giovedì 20 febbraio 2020

Meditazione dinamica, psicocibernetica o transcibernetica?


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Parlando di libri con una amica su fb le ho scritto: "dei libri che mi hai elencato non ne ho letto nessuno, l'unico che conosco tra gli autori citati è Osho, e pure di lui non ho letto nessun libro, anche se ho una amica che è una seguace e mi ha introdotto alla sua filosofia e alla meditazione dinamica che pratico anch'io anche se a modo mio",  come dicevo qualche giorno fa: "c’è il modo giusto, il modo sbagliato e il modo mio...". A proposito di Osho ieri mattina sono andato in un negozio sotto casa a chiedere alla titolare se la macchina parcheggiata là davanti era la loro, perché era scattato l’allarme ed era rimasto acceso tutta la notte. Mi ha risposto che loro abitano in un altro posto e che quindi la macchina non era la loro. Poi siccome da un po di tempo sono molto cambiati nei modi e nelle abitudini, tipo lei ieri aveva i capelli rosa e pure il marito ha sempre i capelli un po colorati con tagli particolari, diversi piercing, si è fatto numerosi tatuaggi, ha le scarpe bicolori e anche la figlia è abbastanza colorata, così le ho chiesto se erano seguaci di Osho e anche in questo caso mi ha risposto di no. In verità non so perché mi era venuta in mente quest'idea stramba...  

Risultato immagini per giocare a palla sulla spiaggia

Poi sono andato al mare dove ho incontrato un gruppo di amici che giocano a calcio e a beach tennis, ho portato la chitarra, vorrei farli cantare solo, che sono troppo rigidi, hanno ormai la corazza troppo spessa. Ho provato in tutti modi anche con la psicocibernetica e la transbioergetica, niente totalmente bloccati. cosi ho resettato le mie intenzioni e semplicemente sto ad ascoltarli, in compenso pure loro mi ascoltano. Solo che usano termini calcistici per definirmi, tipo arbitro, allenatore, allora cerco di spiegare loro che sono un facilitatore delle relazioni sociali, anche se credo di non essere ancora riuscito a spiegare bene il concetto e che cosa significhi. Se poi parlo di Empowering mi guardano ancora più strano, allora dico che è il cugino inglese di un cantante turco che si chiama Baba Ganush; la famosa psicologia inversa! Tempo fa ho proposto un esercizio con la palla senza toccarla, cioè dopo aver messo la palla a terra al centro dell’attenzione di tutti, li ho invitati a fare dei movimenti, a parlarci, fare un suono attorno alla palla, per celebrarla ringraziarla per il piacere che ci dona, tutto questo senza toccarla. Mi hanno guardato sconcertati! Se questa pratica fosse rientrata nei normali parametri degli allenamenti praticati dalle squadre e nella normalità psicoculturale del gioco del calcio non avrebbero avuto nessunproblema a farlo, invece è sembrata una cosa cosi strana e trasgressiva che sono rimasti in silenzio. Ringraziare la palla? Celebrarla? Fare un rito? parlarci, danzarci attorno?Cosi a passi di danza…. sono tornato a casa, su televideo ho letto questa frase: la parola saggia è quella che, detta a un bambino, viene sempre compresa, senza bisogno di spiegazioni (miguel de unamuno y sugo).  

In che modo ci si può sbloccare attraverso la psicocibernetica e transcibernetica? e poi come si fa a facilitare i rapporti sociali? Avremmo tutti tanto bisogno di queste cose.

