giovedì 25 aprile 2019

Camminando s'impara la resistenza


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Oggi mi sono svegliato presto e sono andato a correre. Ero solo, nessuno dei miei abituali compagni era con me. Tutti in giro a godersi la bella giornata.

Io dovevo e devo lavorare dopo la corsa. Ma non è una giornata triste tutt’altro.
Mi guardo intorno come se tutto fosse un miracolo. Appena fatti due chilometri , due cardellini hanno preso a seguirmi. Si facevano raggiungere appoggiandosi su uno dei numerosi ulivi che costeggiano il “nostro abituale percorso”; per un chilometro abbondante mi hanno sempre preceduto. Poi con calma sono ritornati ai loro nidi.

Ho pensato che la giornata fosse perfetta e fino a quel momento non pensato a nulla. Andavo relativamente piano e respiravo a pieni polmoni.

Una bicicletta mi supera, poi un’auto, poi ancora un furgoncino. Sembrava un traffico infernale per quel luogo silenzioso e protetto. Da lontano vedo un trattore che mi punta, non è un trattore normale ha lunghi bracci meccanici ripiegati e la cabina è protetta dall’esterno.

Lo seguiva un pickup con il cassone pieno di taniche di diserbante. Ne avrà avute una quindicina.

L’aver visto il trattore mi ha destabilizzato. Ho iniziato a guardare i campi e riconoscevo quelli irrorati di pesticidi da quelli “puliti” sapete da cosa?
Dalla vita che in quelli puliti si accalcava in essi.

Non credo che tanta gente sappia che in Italia dovrebbe essere vietato l’uso di pesticidi poiché i divieti già esistenti ne vietano di fatto già l’utilizzo. La distanza minima da pozzi, sorgenti…fonti, abitazioni ne rendono impossibile l’utilizzo.
Ma ciò non accade. In Italia gli uomini stanno diventando sterili (ed è il minore dei mali). La causa sono da attribuire anche ai pesticidi. L’Italia non è assolutamente il peggior paese in cui vivere, anzi purtroppo è uno dei migliori.

Mi sono ricordato di un episodio a cui ho assistito pochi mesi fa nel consorzio della mia città di adozione: una contadina con una voce squillante, lamentava in dialetto, che alcuni alberi da frutto le si fossero seccati. " Il vicino passava: lo diserbo”. Ma a 10 metri di distanza.!.

Il venditore, disse che era normale. E lei ribadisce che era distante anche più di dieci metri e gli chiede se fosse possibile. Ancora una volta risponde di si, con la voce un pochino più alta ma non a sufficienza per essere ascoltato dagli altri avventori.
Alla quarta, quinta volta che la contadina, gli chiedeva come mai le sue piante da frutto si fossero seccate, il commesso s’incazza e sbotta: Si cazzo arrivano fino ad un chilometro anche due se soffia il vento!!!

Per questo non si possono passare con il vento!! E poi voi raddoppiate le dosi!!!
Ma non adè pericolosi? non sono pericolosi? lo riprende la contadina.
Il venditore abbassa lo sguardo.

Vedete io oggi resisto!!! Resisto, per non essere preoccupato.
E sono felice di non odiare quell’uomo dentro a quell’attrezzo. Ho visto il suo sguardo e so che non pensa alle conseguenze di ciò che fa.

Sono consapevole che qualcuno gli ha venduto quella roba e che qualche politico ne ha permesso la vendita. Io resisto. Resisto alla politica.
Io esisto ed ho pregato che quel tizio non mi spruzzasse quella robaccia in faccia quando avrei preso la strada del ritorno. Ma sono ormai anche consapevole che quella roba vola per chilometri.

Non gli auguro il male. Io resisto all’odio.

La mia pausa del dopo pranzo dal lavoro è finita.
Dedico questo post alla resilienza ed anche alla resistenza.
Resilienza: Resistenza alla rottura, capacità di affrontare e superare le avversità
dal latino: resilire rimbalzare, saltare indietro

Resistenza  (opposizione, contrasto) dal latino: resistentia, da resistere, composto di re indietro e sistere fermare

Ogni epoca ha la sua resistenza.


Ogni ceto sociale, ogni uomo è chiamato a resistere alle ingiustizie e mi consola sapere che forse molti come me resistono all’odio. 

Resistono a ciò che ci vendono o spacciano per vero, resistono a ciò che ci tranquillizza ma ci ammala. Esistono e per questo sentono che non c’è altra possibilità se non cercare se stessi e le motivazioni delle nostre azioni per scegliere una via che profumi di natura e bellezza.

E il sacrificio dei tanti giusti che hanno resistito quando non era conveniente ci sia d'ispirazione!

Da San Marco. Buon San Marco e Buona Resilienza!

Andrea Santini

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1 commento:

  1. Commento di Caterina Regazzi: "Sai, Andrea, io quando sono a Spilamberto vado sempre a camminare lungo il Panaro e per arrivare sul sentiero lungo il fiume passo sempre, andata e ritorno in mezzo a dei campi, coltivati di anno in anno, a grano, orzo, colza. Ma da quest'anno in mezzo a quei campi non mi va più tanto di passarci. Ci vedo dei trattori che spruzzato "roba" che credo sia diserbante (se va bene invece è concime). Passo da un 'altra parte a costo di camminare vicino alla strada."

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