domenica 30 aprile 2017

Educazione mentale, autonomia di pensiero e senso critico


Alla base di tutte le tirannie sta l’ignoranza del popolo, la mancanza di senso critico e di analisi dei suoi singoli componenti. Quanto più un popolo (e quindi un individuo) è ignorante tanto più è facilmente manovrabile, assoggettabile, condizionabile. Più manca la volontà di autodeterminazione più l’essere umano cade in balia di menti scaltre ed egemoni. Più manca la convinzione di essere portatori di ogni potenziale umano in grado di renderci artefici del nostro destino e più si è soggetti alle decisioni degli altri. Quando si trascura l’importanza della conoscenza diretta si delega altri a decidere per noi e per la nostra vita. Accettare passivamente un principio o una filosofia esistenziale senza capacità e volontà di analisi significa far decidere gli altri della nostra esistenza, del nostro bene fisico, del nostro intelletto, della nostra stessa coscienza che spesso resta coinvolta e porta l’individuo a scendere a compromessi con ciò che è ingiusto, illecito, disonesto.
Ogni principio inteso a reprimere la conoscenza, la vera cultura, la volontà d’indagine, è contro l’evoluzione integrale dell’uomo. La mente, l’intelligenza sono l’arma più efficace per la liberazione dell’uomo; ma affinché la mente produca pensieri positivi, costruttivi, edificanti è necessario che il sangue che irrora il cervello sia pulito e può essere tale solo se l’alimentazione dell’uomo è priva di inquinanti, di veleni e sia compatibile con le esigenze chimico-biologiche del nostro organismo. Come gli alimenti inquinati sono portatori di malattie organiche così i pensieri negativi, lesivi, di odio, disprezzo, avvelenano la mente e la rendono ammalata. Ma come alimentarsi troppo nuoce alla salute, per eccesso di nutrienti, allo stesso modo i pensieri persistenti, ossessivi finiscono col nuocere all’equilibrio mentale.
La mente è una delle 4 componenti fondamentali dell’essere senza la quale nessun evoluzione è possibile, nessuna liberazione è fattibile, nessun progresso attuabile.
L’aspetto che caratterizza il fideismo di molti credenti nasce dall’accettazione passiva di ciò che è scritto e storicamente tramandato attraverso i testi ufficiali considerati indiscutibili. In questo caso il credente accetta passivamente come verità assoluta i principi enunciati senza mettere in discussione la loro veridicità e senza chiedersi se quei principi potevano essere stati dettati per quel particolare popolo in quei particolari contesti storici. Nulla di ciò che viene detto o scritto ha valore imperituro, ma deve dare i suoi frutti, possibilmente benefici ai fini dell’evoluzione personale e sociale dell’uomo.
Il dubbio è ciò che ci fa progredire mentalmente e socialmente, ciò che attiva e rinforza la nostra ragione e che ci spinge alla riflessione, a sviluppare la memoria e la volontà partecipativa, che sposta l’attenzione sul “perché”, che rimanda alle cause e ci aiuta a trovare la soluzione dei problemi. Il dubbio è sinonimo di accortezza, di lungimiranza, di prudenza: è ciò che ci aiuta a vedere oltre l’apparenza delle cose, a guardare oltre l’aspetto superficiale, a vederne i risultati, gli effetti a breve e a lunga scadenza di tempo.
