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domenica 10 settembre 2017

Senigallia - Frammenti di una vacanza settembrina


L'immagine può contenere: una o più persone, scarpe e spazio all'aperto

5/9/17 h. 12.30. Stamattina finalmente sono riuscita a stare al mare, con tanto di passeggiata sulla "spiaggia di velluto". E' di velluto davvero, niente a che vedere con i sassolini di Porto Recanati o con gli scogli di tanti mari che, nella mia vita, ho visitato.Ho notato con piacere (o forse mi dovrei preoccupare?) la presenza sulla battigia, di numerosissimi gusci di vongole. 

Si, credo proprio che si tratti di vongole, né telline, né cozze o altri molluschi. Ci sono perché ce ne sono tante nel mare e denotano un ricambio fisiologico? O sono troppe ed indicano una mortalità eccessiva a causa di inquinamento o altro? Credo la prima, l'acqua è pulita anche visivamente e Senigallia pare sia, quest'anno, bandiera blu.

Ho sentito la necessità impellente di concedermi "uno stacco", stacco dal lavoro (che in realtà avevo appena ripreso), stacco dai soliti luoghi (Spilamberto, Treia) e soprattutto mi mancava l'aria del mare, il contatto con la sabbia, l'acqua sui piedi e il sole sulla pelle, senza morire di afa. 

Veramente gradirei in questi giorni fare almeno un bagno completo, ma non so se sarà possibile, l'aria non è così calda da invogliare ad immergersi. Ed infatti nell'acqua si vede solo qualche bambino di quelli irriducibili. Oggi, ad una bimba di 5-6 anni, che faceva parte di un gruppo di tre fratellini, la mamma ha detto sorridendo: "Non possiamo stare sempre in acqua, altrimenti saremmo pesci, avremmo la coda, le pinne e le squame, eheh!"

Insomma ho voluto fare un po' di bene a questo corpo, che ultimamente è così debole. E' vero che lo spirito è lo spirito, ma questo ha un involucro che lo custodisce e che se non è in una salute almeno discreta porta a pensieri negativi distogliendo dal percorso che, per me, ancora così indietro, fatico a percorrere. So bene che c'è chi, in ogni situazione, non si fa distogliere dalla consapevolezza di sé.

h. 14.30. Ieri avevo notato, nella hall dell'albergo che ci ospita, una signora di una certa età, nerovestita e con i capelli tinti elegantemente di biondo che girava con due tubicini nel naso e un carrello (tipo quelli della spesa) sempre al seguito (avrà contenuto l'apparecchio per l'ossigeno). Un paio di volte l'abbiamo anche vista fumarsi una sigaretta con grande piacere sul terrazzino antistante l'ingresso dell'hotel. Ieri sera mi si è seduta vicino e fra un "cara" e un "tesoro" mi ha raccontato di essere di Jesi, che da due anni , "a causa di questi problemi di salute" viene a Senigallia, invece di andare, come ha fatto per tanti anni, vicino Napoli, di avere 70 anni, di essere qui con le sue due sorelle, che sarebbe ripartita l'indomani. Mi ha fatto anche capire di avere un marito, a casa. Bella e sorridente. 
Stamattina le ho viste, al loro tavolo in angolo per la colazione. Le ho salutate, felicitandomi per la loro bella intesa.Le sorelle, di parentela o di cuore, sono sempre le sorelle.

