Il 24 maggio 2017 ho partecipato come rappresentante ISDE alla conferenza stampa a Roma in cui sono stati presentati i risultati della ricerca del glifosate in 14 gravide romane, nessuna professionalmente esposta. I campioni erano stati tutti inviati ad un laboratorio tedesco (lo stesso che aveva eseguito l’indagine sui parlamentari europei) ed i costi sostenuti dalla rivista “Il Salvagente”.
L’indagine non aveva alcuna pretesa di una “indagine scientifica”, ma solo di denuncia – prima ancora dei risultati- del fatto che in Italia vi è una pressoché totale assenza di indagini di biomonitoraggio ( a meno che non si sia di fronte a episodi conclamati di contaminazione, vedi PFAS in Veneto)
Avevo fatto una ricerca in pub med per vedere lavori pubblicati sull’argomento e quello più recente e significativo direi che è il seguente: Conrad A e al, Glyphosate in German adults – Time trend (2001 to 2015) of human exposure to a widely used herbicide, International Journal of Hygiene and Environmental Health 220 (2017) 8–16.
Si tratta di un’indagine effettuata in Germania dal 2001 al 2015 su un totale di 399 soggetti (maschi e femmine) di età compresa tra i 20 e i 29 anni ed il glifosate è stato trovato nel 32% delle analisi effettuate; i numeri non sono confrontabili, ma nel campione romano lo si è ritrovato nel 100% con concentrazioni superiori al limite di quantificazione.
Se poi si considerano i singoli gruppi (20 uomini e 20 donne) esaminati anno per anno, il glifosato è stato trovato, nel peggiore dei casi, nel 57,5% delle analisi effettuate quell’anno, ma mai nel 100% e mai con valori di concentrazione così elevati (Il valore massimo riscontrato tra le 14 donne gravide esaminate a Roma è stato di 3,48 ng/ml, superiore del 24% del più alto valore trovato tra le ben 399 analisi effettuate in totale in Germania nello studio citato, pari a 2,80 ng/ml, valore questo superato anche da un’altra delle donne analizzate a Roma.
Ben 4 sono le donne gravide romane per le quali la concentrazione del glifosato nelle urine è maggiore o uguale ad 1,50 ng/ml, valore che, ad eccezione del 2013, negli altri anni non è mai stato riscontrato nelle donne prese in esame nello studio eseguito in Germania.
Ricordo che da oltre 2 anni si è costituita in Italia la COALIZIONE STOP GLIFOSATO e spero che questa notizia sia un ulteriore stimolo per implementare la raccolta firme per stoppare questa molecola ed evitarne il rinnovo per altri 10 anni ( che pare sia dietro l’angolo…) http://www.stopglifosato.it/petizione-ice-stopglyphosate/
All'incontro è stato da tutti ribadito con forza il concetto che la lotta contro il glifosato non è ovviamente solo una battaglia contro la singola molecola, ma contro un modello di agricoltura che semina morte e veleni già in utero.
https://www.youtube.com/watch?v=Fw28xDFOjOU&feature=youtu.be
Patrizia Gentilini
Articolo collegato:
http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2017/05/24/glifosato-ricerca-salvagente-lo-trova-in-donne-incinte-roma_21333be2-d5b4-455d-9211-a3371754d472.html
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