La storia è colma di orrori commessi dall’uomo nei confronti del suo simile, trascinato in guerre fratricide da soggetti megalomani capaci di condizionare il pensiero della gente. Allo stesso modo i delinquenti riescono a trascinare in azioni delittuose giovani, a indurli a prostituirsi, a diventare spacciatori di droghe, oppure essi stessi schiavi della droga. Gli scaltri, i furbacchioni, i malandrini riescono a circuire la gente ingenua semplicemente perché questa ha scarso senso critico delle cose. La gente in buona fede cade nelle trappole di falsi indovini, cartomanti o falsi guaritori che riescono ad abbindolare, a truffare, persone in situazioni psicologicamente ed emotivamente precarie, estorcendo loro anche ingenti somme di denaro. Gesù stesso raccomandava: “Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Mtt. 10,16). E ancora: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci” (Mtt. 7,15).
Nel corso della storia le classi egemoni sono sempre riuscite a condizionare il pensiero della gente al punto che ancora oggi difficilmente l’individuo riesce a svincolarsi dall’idea che quello che viene dall’”alto”, dai media, dalle grandi lobby, dai centri di potere economico, politico, sia ad esclusivo beneficio del popolo.
Certo non tutto può essere spiegato; vi sono fenomeni e traguardi che l’uomo ancora non è in grado di capire. Credere per fede in un obiettivo finale, i cui meccanismi sfuggono alla capacità di analisi, spesso aiuta a raggiungere lo scopo; anzi, nulla sarebbe possibile senza la proiezione nel futuro di qualunque opera che sempre trova la sua origine nella mente e nel cuore della gente. Ma un fatto è credere possibile l’imponderabile, le cui leggi possono essere considerate perfette, un altro è credere a tutto ciò che viene dall’uomo per sua natura imperfetto.
Ma al di là di questo, manca nell’individuo la capacità di concentrarsi su un obiettivo specifico: la mente dell’uomo vaga libera senza ordine perché manca l’abitudine al senso critico, alla meditazione, difficilmente sta ferma nell’attimo in cui l’individuo compie l’azione: è sempre altrove, per questo è vittima della sua singola, intima, personale, disarmonica tempesta mentale.
Dimostrava forse senso critico la gente che urlava compiaciuta mentre venivano arsi vivi dall’Inquisizione le migliori menti del popolo? O quando Hitler, osannato dal popolo, decretava le leggi razziali e lo sterminio degli ebrei? E oggi dimostra forse senso critico la gente quando addenta il corpo di un animale ucciso considerandolo pietanza succulenta? O quando beve latte vaccino che è come succhiare le mammelle ad una mucca? o quando porta, con orgoglio, sulle spalle le spoglie di animali assassinati?
La mente, come il corpo, va educata. La vera conoscenza scaturisce solo da una mente armonica e positiva: è necessario abituare la mente a stare dove noi vogliamo che sia senza consentirgli di vagare su immagini e pensieri che non abbiamo cercato; allontanare pensieri fuorvianti, meditare sui grandi interrogativi della vita, chiedersi sempre il motivo delle cose; non accettare passivamente le opinioni degli altri specialmente quando possono condizionare la nostra esistenza: il dubbio fa progredire più delle certezze. Nella volontà di conoscere sta la vera forza dell’uomo che lo fa evolvere, che lo rende libero e artefice del suo stesso destino.
Franco Libero Manco

