Abbiamo
ricevuto dall’Ucraina una denuncia/comunicato riguardo le
repressioni e gli attacchi compiuti dai Servizi segreti (SBU) e dalle
bande neonaziste e sorosiane che gestiscono la “nuova” Ucraina dei golpisti
di Kiev.
Nella
giornata del 9 maggio, dal 1945, caratterizzatasi sempre come la
Giornata della Vittoria sul nazifascismo nella Grande Guerra
Patriottica e giorno di commemorazioni, memoria e festa, si è
scatenata in Ucraina una serie di provocazioni, minacce, attacchi e
arresti contro esponenti delle forze di opposizione e patriote
ucraine.
In
molte città alle 7 del mattino agenti dei servizi ucraini si sono
presentati nelle case di attivisti contro la guerra o esponenti di
forze di opposizione, per perquisizioni o arresti indiscriminati
senza accuse specifiche, in altri casi bande di neonazisti banderisti
hanno attaccato abitazioni o sedi delle stesse forze e aggredito con
violenza proditoria manifestazioni e commemorazioni. Il tutto nel
quadro di impedire le commemorazioni di piazza e pubbliche del 9
maggio, che nell’Ucraina di oggi è visto come una giornata di
lutto e non di liberazione popolare.
Nonostante
tutto questo, l’Ucraina popolare, patriota e antifascista, non si è
lasciata intimidire e coraggiosamente, in molte città è scesa in
piazza nonostante minacce e divieti, per difendere e mantenere la
memoria storica della Grande Guerra Patriottica e il ricordo degli
eroi caduti per la libertà dei popoli contro il nazifascismo.
Neonazisti
ucraini assaltano la casa del presidente del Partito Socialista
Progressista Ucraino Natalia Vitrenko
Alle 07.30 del 9 maggio, un gruppo di nazisti ucraini hanno tentato un irruzione nell’appartamento di N. Vitrenko presidente del PSPU e leader dell’Alleanza delle opposizioni ucraine ( 17 partiti e movimenti); prima hanno tentato di entrare nella casa, sbraitando minacce di morte.
La
Vitrenko ha immediatamente chiamato la polizia che è giunta sul
posto dopo oltre un’ora, “invitando” i banderisti ad andarsene
e smettere; a quel punto il gruppo prima di andarsene ha imbrattato i
muri di insulti e minacce di morte.
La Vitrenko denuncia che queste azioni sono organizzate con l’obiettivo non solo dell’eliminazione fisica dei dirigenti dell’opposizione, ma anche per lo sradicamento di opinioni politiche, comprese quelle per la memoria della grande vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica contro il nazifascismo e la diffusione dei valori del collaborazionismo dei nazionalisti ucraini banderisti.
La Vitrenko denuncia che queste azioni sono organizzate con l’obiettivo non solo dell’eliminazione fisica dei dirigenti dell’opposizione, ma anche per lo sradicamento di opinioni politiche, comprese quelle per la memoria della grande vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica contro il nazifascismo e la diffusione dei valori del collaborazionismo dei nazionalisti ucraini banderisti.
La
previsione della Vitrenko, che il 9 maggio sarebbero avvenute queste
provocazioni e violenze da parte del Ministero degli Affari Interni
dell'Ucraina o degli attivisti del Battaglione neonazista "Azov"
(ora trasformatosi in "Corpo Nazionale"), era già stata
denunciata alle autorità di polizia in una lettera ufficiale,
sottoscritta anche da V. Marchenko dove, a causa di numerose minacce
ricevute, si presumeva la possibilità di attacchi fisici su di lei e
altri leader, come manifestazioni del neofascismo ucraino. Natalia
Vitrenko ha denunciato pubblicamente i vari Poroshenko, Lutsenko,
Hrycak, Lutkovska, massimi responsabili dello stato, di non aver
fatto nulla per garantire la sua sicurezza.
Neonazisti
Ucraini nazisti hanno assaltato anche l’appartamento di Vladimir
Marchenko Vice Presidente del Partito Socialista Progressista
Ucraino
Verso le 8.30 del 9 maggio una dozzina di fascisti ucraini, hanno fatto irruzione a Kiev nell'appartamento di V. Marchenko leader dell’opposizione ucraina.
Verso le 8.30 del 9 maggio una dozzina di fascisti ucraini, hanno fatto irruzione a Kiev nell'appartamento di V. Marchenko leader dell’opposizione ucraina.
