A cosa serve la favola antiscientifica dell'antropic global warming, nella quale “antropic” è un palese intruso?
1) Anzitutto a spaventare la gente. Il terrore indotto verso un nemico immaginario è un magnifico strumento di controllo della classe dominante sul popolo.
2) A generare sensi di colpa: il mondo va male per colpa tua.
Ottimo strumento, come sopra.
Ottimo strumento, come sopra.
3) A difendere la tesi del "nucleare pulito che non emette anidride, operazione avviata illo tempore da Margaret Tatcher.
4) A diffondere normative restrittive contro la industrializzazione concorrenziale del Terzo Mondo, in modo da evitarne la emancipazione.
5) A distrarre l'attenzione popolare dai problemi veri, inducendola su uno falso.
6) A difendere i progetti di geoingegneria (vedasi il documento USAF "Owning the weather as a force multipler", 2005).
7) A inventare nuove tasse.
Nell'insieme, una banale operazione di dominio padronale delle masse. Bugie, colpevolizzazione e paura sono eccellenti strumenti sostitutivi della forza.
Vincenzo Zamboni
Commento di Vincenzo Zamboni: "Tramite le analisi spettrografiche siamo in grado di conoscere le temperature di tutti i pianeti del sistema solare e di seguirne le variazioni temporali (si vedano ad esempio i lavori di Neil De Grasse Tyson), perché ad ogni temperatura corrisponde una specifica distribuzione di intensità delle frequenze elettromagnetiche emesse, con i loro precisi picchi. Così sappiamo che anche le temperature degli altri pianeti cambiano nel corso del tempo. Eppure non ci sono esseri umani né attività industriali umane, mettendo le osservazioni al riparo dalle speculazioni delle manie ossessive degli pseudoecologisti. Non c'è scampo, le variazioni termiche dei pianeti sono fenomeni naturali, non artificiali..."
RispondiEliminaCommento di Olivier Turquet: "Sono d'accordo sul fatto che si usi il problema del cambiamento climatico per dar la colpa alle persone quando sarebbe meglio concentrarsi sulle responsabilità delle multinazionali ma temo che il problema esista davvero e che dobbiamo attribuirne la causa al mito del progresso indefinito e alla tremenda avidità di alcuni, pochi, esseri umani. Ma non sarebbe male se tutti prendessimo coscienza ed agissimo di conseguenza, in primis a denunciare chi inquina davvero e in secundis a fare la nostra anche piccola parte..."
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