sabato 29 aprile 2017

Per una rete di informazione nonviolenta


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In quest’epoca di caos sistemico e sociale, esiste un mondo che non ha voce e che non trova spazio espressivo. Il vecchio mondo delle violenza (economica, sociale, mediatica, interpersonale) è andato via, lasciando i suoi strascichi; il nuovo mondo si esprime e cresce ma non trova ancora il suo spazio. I media tradizionali credono ancora di essere il famoso quarto potere ma sono sempre più al servizio della speculazione finanziaria e di quel modello socio-culturale costruito da una minoranza accentratrice ed affarista.
In tale scenario, allo stesso tempo, esiste una tendenza informativa e mediatica: un’altra-voce, un nuovo modello che è iniziato dalle prime radio libere, dai fogli di quartiere e da altre forme di divulgazione di prossimità e oggi, è cresciuto consolidando un nuovo concetto di informare e fare informazione, grazie all’avvento di Internet e delle Reti sociali.
E’ una tendenza che incarna l’idea dell’informazione libera, svincolata dai legami di subordinazione e di complicità ai poteri e che, rispettosa della convergenza delle diversità, più positivamente, cerca di portare avanti e fare emergere argomentazioni e problematiche caratterizzanti i nuovi sistemi di valori ai quali è doveroso aggrapparsi per costruire un reale cambiamento sociale. E’ un’informazione nonviolenta, nel senso che denuncia la violenza in tutte le sue forme e promuove forme di aggregazione e lavoro reciproche, basate sul consenso e la collaborazione.
Negli ultimi decenni sono emersi con sempre maggiore frequenza diversi soggetti e operatori dell’informazione accomunati dall’essere e volere essere indipendenti, dal credere in quello che fanno, dalla passione, da un approccio interattivo e relazionale attento e aperto al nuovo e dalla consapevolezza e dalla volontà di coinvolgere il lettore, da considerare ormai, non più soggetto passivo della notizia quanto primo attivista.
Se per un verso, queste nuove tendenze sono capaci di rilevare e raccogliere le espressioni e le esigenze di una più profonda umanizzazione richiesta dalla maggioranza della gente, per un altro, talvolta mostrano difficoltà nel federarsi, nel fare rete, nel parlare e comunicare l’una con l’altra, nuocendo, così, fortemente al rafforzamento e alla crescita di un’informazione libera.
A tale proposito, siamo convinti che in questo momento storico occorra spingersi più in là, che occorra costruire una piattaforma sinergica dell’informazione, che rispettando l’individualità della professionalità, contribuisca con la cooperazione ad accelerare il processo di trasformazione dell’informazione.
Una sorta di consorzio di media che riesca a trasformare e potenziare l’informazione libera. In tal senso vorremmo creare una task-force che di volta in volta possa collaborare e interagire su tematiche specifiche o urgenti che troppo spesso non diventano informazione di maggioranza, ma, al contrario, vengono volutamente trascurate o maltrattate dall’informazione mainstream per trasformarle in realtà sommerse, oscurate, censurate. Un consorzio che faccia rete con le numerose realtà locali che necessitano comunicare la loro informazione, quasi sempre ignorata o strumentalizzata.
Il nostro desiderio è quello di fomentare la collaborazione empatica e la diffusione della sensibilizzazione di culture e attitudini che oggi non hanno spazio, come quelle della nonviolenza, delle buone pratiche sui beni comuni, delle nuove forme di vita e di organizzazione ecc. capaci di impattare positivamente sul reale progresso sociale.
Vorremmo creare un gruppo di lavoro che punti per prima cosa a fare conoscere e ad avvicinare realtà del mondo dell’informazione simili;  attraverso una maggiore consapevolezza e il disegno di cammini di reciprocità rafforzare e rendere ben visibile questo nuovo mondo che sta avanzando, di cui la nuova informazione è amica e promotrice. Questo gruppo di lavoro, aperto e orizzontale si prefigge inoltre la concreta finalità di promuovere iniziative mediatiche e culturali e creare forme pratiche di scambio, formazione, aiuto e rafforzamento reciproco delle varie realtà.
Vorremmo organizzare a breve un incontro convegno dove coinvolgere il maggior numero di realtà sia che fanno informazione che la producono per la concreta costituzione di una rete informativa nonviolenta che possa far fronte al tremendo attacco propagandistico mainframe.
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Redazione italiana di Pressenza 
olivier.turquet@gmail.com

venerdì 28 aprile 2017

Resistenza ai vaccini - Il business scoperchiato


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In  un   suo post giustamente Alberto Medici  scrive : “una informazione corretta sui vaccini, o sul signoraggio, o sulle scie chimiche, o sull’11 settembre, su un giornale cartaceo io non l’ho mai vista. E non sarebbe costata un granché.”

Il mio commento: a  21,28 dall’inizio  del video Travaglio afferma che le fake news delle testate giornalistiche e delle televisioni sono molto più potenti di quelle di internet perché i siti bombardano di informazioni contraddittorie che alla fine si elidono e che per smontarle ci vogliono giornalisti professionisti.

Ritengo che non sia, fortunatamente, sempre così. Basti pensare, ad esempio, alle informazioni date dai giornali e televisioni sulla cosiddetta influenza suina.

Nell’articolo pubblicato dal giornale “La Stampa” del 19/9/2009 dal titolo “L’influenza A (suina) farà 12mila vittime” il virologo Fabrizio Pragliasco scrisse:: “ In Italia ci saranno circa 12 milioni di casi…Ci si attendono dunque tra i 12mila e i 90mila morti”. Ma le notizie divulgate su internet hanno ridimensionato la propaganda terroristica delle testate giornalistiche e delle televisioni e consentito alle persone una maggior comprensione delle connessioni spesso esistenti tra sanità e interessi economici e delle vere cause delle epidemie.

Dal libro “Oligarchia per popoli superflui” un commento qui riportato:https://www.ingannati.it/2013/10/06/pandemie-perche-non-siamo-disposti-a-credere-a-tutto/ - “La resistenza è iniziata, a molti livelli, anche simbolici, magici; ed è andata ben oltre il movimento ribellistico del movimento No Global. Gli affioranti piani per una vaccinazione obbligatoria di massa contro la cosiddetta influenza suina danno slancio a tali iniziative, a misura che si diffondano, soprattutto via internet, rapporti sulla dubbia pericolosità della malattia (inferiore alla comune influenza), su possibili effetti nocivi programmati del vaccino e sull’enorme business delle multinazionali che lo producono, legalmente garantite da eventuali risarcimenti per danni alla gente”.

