lunedì 23 aprile 2018

Mondeggi. INCONTRO NAZIONALE DI GENUINO CLANDESTINO 27-29 APRILE 2018

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INCONTRO NAZIONALE DI GENUINO CLANDESTINO - MONDEGGI, 27-29 APRILE 2018

Contadine e contadini per un movimento ecologista

Con queste poche righe proponiamo un nuovo tavolo dentro al nazionale di 
GC. Un tavolo germinale, sperimentale, il cui obiettivo principale 
consista nel discutere un'ipotesi di lavoro politico che abbia al centro 
il tema dell'ecologia. Nel corso degli ultimi anni la consapevolezza 
della crisi ecologica va crescendo su scala globale. Mentre tale 
consapevolezza attraversa tanto il mondo accademico quanto le sfere 
dell'arte e qualche volta del giornalismo, i contorni di un movimento 
ecologista fanno, almeno alle nostre latitudini, fatica ad emergere. Al 
contempo se guardiamo agli ultimi dieci anni in Italia possiamo vedere 
come i movimenti sui beni comuni e le esperienze di usi civici e 
collettivi, contro inceneritori e grandi opere, per la difesa del suolo 
e contro le nocività non abbiano mai smesso di proliferare. La mappa dei 
conflitti ambientali e delle esperienze di autogestione dei beni comuni 
che attraversano questo paese è ricca di territori in lotta. E se a 
questa mappa dei conflitti visibili sovrapponiamo altre mappe, magari 
composte da pratiche affermative quotidiane, il quadro potrebbe farsi 
ancora più ricco. Dall'emergere di reti di economia alternativa al 
movimento della decrescita e della permacultura, da Genuino Clandestino 
sino a forme di 'citizen science' (ad esempio cittadini che monitorano 
la qualità dell'aria in contesti urbani), e l'elenco potrebbe continuare 
a lungo, molte sono le pratiche e le buone ragioni che stanno emergendo 
dentro una scala prevalentemente locale.
Quale potrebbe essere il contributo contadino e clandestino alla 
costruzione di un movimento ecologista? Parliamo a partire da una 
parzialità, quella di GC, che in questi anni è stata capace di fare 
un'altra agricoltura, di praticare forme di autodeterminazione 
alimentare, di inventare forme di autocontrollo sanitario – la garanzia 
partecipata – e di sperimentare grazie ai mercati nuove relazioni tra 
produttori e coproduttori, tra città e campagna. Non è poco. La sfida di 
fare movimento, di organizzare protagonismo sociale di una minoranza che 
però si pensa ed agisce come una minoranza attiva, capace di incidere, 
di organizzare territori di resistenza e di aprire percorsi di lotta ci 
spinge a fare un passo in avanti. Si tratta a nostro parere di provare a 
capire, territorio per territorio, se ci sono le possibilità di 
articolare momenti di incontro, conoscenza reciproca e convergenza tra 
realtà diverse e plurali. A partire dagli strumenti di cui già 
disponiamo – i nostri mercati quali luoghi di produzione di cultura e 
informazione, il nostro sito come luogo di circolazione di idee e 
prospettive, le nostre assemblee quali luoghi di discussione politica – 
o se necessario inventando altri strumenti di intervento politico, ci 
sembra importante avviare spazi di confronto tra molti e diverse, 
campagne e mobilitazioni attorno ai temi ecologici. Quando parliamo di 
tematiche ecologiche lo facciamo a partire dalla consapevolezza che, nel 
mezzo delle trasformazioni del capitalismo contemporaneo, non sia 
possibile pensare ecologia ambientale ed ecologia sociale come due 
ambiti separati. Per dirla con Felix Guattari, parliamo di ecologia 
ambientale, di ecologia sociale e di ecologia della soggettività come 
terreni che continuamente si compongono l'uno sull'altro.
Quando pensiamo a quello che non c'è, ad un movimento ecologista, lo 
immaginiamo certamente a partire dalle pratiche dell'autorganizzazione e 
della democrazia di base. E lo immaginiamo anche a partire 
dall'esperienza transfemministaqueer di Non Una Di Meno, un movimento 
capace di fare tesoro delle tante parzialità che lo animano, e al 
contempo capace di costruire linguaggi e obiettivi comuni quanto 
giornate di mobilitazione. E' un esempio che ci è caro, che in qualche 
modo ci illumina la strada, lenta e non priva di complessità, di 
costruzione di un nuovo protagonismo largo, inclusivo, aperto e capace 
di pensare la confluenza, la combinazione e l'alleanza come elementi 
vitali e decisivi in questa fase politica.

