Milioni di persone in tutto il mondo sono quotidianamente esposte ai pericoli provocati dall'uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura che, nati per eliminare i parassiti dei raccolti, hanno un impatto gravissimo non soltanto sulla nostra salute, ma anche sull’ambiente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, i pesticidi causano ogni anno circa 200 mila morti su scala globale e, secondo l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), circa il 45% del cibo che consumiamo contiene residui di pesticidi.
Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l'agricoltura intensiva e chimica, caratteristica delle monocolture, sono naturalmente le più esposte, in particolare le donne in gravidanza e i bambini, ma anche chi consuma i prodotti è a rischio. Inoltre, i pesticidi, nel lungo periodo danneggiano l’agricoltura stessa, indebolendo le piante coltivate, compromettendo la produttività del terreno e la qualità del raccolto, distruggendo la biodiversità animale e vegetale. Provocano inquinamento dell'aria, dei terreni e delle falde acquifere, compromettendo la sopravvivenza di numerose specie animali (in particolare api, lombrichi e uccelli).
La monocoltura intensiva basata sulla chimica, provoca il graduale depauperamento di una risorsa culturale preziosa quale è il Paesaggio. Ci sono dunque molti motivi, più che validi, per correre ai ripari e cercare di fermare questo modello di agricoltura distruttiva sostenendo i Biodistretti e le filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di saper coniugare il rispetto per la salute pubblica e per l'ambiente, producendo alimenti sani e posti di lavoro, valorizzando la varietà dei prodotti locali e tutelando la salute pubblica.
Fortunatamente le giuste informazioni si stanno diffondendo e, il 28 MAGGIO 2017, Associazioni, Movimenti, Comitati e semplici cittadini che vogliono un cambiamento, hanno partecipato alla “MARCIA STOP PESTICIDI” organizzata dal “Comitato Marcia Stop Pesticidi” di Treviso e Belluno, per: INVITARE LA COMMISSIONE EUROPEA a proporre agli Stati membri l’introduzione di un divieto di utilizzare glifosato, riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e fissare obiettivi di riduzione obbligatori al livello dell’UE per quanto riguarda l’uso dei fitofarmaci. CHIEDERE A GOVERNO, REGIONE E COMUNI di applicare il principio di precauzione vietando l'utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee. Di potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del paesaggio e possibili discariche abusive. Di togliere gli incentivi economici alle produzioni intensive e di sostenere l'agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti, nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali. “Si tratta della prima marcia in Italia, su questi obiettivi chiari e coerenti, perché necessario riflettere seriamente sulle caratteristiche subdole, pericolose e sconosciute delle centinaia di tipi di pesticidi di sintesi sul mercato. Sono prodotti progettati in laboratorio per uccidere la vita, sono sconosciuti all’evoluzione e vengono utilizzati all’aperto con tecnologie nuove completamente fuori controllo e, purtroppo, all’aria ed alla legge di gravità non si comanda!” precisa Gianluigi Salvador.
Per contatti e informazioni: 348.1587879 - stoppesticidi@gmail.com
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