L’acqua dolce sul nostro pianeta rappresenta il 3% dell’acqua totale. Di questo 3% quasi il 70% è racchiuso nei ghiacciai. A disposizione di tutti gli esseri viventi ne resta quindi una quantità limitata.
Nella realtà quotidiana non si tiene conto di questo dato di fatto: la risorsa idrica viene sovrasfruttata per utilizzi industriali, agricoli, energetici, per modi di produzione, alimentazione, mobilità e consumi che la sprecano e la inquinano, senza rispettare i suoi tempi e la sua capacità di rigenerazione.
L’ONU di recente ha di nuovo lanciato un monito: se già oggi 800 milioni di persone soffrono per la scarsità di acqua potabile, permanendo questo stile, entro dieci anni metà dell’umanità vivrà in condizioni di carenza d’acqua (noi compresi) o addirittura di mancanza.
Oggi ci confrontiamo anche con il surriscaldamento globale e altri cambiamenti climatici che accelerano la crisi idrica e le sue conseguenze su ambiente e salute.
La natura ci dice che occorre una radicale inversione. A partire dall’acqua, bene comune e diritto umano, che deve essere gestita in modo partecipato dalle comunità locali, protetta e sottratta al mercato e ai profitti.
Pretendere la giustizia climatica vuol dire in primo luogo salvaguardare l’acqua.
Ognuna/o di noi può fare la sua parte con gesti quotidiani: guarda l’allegato!!
Comitato Milanese Acquapubblica
ericarodari@tiscali.it |
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