Crediamo che questo tavolo possa essere una buona occasione per 
confrontarci a partire da ciò che nei territori avviene, e anche 
un'occasione per dare potere alla nostra immaginazione politica. In 
questo senso, prima di tutto, speriamo che questo possa essere un tavolo 
germinale. Inoltre, a partire da un confronto collettivo su queste 
proposte, riteniamo utile provare a lavorare nei prossimi mesi alla 
stesura di un testo, di un manifesto ecologista, a partire dal quale 
organizzare momenti di confronto e prospettiva con tanti e diversi.
Referente: Andrea


         FORMAZIONE

In continuità con i tavoli Formazione di Bologna (aprile 2017) e 
Fabriano (ottobre 2017), a Mondeggi quaglieremo il lavoro svolto dalle 
reti territoriali in questi 6 mesi e si dibatterà su come sviluppare 
tali informazioni, partendo da alcune esperienze pilota (la scuola 
contadina) e da alcuni presupposti emersi nei precedenti nazionali.
Secondo quanto già definito, GC ambisce a un’uniformità di pratiche e 
vuole costruire temi comuni di formazione, in tutte le sue sfumature, 
ovvero formazione interna (autoformazione), esterna (divulgazione e 
formazione sulle coscienze), politica (applicabile a livello 
interregionale), tecnica (più legata ai territori)… Essendo però 
importante riconoscere e rispettare le differenze/esigenze territoriali, 
c’è bisogno che ogni rete coltivi gli input formativi ad essa più 
congeniali (gruppi esterni, altre reti, facilitatori,  mondo accademico, 
esperienza, ecc) e che attraverso un’autoanalisi delle proprie necessità 
e delle proprie vocazioni si arrivi passo dopo passo alla generazione e 
condivisione di tali basi e pratiche comuni, che non siano state calate 
dall’alto ma definite dal particolare al generale (es. macrotemi 
formativi sui quali definire campagne semestrali/annuali a livello 
nazionale/transnazionale, vademecum e pubblicazioni tecniche e tematiche 
sui risultati della condivisione delle esperienze interregionali, 
raccolte delle memorie storiche delle reti, ecc).
Per far ciò è stato reputato essenziale conoscere gli apporti formativi 
che può dare ogni rete e gli ambiti in cui, al contrario, ogni rete è 
carente (ed è qui dove il tavolo Formazione dovrebbe incontrare il Mutuo 
Aiuto), e come principale metodologia per sviluppare ciò è stato avviato 
un “censimento formativo”, compilato da ogni rete, che a partire da 4 
domande evidenzia competenze e lacune territoriali.
Fine ultimo di questo processo: conoscere le altre reti e sviluppare la 
capacità di autovalorizzazione, autoaffermazione e autocritica 
costruttiva, come primo passo verso la creazione di legami mutualistici 
e verso la definizione di ambiti formativi che possano essere sviluppati 
a livello più ampio.
Approfondimento: La scuola contadina proposta da Mondeggi, che ha 
avvicinato molti di coloro che erano timidamente sulla soglia di una 
“riconversione ecologica”, è uno dei tanti esempi di formazione 
autogestita e accessibile che è nata dalla consapevolezza di avere delle 
competenze tecniche e tematiche ben delineate e di volerle condividere 
sia verso l’interno che verso l’esterno. Ci soffermeremo sul senso, 
utilità e ruolo di questa scuola e sui come sarebbe possibile 
replicarla.


