QUANDO E’ LA COMPASSIONE A DISTINGUERE L’UOMO DALLA BESTIA
Maurice Barat, nel suo libro “I cani e gli uomini”, racconta questa storia:
Un commerciante aveva abituato il suo cane ad andare tutte le mattine a prenderli cinque “croissants” da un fornaio in una via vicina, e per vari mesi il cane aveva assolto l’incarico con diligenza. Un giorno il padrone rimase stupito constatando che nel cestino vi erano solo tre croissants, pensò che fosse una distrazione del fornaio e si limitò a rimproverare il cane. La mattina dopo, visto che nel cestino i pezzi erano ancora tre andò a lamentarsi con il fornaio il quale affermò di non essersi mai sbagliato. I due uomini decisero di seguire il cane e notarono che l’animale, invece di tornare direttamente a casa, entrava in una vecchia abitazione di una via adiacente per poi riuscire velocemente qualche istante dopo per riprendere il suo percorso. Sempre più incuriosito il padrone esplorò la dimora e vide in fondo ad un corridoio una cagna con i suoi piccoli. Da buona madre si mise a ringhiare lasciandosi sfuggire un pezzo di croissants; si scoprì che il padre della cucciolata portava ogni mattina la colazione a quella famigliola. Per ricompensarlo della buona azione il padrone non trovò di meglio che dare una severa lezione al suo cane.
(Da “Il Monitore Del Regno Della Giustizia”, Maggio 2019)
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