Paola Botta Beltramo

mercoledì 26 aprile 2017

Politica e spiritualità



Semplicemente chi è su un percorso spirituale,  ignora tutto ciò che non gli appartiene più e che non apparterrà mai, in nessun modo al nuovo mondo. Questo è il risultato di profondi studi sia interiori che rivolti al sociale. Più saremo, in numero,  ad ignorare senza giudizio e soprattutto in un atteggiamento positivo e non violento, e più il sistema attuale semplicemente svanirà nel nulla.

Voglio ricordare un esempio: cosa accadrebbe se tutti i militari del mondo bruciassero le loro armi, strappassero dalle loro divise gradi, mostrine e medaglie, si unissero alla gente e collaborassero  a costruire invece che distruggere?
Lo so che è un’utopia, ma io che sono un folle, aspetto quel giorno come se stesse davvero per arrivare, perché la mia lotta non è mossa da nessuna rabbia tanto meno violenza.
È solo un’idea che può dare il via al cambiamento e se l’azione che inevitabilmente la segue fosse poggiata sulla vibrazione energetica del “non fare”, creerebbe una rivoluzione non violenta. È inconcepibile? Rispolveriamo Gandhi, studiamo la filosofia tibetana.
Nel movimento ideologico del “non fare”, la parola potere verrà presto scorporata dalle accezioni: governo, controllo, politica, forza militare….
La parola potere rivestirà solo altri concetti come ad esempio il potere della mente, il potere dell’amore ecc.
Concetti come potere economico e potere politico, non esisteranno più perché non esisterà più un’economia dissociata dalla collettività che ne minaccia costantemente il sostentamento, tra l’altro, in una struttura consumistica che di fatto poi, paradossalmente, minaccia la struttura stessa sulla quale poggia. 

Perché quando le persone capiranno che non hanno più bisogno di un’economia che costantemente minaccia il crollo di se stessa,  capiranno che non devono più preoccuparsi se non avranno i soldi da spendere nei centri commerciali perché la terra ci nutrirà lo stesso come ha sempre fatto, indipendentemente dalla presenza o meno di un’economia.
Non esisterà più una politica (e nemmeno la parola stessa) come struttura di accentramento di potere contrapposta alla massa, nella quale una minoranza usa il potere che ne deriva per fini personali. La nuova umanità organizzerà un centro di gestione affidato ai maestri più saggi che opereranno in un’unica dimensione con il popolo senza creare distanze tra il centro di gestione e la collettività.
La gestione ma soprattutto la sua concettualizzazione, passerà attraverso una trasformazione della coscienza collettiva in modo significativo e in un modo mai registrato prima d’ora nella storia dell’umanità. Tale innalzamento, ripeto, sarà accompagnato da un risveglio spirituale, prima individuale che avrà la forza di “contagiare” altri fino ad arrivare al collettivo. In sostanza sarà necessario comprendere (nel senso di abbracciare e di accogliere) e fare propria l’unica legge che sostiene l’universo: l’Amore incondizionato.
Questo passaggio, che definisco una sorta di catarsi, trascende l’esigenza di provare a cambiare il mondo dall’interno dello schema politico attuale, perché lo schema politico attuale è basato su principi (anche i migliori) che sono obsoleti. La struttura stessa è obsoleta, rigida, perversa nella sua infinita burocrazia, nella sua dualità. Questo aspetto è importantissimo: la dualità. 

Negli studi esoterici vi è una forte tendenza a trascendere la dualità. La nuova era sarà caratterizzata dall’assenza della dualità. È un concetto difficile da comprendere e credo che si scoprirà nel suo più profondo significato proprio nella sua sperimentazione, momento nel quale si confronterà con il suo opposto, appunto la dualità. Tra l’altro credo che non esista un termine che sia il suo vero e proprio contrario, esiste però un concetto che si contrappone al concetto di dualità: UNO o il TUTTO.

La politica è l’esempio di dualità più dannoso alla società

Nella politica la dualità si manifesta tra destra e sinistra, in tutto il mondo. È per questo che non risuona con persone che sono in un percorso spirituale e spesso senza che se ne accorgano in modo cosciente.