Hanno
spento la luce nel palazzo, scassinando le serrature dell’entrata,
poi hanno cercato di sfondare la sua porta, imbrattandola di vernice,
poi hanno fatto filtrare uno strano gas nell’appartamento.
Marchenko
ha chiamato la polizia.
Egli
ha denunciato che l’azione era progettata per impedirgli di recarsi
alle commemorazioni al Monumento della Gloria eterna e alla tomba
dei Caduti della GGP a Kiev, con l'obiettivo di violenze fisiche
contro di lui e la sua famiglia.
“…Al
Presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko,
a Lutsenko al procuratore generale dell'Ucraina,
al capo del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina V.Gritsaku,
al Ministro degli Affari Interni dell'Ucraina A.Avakovu,
al Commissario per i diritti umani dellla Verkhovna Rada dell'Ucraina V.Lutkovskoy.
Il 9 maggio alle ore 7,35 alla porta nel mio appartamento un gruppo di persone presentatesi come "Corpo Nazionale", hanno iniziato a urlare ordinandomi di aprire la porta, urlando che oggi non avrei partecipato ad azioni di massa e che dovevo smettere di sostenere il mondo russo. Le urla e le minacce dei nazisti risuonavano in continuazione, ho chiamato la polizia, che è arrivata un'ora dopo e ha annotato che la porta e i muri fuori il mio appartamento erano coperte di scritte ingiuriose e minacce, mentre i nazisti continuavano a bloccare il pianerottolo.
Lo stesso giorno, il 9 maggio intorno alle ore 08:00, un gruppo di altri militanti nazisti, di circa 15 persone ha attaccato il mio vice del PSPU. Prima hanno bloccato la strada della casa dove Marchenko vive con la sua famiglia e la portineria, poi hanno cercato di fare irruzione nella casa. Poi hanno intimato di aprire la porta, poi spento le luci del palazzo e cominciato a spaccare la porta, cercando di spezzare la serratura. Sulla porta hanno versato vernice tossica, poi hanno diffuso un gas che è entrato nell'appartamento. In quel momento, oltre a Vladimir Romanovich, vi erano la moglie, la figlia e due nipoti minorenni, che, naturalmente, erano terrorizzati. Mezz'ora dopo è arrivato un solo poliziotto che non era assolutamente in grado di levare il blocco e proteggere la famiglia Marchenko dagli insulti e le minacce dei nazisti, e garantire che tutti i membri della famiglia riavessero libertà di movimento. Ma la polizia non è preposta a tali compiti?!
Esigo un'indagine immediata per gli atti terroristici eseguiti contro di me e V.Marchenko e di aprire un procedimento penale contro gli organizzatori e gli esecutori di tali violenze. Esigo che siano assicurati i nostri diritti e le libertà, compresa la sicurezza.
Considerate questo la mia dichiarazione come un atto ufficiale alla polizia, da me personalmente formulato e sottoscritto anche da Vladimir Romanovich Marchenko…”. Natalia Vitrenko, Kiev, 9 maggio 2017
a Lutsenko al procuratore generale dell'Ucraina,
al capo del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina V.Gritsaku,
al Ministro degli Affari Interni dell'Ucraina A.Avakovu,
al Commissario per i diritti umani dellla Verkhovna Rada dell'Ucraina V.Lutkovskoy.
Il 9 maggio alle ore 7,35 alla porta nel mio appartamento un gruppo di persone presentatesi come "Corpo Nazionale", hanno iniziato a urlare ordinandomi di aprire la porta, urlando che oggi non avrei partecipato ad azioni di massa e che dovevo smettere di sostenere il mondo russo. Le urla e le minacce dei nazisti risuonavano in continuazione, ho chiamato la polizia, che è arrivata un'ora dopo e ha annotato che la porta e i muri fuori il mio appartamento erano coperte di scritte ingiuriose e minacce, mentre i nazisti continuavano a bloccare il pianerottolo.