Ungan disse, “Capisco.”
Dogo disse, “Come lo capisci?”
Ungan disse, “Tutto il corpo è mani ed occhi.”
Dogo disse, “Ciò è molto ben espresso”.
Ungan disse, “E tu come lo diresti, Fratello Anziano?”
Dogo disse, “In tutto il corpo, solo mani ed occhi!”
(Hekigan Roku: Caso 89 )

Risultato immagini per osho condizionamenti

Scrive osho: l’invito è a liberarci dai condizionamenti che imprigionano lo spirito; è la summa di un insegnamento che indica le modalità per diventare ciò che ancora non siamo, anche se è già scritto in noi. Come? «Pochissime cose possono essere definite divine, la fiducia è una di queste; come l’amore, la beatitudine, la consapevolezza, la libertà». che cos'è  la fiducia? mi viene da pensare alla piuma di dumbo. la fiducia è una piuma che ci da la sicurezza in noi stessi e nelle nostre capacita senza timori e ci rende decisi di quel che facciamo e… siamo. Il primo esercizio: ghan ghen ghin ghon ghun almeno mezzora a passo lento sulla spiaggia o in un altro luogo tranquillo, anche se non acquisiamo fiducia almeno ci sblocca alcuni canali e magari ci apre il terzo occhio.

Fondamentale è imparare a sapersi connettere con le frequenze della gioia poi viene tutto da sé.

Al mare ho fallito individualmente anche se collettivamente pian piano sto trasformando il gruppo e rendendolo più consapevole e sto lavorando molto sul concetto di luogo fiducia e appartenenza e insisto sempre sul primo principio: valorizziamo l'incontro. Considerare il fatto di incontrarci liberamente e spontaneamente sulla spiaggia due volte alla settimana come un grande dono, al di la delle formalità espressive e dei contenuti specifici dell incontro. In questo senso la cosa funziona abbastanza bene, nel vederci e rivederci si è stabilita una gran fiducia tra di noi e ci riconosciamo nel’appartenenza comune già per il fatto di condividere confrequenza uno stesso spazio di libertà. Interessante la trasformiamo del luogo, la spiaggia invernale deserta che all improvviso si anima e certe domeniche tra amici e coscenti che commentano si trasforma in una grande piazza o mercato virtualetra commenti urla e risate. Questa pratica di facilitazione mi viene in modo naturale, loro non mi hanno chiesto di farlo e al limite mi identificano come già detto come allenatore arbitro o var. Ora che hanno imparato questa parola la ripetono in continuazione anche se preferisco bar, si il bar! seduti al bar a prenderci un caffè un te un aperitè un po' di me e un po di te.  

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Nel pomeriggio mentre ero in giro a fare meditazione dinamica, e fra un po mi portano al manicomio perché recito il potente mantra “ghan ghen ghin ghon ghun” in diverse tonalità e indosso dei pantaloni alla turchesca e tutti si girano a guardarmi, addirittura una donna, che conosco di vista, mi ha seguito un po, poi pian piano si è avvicinata e scusandosi mi ha chiesto se mi servono dei pantaloni. le ho chiesto se aveva un negozio di pantaloni e che non sono povero e ho un sacco di pantaloni a casa e li porto perché mi piacciono e portano fortuna. Infatti era da un sacco di tempo che desideravo conoscerla e finalmente anche grazie a lei e al suo coraggio era accaduto ciò. Abbiamo continuato a parlare un po rimanendo nel vago. In verita quando mi sono girato e ho visto che era lei che mi parlava con un tono rilassante e pacato ho provato una leggera emozione e non capivo il senso delle sue parole. Mi sarebbe piaciuto continuare a parlarle, solo che ho perso l'attimo e ho lasciato al caso un prossimo possibile incontro.

Dopo la lunga passeggiata per le vie del centro ho trovato sul selciato della piazza, tra i coriandoli e le stelle filanti della prima domenica di carnevale, un bacio perugina che ho raccolto prima che venisse schiacciato tra i piedi dei passanti e riposto con cura nella tasca del cappotto. Il giorno dopo aperta la confezione di carta argentata ho mangiato il cioccolatino assieme a una banana, banana e cioccolato, il mio dolce preferito, anche cioccolato e pera. Sul biglietto c’era scritto: in amore troppo è ancora poco. (Pierre Beumarcheais)

Ferdinando Renzetti - ferdinandorenzetti@libero.it


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