mercoledì 16 agosto 2017

Rispettare i diritti di tutti gli animali...


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Dobbiamo fare qualcosa, non solo per evitare l’uccisione sconsiderata degli animali selvatici ma per proteggere tutti gli animali dalla disumanità dell’uomo.

Come accettare le batterie di galline imprigionate e incastrate in spazi angusti con il solo spazio per beccare e deporre le uova, il macello degli animali da carne con metodi privi di cura, di attenzione e di umanità, l’abbandono degli animali di compagnia e tutta la serie di malvagità contro gli animali che ci nutrono, ci aiutano, ci servono in tutti i modi, ci accompagnano e ci proteggono su tutto il percorso della nostra vita su questa Terra? I diritti degli animali devono essere iscritti nella nostra Costituzione ed entrare a far parte delle nostre abitudini, comportamenti e costumi nella quotidianità, in assenza delle misure appropriate in questo senso non possiamo considerarci un Paese civile.

Peraltro, i prodotti dell’allevamento e dell’agricoltura dovrebbero tornare nelle mani esclusive di allevatori, agricoltori e contadini, destinati all’esclusivo commercio di prossimità ed essere sottratti alle speculazioni, al sistema della grande distribuzione che acquista dagli agricoltori a prezzi ridicoli e rivende i prodotti, non più freschi e frigoriferati, a prezzi decuplicati. Per ragioni di giustizia sociale, di equità e di salute pubblica i prodotti agricoli dovrebbero passare direttamente dal produttore al consumatore. Dobbiamo riflettere e agire per mettere in piedi un sistema equo e giusto al fine di salvaguardare l’agricoltura e il lavoro di agricoltori e allevatori  e nel contempo proteggere la salute pubblica.

Anna Maria Campogrande

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Integrazione di Marinella Correggia: 

Dar da bere agli assetati (anche quelli selvatici)
In un’estate calda e riarsa,  dissetare anche gli animali che non sono di nessuno è un gesto di primo soccorso alla portata di tutti.
Su una finestra o un balcone di città come in un giardinetto pubblico, vicino a un orto di campagna come al limitare di un bosco: una ciotola, una bacinella, un piattino con l’acqua possono fare la differenza fra la vita e la morte per volatili di ogni taglia e animali di terra selvatici o abbandonati. Un’amica nelle campagne senesi fa qualcosa in più: sparge nottetempo il compost di casa nel campo (anziché affidarlo alla compostiera), affinché gli animali erranti abbiano anche cibo, ugualmente non facile da trovare quando la natura langue come in questi mesi. Infatti la mattina non ce n’è più traccia…
Nel diciottesimo secolo, nella città di Trieste, un editto imponeva ai proprietari di botteghe e officine di tenere fuori dalla porta un recipiente di acqua monda affinché i cani vaganti potessero dissetarsi.

Marinella Correggia (Torri in Sabina)

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Commento di Paolo D'Arpini: 

"Grazie ad Anna Maria ed a Marinella  per l'intervento. Da molti anni (sono vegetariano dal 1973)… ho vissuto in prima persona la lotta contro la crudeltà gratuita soprattutto verso gli animali da macello, quelli degli allevamenti intensivi in particolare. Vorrei far sapere che il nostro Circolo Vegetariano VV.TT. sin dai primi anni ‘80 del secolo scorso si è battuto per l’equiparazione degli erbivori agli animali da compagnia, con una specifica petizione presentata anche alla Presidenza della Repubblica, purtroppo senza esito" (P.D'A.)

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