Mi rendo conto che da un punto di vista pratico o pragmatico, la massa si chieda: sì vabbé ma allora quando e come cambierà tutto? Uno yogi tibetano risponderebbe: sta già cambiando, sta avvenendo dentro le persone, l’unico luogo (o sarebbe giusto dire dimensione) dove si può davvero cambiare. Aspettarsi di vedere un cambiamento fisico fa parte di quello che dovremmo lasciare andare, ovvero la dualità. Il cambiamento avviene dentro, prima a livello individuale e poi collettivo.
Per il nostro maestro tibetano non ha alcuna importanza in che modo si manifesterà tale cambiamento. Il nostro maestro sa che la realtà è solo una proiezione dell’impronta energetica delle coscienze e lui suggerisce di concentrarsi su di esse anzi che manipolare la realtà. 

Lui insegna ad ESSERE il cambiamento, non a FARE il cambiamento

È ovvio che per comprendere tali concetti bisognerebbe studiare in questa scuola e non pretendere di commentare senza conoscere la filosofia che trasmette tali concetti.
Chi è su un percorso spirituale sa che quella è rimasta l’unica strada possibile. 

Anzi la è sempre stata ma non ne eravamo consapevoli. Oggi, grazie all’energia che sta arrivando sulla Terra dal centro della galassia (suggerisco di informarsi circa questo argomento anche da un punto di vista scientifico e  nei suoi più profondi significati), moltissime persone sono stimolate a cercare verità oltre i dogmi scientifici che ci fanno vorticare sempre nella solita giostra. Queste persone intuiscono un movimento alternativo al solito vorticare che si potrebbe rappresentare con una spirale centrifuga e quindi che cresce.
La ricerca, se non è ingabbiata da dogmi scientifici, esonda, scopre l’interazione tra varie discipline e ancora di più: l’interazione tra la fisica e metafisica, tra la scienza e  l’occulto, tra il normale e il paranormale, arrivando alla conclusione che ciò che è occulto o paranormale, nel significato del termine, non esiste, era semplicemente sconosciuto. 

Una dimensione sconosciuta si può definire occulta ma non paranormale. Questo termine andrebbe abolito perché parte dal presupposto che tutto ciò che  conosciamo è tutto ciò che esiste e non diamo spazio ad altro. Lo trovo oltremodo arrogante e stupido. Oppure è un modo di imporre un pensiero da chi ha motivo di celare scomode verità.
Ma tornando al rapporto fra spiritualità e politica, è chiaro che la nuova umanità si rapporta con essa semplicemente ignorandola, almeno come tendenza. La politica ha una vibrazione energetica molto bassa che è impossibile da sostenere da chi sta iniziando a vibrare su frequenze più alte. Queste  persone fanno l’unica cosa che è possibile fare in questo momento: stanno cambiando dentro (percorso spirituale) e nutrono la fiducia che presto si manifesterà la realtà che stanno creando nel punto al loro interno dove faticosamente uniscono la mente con il cuore.

So benissimo che questi concetti sono difficili da comprendere da chi non conosce nulla di questi argomenti. Spero che queste righe stimolino l’interesse di fare proprio una ricerca, come si faceva a scuola: cosa sta dicendo questo? Di che cosa parla? Dice cose che mi sembrano strane. E se avesse ragione. Probabilmente dovrei informarmi.

Certo è che, se non si ascoltano queste parole e i loro significati, che non sono di chi sta scrivendo ma sono filosofie che peraltro sono in via di essere dimostrate anche dalla scienza, diventa difficile un confronto. Le persone che sono su un percorso spirituale parleranno sempre di più attraverso quello che stanno sperimentando e saranno sempre più irremovibili circa la certezza che quella sarà l’unica strada da percorrere.
Questo viene preso per rigidità da parte di chi non è sul quel percorso ma diventa difficile provare a convincere una gabbianella, che ha appena imparato a volare, che può solo permettersi di camminare. Del resto è difficile anche per la gabbianella provare a spiegare alla persona che la vorrebbe vedere solo camminare che potrebbe volare a sua volta. Anche perché la gabbianella ha altro da fare che perdersi in inutili discussioni: lei dal suo volo ancora incerto, mentre se lo gode, ogni tanto urla a chi rimane sotto: ma che vuoi da me, vieni anche tu quassù, che fai là sotto!!!!
Chi è che non si sforza di riempire questa distanza? La gabbianella che ha faticato tanto per poter capire che può volare e che poi ha osato, o coloro che non hanno ancora l’apertura mentale o il coraggio di credere che si può davvero volare?
Chi è avanti nell’evoluzione? Chi non la percepisce? Chi non ha il coraggio di osare? Chi è ancora ancorato a vecchi schemi?  O chi inizia a sbattere le ali?