18.40. Stamattina sul tardi, in spiaggia, si è fermato da me il classico venditore ambulante. Ce ne sono ancora molti qui. Grazia mi aveva detto che nella zona di Rimini - Riccione li hanno mandati via. Non avevo identificato bene di che nazionalità potesse essere, la maggior parte sono scuri ma non scurissimi e sono abbastanza discreti, ti mostrano la loro merce un po' in distanza, la maggior parte hanno parei che sono anche belli, e, ad un cenno di diniego, si allontanano. L'unico insistente è capitato a me (ma sicuramente non solo!), si è accovacciato vicino al lettino ed ha cominciato a "srotolare l'armamentario", mostrandomi varie cose tra cui, alla fine, una pashmina abbastanza bella (made in China). Vedendo il mio sguardo interessato ha cominciato ad insistere che la prendessi. Io gli ho risposto che nella borsetta avevo solo 5 euro e mostrandogliela aperta per convincerlo che era vero. Alla fine me l'ha lasciata per quella cifra ridicola dicendomi che sarebbe passato al pomeriggio così avrei potuto aggiungere altri 2 euro. Poi gli ho chiesto di dove è: Bangladesh. Ed io: "Ma è un paese con una natura bellissima e rigogliosa, non puoi prenderti un pezzetto di terra e coltivartela in pace e startene là? Là poi basta allungare una mano e raccogliere i frutti che vi crescono per mangiare!" Mi ha guardato con un'aria mista fra la commiserazione e canzonatoria come a dire: "Ma che ne sai di come si sta in Banladesh?" Credo che il B.sia uno dei paesi più poveri del mondo anche a causa della situazione politica (della quale sono completamente ignorante). 

Oggi pomeriggio, con Grazia, abbiamo fatto una bella e lunga passeggiata sul bagnasciuga e, tornando indietro, me lo sono ritrovato quasi davanti. Lui non mi aveva vista, L'ho fermato e gli ho dato i 2 euro pattuiti. Era contento ed anche io.

L'immagine può contenere: neve e spazio all'aperto

Poi sempre durante la passeggiata, ci siamo fermate ad osservare una specie di castello di sabbia. C'era un ragazzino dall'età indefinibile a cui ho chiesto che cosa rappresentava ci ha risposto che era stato un castello molto bello a cui aveva fatto diverse foto col cellulare. Proseguiamo la passeggiata. Alla sera, dopo cena, mentre usciamo per andare a fare il giro alla "Rotonda sul Mare" ormai di routine, mi vedo correre incontro nella hall, lo stesso ragazzino, che mi apostrofa dicendo: "Lei è la signora che voleva vedere le foto del mio castello di sabbia!" E me le mostra, tutto orgoglioso. 


Poi ci salutiamo e lui mi porge educatamente la mano per presentarsi: "Piacere, mi chiamo Edoardo". Un nome d'altri tempi per un ragazzino d'altri tempi.

6/9/17. Stamattina, sotto l'ombrellone, ci ha raggiunto una venditrice ambulante, l'unica donna tra decine e decine di uomini. Ci ha chiamato "due africane bianche", un modo come un altro per attaccare bottone e che intenerisce il cuore e predispone all'ascolto. Ci ha raccontato di essere del Senegal, di essere musulmana, di essere la seconda moglie di suo marito (ma la prima è ancora in auge, eh?). Là non c'è il divorzio e un uomo le mogli se le tiene tutte. Con la prima ha cinque figli, con lei due, che sono rimasti là con sua madre. Già da anni viene a fare la stagione estiva in Italia, da prima di sposare il suo uomo, e così continua a venire lei, lui resta là (.....). Le ho detto che mi pareva che se i musulmani possono avere più mogli, ma solo se le possono mantenere agiatamente tutte, come mai che lei viene qui per dei mesi a lavorare e lui no? Mi è sembrato che lei tutto sommato nonostante la fatica, non disdegni questa sua permanenza qui, per qualche mese, lontana dalla sua situazione africana. Era serena. Diceva che là gli uomini sono "stronzi" e noi abbiamo risposto che spesso anche in Italia sono un po' egoisti. Le ho comprato un braccialetto. Diceva che però il Senegal è molto bello e le credo.

Trascrivendo questi appunti mi accorgo della banalità delle storie raccontate, ma che ci posso fare se mi piace trovare delle storie anche nelle cose banali? 

Caterina Regazzi

Immagine del profilo di Caterina Katia Regazzi, L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, cielo, spazio all'aperto, acqua e primo piano



Album fotografico a cura dell'autrice:

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Altre foto dell'autrice su "Arte a Senigallia": 

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