Referente: Niccolò


         LIBERE TRASFORMAZIONI

In autogestione

         MUTUO AIUTO

Alla luce di quanto emerso dopo l'incontro nazionale di Fabriano, il 
tavolo di Mutuo Soccorso si trova ad un bivio, se preso in analisi alla 
stregua dell'intero movimento di Genuino Clandestino. Laddove a livello 
locale, all'interno delle singole reti territoriali di relazione e di 
lavoro, esistono e vengono ogni giorno consolidate pratiche ed 
interventi solidali, se volessimo parimenti prendere in esame una scala 
macro-territoriale, l'ingranaggio non ruota. Non è secondo noi un 
demerito di qualche individualità che viene meno ad impegni o 
responsabilità assunte, quanto piuttosto un costante ricadere in 
dinamiche già prese in considerazione sia nel famigerato domandone, sia 
nei precedenti incontri preliminari a quello nazionale: quanto sia utile 
e quanto sia necessario un movimento nazionale. E di nuovo: quanto noi 
siamo soddisfatti di ciò che si ha ottenuto? Quante famose energie si 
possono nuovamente investire in attività che non hanno immediato esito, 
che non riguardano direttamente i nostri territori? Perchè, alla luce 
del percorso fin qui svolto, o ci si trova davanti all'emergenza (in cui 
sì, si mobilitano individui e reti), o quotidianamente si lavora su 
altri piani.
Oggi la proposta di questo tavolo si sviluppa quindi in una dimensione 
più teorica: quali strumenti possiamo sviluppare per sottolineare la 
componente mutualistica di Genuino Clandestino? Di quali mezzi è 
necessario dotarsi fra territori per riuscire a collaborare? È possibile 
lavorare in sinergia con altri gruppi (Comunicazione, ad esempio) per 
elaborare racconti e attraverso l'informazione costante dare un segnale 
forte di ciò a cui vorremmo mirare? O, al contrario, si ritiene 
soddisfacente far entrare in uno stato di "letargo" questo gruppo di 
lavoro, questo tavolo tematico, fino ad una contingenza realmente 
significativa?


Referente: Francesco



         NUOVI SCHIAVISMI


Il tavolo è aperto alle reti/singoli che hanno attivato progetti con i 
migranti : economici-culturali-politici-artistici.
Vorremmo condividere le conoscenze e le esperienze, dibattendo sulle 
forme di alleanza con le comunità migranti e sulla Ri-definizione di 
cittadinanza, cogliendo i  processi migratori come elementi di 
riflessione ed azioni, come opportunità di cambiamento in ambito rurale 
ed urbano. Ci poniamo la domanda : in che modo le pratiche e i progetti 
di mutuo soccorso possono essere strumento di lotta contro il razzismo e 
lo sfruttamento?
Lanciamo una proposta: progettiamo economie solidali, filiere etiche, 
attraverso l'accoglienza e l'inserimento lavorativo dei migranti.


Referente: Tonino


         PREPARAZIONE PER SINGOLI E NUOVE RETI

(INCLUDE GARANZIA PARTECIPATA, nel caso ci fosse l’esigenza possiamo 
tenere separato il tavolo della garanzia partecipata)
Referenti: Alessio e Tiziana

Questo tavolo nasce per far fronte ai tanti singoli che vengono a 
curiosare durante la tre giorni per capire cos’è genuino clandestino e 
alle nuove reti che hanno bisogno di capire come risolvere i principali 
problemi che si presentano all’inizio. Attraverso una panoramica del 
percorso di G/C e della situazione attuale, dell’esperienza di altre 
reti e delle nuove esigenze, si parlerà e discuterà di come organizzare 
nuove reti (strumenti utili, burocrazia, errori comuni, ecc) e di come 
sviluppare e promuovere nuovi mercati.

Alcuni degli strumenti di cui si parlerà, utili per creare reti attive e 
durature, sono la garanzia partecipata, gli incontri nazionali e le reti 
territoriali.
TAVOLI TEMATICI

         COMUNICAZIONE

Il nostro movimento, composto da nodi distanti tra loro, necessita di 
una comunicazione interna funzionale a rafforzare, creare legami e 
divulgare informazioni. Allo stesso tempo riveste un ruolo altrettanto 
importante nella comunicazione volta verso l'esterno, verso chi è 
desideroso di approcciarsi al movimento.
Per questo semestre ci proponiamo:
- La creazione di un gruppo di persone competenti in materia di 
comunicazione che si prenda cura delle principali piattaforme di 
comunicazione della rete, a cominciare dalle integrazioni e migliorie 
del sito.
- L'importanza del tavolo comunicazione in quanto mezzo di prolungamento 
e divulgazione degli altri tavoli: formazione, mutuo aiuto, ecologia...
- Valutazione della proposta di finanziamento di una borsa di studio 
destinata alla creazione di progetti creativi-artistici-comunicativi.


Referenti: Agnese


         CUCINE IN MOVIMENTO


In autogestione

         ECOLOGIA E AUTONOMIE



Genuinoclandestino 

Genuinoclandestino@autistici.org
https://www.autistici.org/mailman/listinfo/genuinoclandestino

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