Capitini ha insistito molto: "Non sono d'accordo con i distruttori del sistema rappresentativo; bisogna essere vissuti sotto una dittatura per capire che il libero funzionamento della rappresentanza parlamentare è qualche cosa di positivo, pur con i suoi difetti (...). Considero utile il Parlamento, ma mi preme dire che esso ha bisogno di essere integrato da moltissimi centri sociali, assemblee deliberanti o consultive in tutte le periferie. Questa integrazione è dal basso". Infatti "Il controllo dal basso può essere esercitato solo da organismi democratici eletti (...) "Il Parlamento viene dal basso, per la sua derivazione dall'elezione".

C'è quindi la necessità di rinforzare il Parlamento, non di mutilarlo: "Nell'ipotesi migliore il centro formato da chi è persuaso dell'apertura nonviolenta si presenta come integrazione delle istituzioni". Integrare, non tagliare. Non distruggere quel che c'è ma migliorarlo per il bene comune.
Con queste poche piste di lavoro non vogliamo far dire a Capitini quel che non ha detto. Vogliamo solo offrire alcuni spunti di riflessione, perché ognuno, in coscienza, possa farsi un'opinione da tradurre poi in una scelta, nella ricerca della verità.

Mao Valpiana

Elezioni 2018, è candidato al Senato anche Massimo "Mao" Valpiana, lista  Insieme | | TusciaTimes.eu (.it)
Movimento Nonviolento

P.S. Le citazioni di Aldo Capitini sono tratte dal libro Il potere di tutti (La Nuova Italia Ed., 1969)

1 commento:

  1. Scrive Vito De Russis: "500 parole non violente di Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, sul Referendum del "Taglio del numero dei Parlamentari" nelle quali (era scontato) c'è il pensiero di Aldo Capitini, il padre fondatore del Movimento Nonviolento (e non solo) che ho conosciuto, per poco, alla prima Marcia Perugia - Assisi (1961). (Tra tutti quei partecipanti cercai il prof. Carlo Arturo Jemolo, giornalista della Stampa, giornale che dagli anni trenta leggeva mio padre "perchè lo leggeva Gramsci", e insieme percorremmo parecchia strada.*) Purtroppo, Capitini ci ha lasciati agli albori del "sessantotto", seguito da Piazza Fontana (strage del 1969), ecc., con il Parlamento calmo - perchè i partiti erano diversamente affaccendati, fino al 1973.- ma preoccupato per la grave crisi economica del Paese. Lo scandalo sul finanziamento privato ai partiti del 1973 viene risolto immediatamente dal Parlamento con la LEGGE 2 maggio 1974, n. 195, Contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici. Questo è l'inizio dell'ininterrotto massacro della "Costituzione-testamento dei centomila morti" (Piero Calamandrei **). Il mio intervento sul "Non inquinate il mio SI" ha lo scopo di aiutare tutte/i coloro che sono pre-disposti a un dignitoso ravvedimento conviti e concreti "nella ricerca della verità" per riportare il Parlamento di domani al rispetto della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Repubblica votata dai cittadini. Non solo, per raccontare ai giovani (penso alle 6.000 Sardine scese in campo sul Referendum) la Verità. Chi vieta di istituire nelle Scuole di ogni ordine e grado, la materia di studio "Costituzione e Parlamento" partendo dalla XIV Legislatura? Volere è potere.
    Vito De Russis
    * Ricordo che la mia prima domanda a Jemolo, cattolico laico come Capitini, fu sul drammatico plebiscito elettorale del marzo 1929: primo massiccio e pesante intervento della Chiesa nella vita politica italiana, chè ha determinata la mia nascita..
    ** https://lists.peacelink.it/educazione/2005/04/msg00009.html

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