Lo stesso giorno, il 9 maggio intorno alle ore 08:00, un gruppo di altri militanti nazisti, di circa 15 persone ha attaccato il mio vice del PSPU. Prima hanno bloccato la strada della casa dove Marchenko vive con la sua famiglia e la portineria, poi hanno cercato di fare irruzione nella casa. Poi hanno intimato di aprire la porta, poi spento le luci del palazzo e cominciato a spaccare la porta, cercando di spezzare la serratura. Sulla porta hanno versato vernice tossica, poi hanno diffuso un gas che è entrato nell'appartamento. In quel momento, oltre a Vladimir Romanovich, vi erano la moglie, la figlia e due nipoti minorenni, che, naturalmente, erano terrorizzati. Mezz'ora dopo è arrivato un solo poliziotto che non era assolutamente in grado di levare il blocco e proteggere la famiglia Marchenko dagli insulti e le minacce dei nazisti, e garantire che tutti i membri della famiglia riavessero libertà di movimento. Ma la polizia non è preposta a tali compiti?!
Esigo un'indagine immediata per gli atti terroristici eseguiti contro di me e V.Marchenko e di aprire un procedimento penale contro gli organizzatori e gli esecutori di tali violenze. Esigo che siano assicurati i nostri diritti e le libertà, compresa la sicurezza.
Considerate questo la mia dichiarazione come un atto ufficiale alla polizia, da me personalmente formulato e sottoscritto anche da Vladimir Romanovich Marchenko…”. Natalia Vitrenko, Kiev, 9 maggio 2017
Denuncia di Amnesty International Ucraina, 10 Maggio 2017
Detenzione di manifestanti in Ucraina per l'uso di simboli sovietici è una violazione dei diritti umani, ha dichiarato la responsabile di Amnesty International Oksana Pokalchuk.
I suoi attivisti stanno indagando su tutti i casi di violenza durante le manifestazioni del 9 maggio e chiede il rilascio di tutti i detenuti arrestati perché in possesso di simboli sovietici nelle manifestazioni.
Amnesty International ritiene che l'Ucraina viola la libertà di espressione e di riunione pacifica dei cittadini e sollecita le autorità a porre rimedio alla situazione.
"Gli arresti di civili e il divieto dei simboli sovietici sono inaccettabili", ha detto il direttore di Amnesty International in Ucraina Oksana Pokalchuk.
Solo a Kiev in occasione delle celebrazioni della Giornata della Vittoria oltre 50 persone sono state arrestate per i simboli sovietici.
KIEV:
Commemorazione
del 9 maggio Giorno
della Vittoria
Nonostante le minacce, le intimidazioni come visto sopra, la Vitrenko e V. Marchenko non hanno ceduto si sono recati ad una commemorazione al Monumento al leggendario comandante della guerra partigiana sovietica in Ucraina, due volte Eroe dell'Unione Sovietica, Maggior Generale Sydir Kovpak e Aleksey Fedorov, comandante partigiano della zona di Chernigov-Volyn.
Alla cerimonia sono intervenuti Veterani della Grande Guerra Patriottica, parenti e sostenitori, riconoscenti dei vincitori sovietici in occasione della Giornata della Vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica contro i nazisti di Hitler e dei loro collaborazionisti di S.Bandera.
Il
video: https://youtu.be/YlxCV95jFf4
La
speranza è che tutti i sinceri antifascisti e difensori dei principi
democratici, leggendo e guardando queste foto, abbiano un sussulto di
ripulsione, di riappropriazione nella realtà concreta dei valori di
cui molti esponenti “ufficiali” fanno sfilate, convegni,
conferenze sui partigiani italiani e sovietici, per loro usi e
utilità, ma tacciono opportunamente nel prendere posizione su questa
realtà.
Alle
forze e agli uomini e donne onesti e sinceri, di qualsiasi tendenza o
fede spirituale, ci
rivolgiamo
a nome delle Associazioni dei Veterani ucraini, in nome delle
valorose forze di opposizione che stanno subendo violenze, arresti,
intimidazioni di ogni tipo, anche omicidi, ma che non si piegano,
come vedrete in queste pagine, di fronte al diffondersi della peste
nazifascista nel cuore dell’Europa. A tutti coloro che hanno una
coscienza e un etica sincera e autentica nell’animo, CHIEDIAMO
di non restare in silenzio, di far circolare in ogni dove questa
tremenda situazione, di contrastare i politicanti e i falsi difensori
della memoria storica contro il mostro nazifascista ucraino…
Talmente
vergognosi che persino la Marina Le Pen ha definito queste bande
neonaziste banderiste come “spazzatura
della storia”.
Abbiamo
costruito un Progetto di Solidarietà concreta (“Progetto
HURA”)
con i Veterani ucraini della Grande Guerra Patriottica, aiutateci ad
aiutarli a resistere.
(info@civg.it).
A
cura di Enrico Vigna - SOS Ucraina Resistente/CIVG
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