Coloro
che hanno a cuore Mondeggi,
e ne seguono le sorti, sono probabilmente già al corrente delle
fosche nubi che da mesi continuano ad addensarsi sulla tenuta e sul
percorso che le ha ridato vita. A tutti gli altri, giunti a questo
punto, è necessario fornire qualche dettaglio più preciso.
Ormai da
mesi infatti la Città Metropolitana di Firenze ha deliberato di
autorizzare un nuovo bando di vendita, che vedrebbe messi all'asta,
stavolta in un unico lotto, terreni, fabbricati e addirittura la
villa rinascimentale. Nessuna sorpresa, in realtà, considerata la
miopia che ha da sempre contraddistinto le scelte istituzionali,
indirizzate in maniera granitica verso quell'alienazione già mancata
in più di un'occasione. Alcuni passaggi avvenuti negli ultimi mesi
fanno ritenere che stavolta la determinazione sia maggiore, e per
quanto queste non siano che operazioni preliminari riteniamo sia
doveroso renderle pubbliche e denunciarle.
Innanzi
tutto la Città Metropolitana ha liquidato la S.R.L. di cui era socio
unico, formalmente proprietaria dei terreni e dei fabbricati
agricoli, accollandosi l'ingente debito e riacquistando quindi il
pieno controllo di tutta la proprietà. Paradossale può sembrare il
fatto che il risanamento del debito è stata la causa, agitata per
almeno due anni dalle stesse istituzioni, che rendeva necessaria
l'alienazione.
In
seguito, dopo un imprecisato numero di anni di abbandono, la villa è
stata ed è tuttora oggetto di un massiccio intervento di
manutenzione volto consolidare il tetto, preda di infiltrazioni e a
rischio crollo. Manutenzione che ha riguardato anche le strade di
accesso alla villa, anch'esse ritoccate superficialmente dopo anni e
anni di incuria.
Nel
frattempo, un'operazione di inventario ha coinvolto tutti i beni
mobili e immobili della proprietà. La totalità dei primi è finita
all'asta a tempo di record: sono compresi sia i beni ad uso agricolo,
come i trattori e gli attrezzi, sia quelli contenuti nella villa,
suppellettili comprese; un tentativo di monetizzazione immediata di
tutto ciò di cui potersi disfare, per farla breve.
Queste
le premesse, per niente confortanti, fino ad arrivare all'episodio
per noi più grave: la mattina di Venerdì 5 Maggio due
rappresentanti della Città Metropolitana di Firenze, affiancati da
un cospicuo manipolo di tutori dell'ordine (Carabinieri, Polizia
Municipale, Polizia Provinciale), hanno messo piede sui terreni di
Mondeggi. Obiettivo della loro visita era intimare l'allontanamento
immediato del gregge di pecore e capre, appartenente al progetto
Mondeggi Bene Comune – Fattoria Senza Padroni, dal loro consueto
locale di ricovero, posto all'interno delle diroccate mura del parco
di pertinenza della villa rinascimentale di cui, a quanto sembra, la
proprietà vorrebbe rientrare in pieno possesso. Area questa che è
separata dalla villa, ben collegata agli altri terreni agricoli, che
ospita ad oggi, dopo essere stata sottratta ai rovi, anche piante da
frutto appena impiantate e zafferano. L'intervento si è
concretizzato murando le porte e danneggiando irrimediabilmente il
locale storico incriminato, da cui gli animali dovevano essere
allontanati, a loro dire, proprio per garantirne la preservazione,
Premesso
che il gregge è stato spostato per evitare conseguenze personali nei
confronti del loro intestatario formale, non si sposta viceversa di
un millimetro la volontà di difendere Mondeggi dalla
privatizzazione, e con essa l'esperienza di gestione orizzontale a
cui ha dato vita la comunità diffusa che vi partecipa. Esperienza
che ha investito tempo ed energie nel lavoro di recupero dei campi
abbandonati, colonizzati dai rovi o resi sterili da gestioni
scriteriate, e che non ha la minima intenzione di lasciarli,
sottostando all'arroganza di chi maneggia le carte ma è alieno ai
territori. Ancora oggi la Città Metropolitana si trincera dietro la
solita retorica del “non voler dialogare con chi non rispetta la
legge”, fingendo che Mondeggi continui ad annaspare nel
disinteresse e nel degrado, inviando di tanto in tanto i propri
burocrati, ben scortati c'è da dire.
Se di rispetto della legalità
si parla, allora siamo pronti a verificare se nella gestione
precedente di Mondeggi lo stesso principio è stato così
diligentemente rispettato, e in caso contrario coinvolgere gli organi
sanzionatori preposti.
Arriverà
finalmente un giorno in cui i solerti amministratori tireranno le
loro teste di struzzo fuori dalle sabbie della politica,
confrontandosi con la cittadinanza che pretendono di rappresentare?
Verrà un giorno finalmente riconosciuto anche dalle istituzioni il
valore di un'esperienza di partecipazione diretta e gestione
orizzontale del territorio, che tra l'altro sta mettendo per iscritto
un proprio regolamento interno, come quella esistente ad oggi a
Mondeggi?
Le risposte a queste domande, ovviamente, non dipendono da
noi. In ogni caso non possiamo tollerare questo atteggiamento
meschino, ed è nostra intenzione tornare ancora una volta a bussare
alle porte dei palazzi; invitiamo tutti e tutte a restare in attesa
vigile della convocazione di un appuntamento di mobilitazione, che
avverrà quanto prima.
Per
quanto si possano impegnare, non siamo gesso che si cancella con un
colpo di cimosa. Mondeggi
non si vende!
Eva di Mondeggi
Bene Comune – Fattoria Senza Padroni
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