E ancora: chi è lontano da studi esoterici, non sa, ignora, ovviamente, gli insegnamenti che ne derivano. Ma non solo li ignora, non li accetta, non ascolta, si tappa le orecchie perché non ne vuole sentir parlare. Li considera inutili per il cambiamento, spinge invece ad azioni o formulazione di teorie pratiche come se un percorso spirituale fosse un accozzaglia di stronzate, se inserite dentro un necessario cambiamento fisico del mondo.

È proprio qui il punto nel quale si crea la distanza. Un percorso spirituale non è una religione. Chi si spaventa davanti alle religioni, e a giusta ragione, non sa che la spiritualità è ricca di insegnamenti che vanno contro anche alle religioni stesse.
Chi è lontano dalla spiritualità non sa che esiste una dimensione diversa da quella che tutti quanti vedono, non sa che esistono e sono esistite persone in grado di comunicare con questa dimensione. Se lo sa non ci crede e considera ciarlatani tutti questi individui che stanno facendo un lavoro enorme per l’umanità. Il sistema solare, la Terra (Gaia) e tutte le forme viventi, stanno lasciando la terza dimensione per passare nella quarta. Per chi è lontano dalla spiritualità, queste cose sono solo leggenda, invece dovrebbero iniziare a considerarle cronaca. Tutti i testi sacri esistenti sul pianeta parlano di questo.
C’è un’incredibile similitudine tra testi distanti tra loro nel tempo e nello spazio, ma siccome sono stati strumentalizzati dalle religioni, gli atei li considerano leggende, letteratura fantasy e ne prendono le distanze senza sapere che ciò da cui dovrebbero prendere le distanze sono solo le religioni e non il punto di partenza dalla quale tutte sono nate. Le distanze dalle religioni, le prendono anche coloro che sono sul percorso spirituale ma non come se fossero solo spazzatura, formulano accuse precise su come hanno strumentalizzato un sapere che non apparteneva loro per ingannare le masse.

Accogliere dentro di noi la nostra natura spirituale è indispensabile all’esistenza e per decidere il modo in cui si vivrà.
La spiritualità è la veste che ricopre l’AMORE di cui è fatto l’UNIVERSO. Questa energia sta venendo verso di noi, non siamo noi che andiamo verso di lei, la stiamo semplicemente accogliendo. Anche perché è ciò di cui siamo fatti. L’ultimo capitolo dell’evoluzione è entrare in contatto con questa energia, riscoprirla e riconoscere che con essa, siamo la stessa cosa.
Lo ripeterò all’infinito: al punto storico, evolutivo, culturale in cui ci troviamo, il cambiamento passerà inevitabilmente attraverso un’ innalzamento delle coscienze che avverrà solo e soltanto attraverso un percorso spirituale. In millenni di tentativi da parte di minoranze più evolute, di proporre e attuare un RADICALE cambiamento, pur ammettendo una tendenza a migliorare, non ha mai ottenuto il risultato cercato e sperato. 

Questa è storia, dati alla mano. Diventa difficile continuare a discutere su questo punto con chi non crede, con chi non ha fede, e con chi vuole continuare ad andare avanti con vecchi schemi. Se si vuole, tuttavia si può continuare, ma per quanto mi riguarda ho finito gli argomenti e se proprio devo proporre continuamente una risposta, copierò e incollerò quelle che ho già detto e scritto.

C’è tutta una cultura intorno, anche scientifica, che viene ancora ostinatamente e stupidamente respinta dagli atei, dai razionali materialistici e da chi crede che la materia sia la realtà.

Mi permetto di dire “stupidamente” perché queste persone partono dal presupposto che sono tutte stronzate o nel migliore dei casi inutili, quando sotto al loro naso sta diventando una realtà ampiamente dimostrata anche dalla scienza alla quale loro tengono tanto. Non tengono neanche in considerazione la possibilità che esista una dimensione più elevata che ci sta attirando da un punto di vista cosmico. 

In pratica, una parte di umanità, ha la chiave per la svolta e l’altra parte non solo non ci crede ma nega l’evidenza. Non sanno che sono loro quelli che stanno ritardando il salto perché influenzano la coscienza collettiva. Certo, a livelli diversi: un ateo, che comunque è mosso da sani principi, non è sullo stesso piano di un corrotto o uno spregiudicato.

Ma gli atei devono sapere che i “cattivi”, ad alti livelli, sono al corrente di ciò che sta avvenendo a livello energetico e stanno tentando le loro ultime mosse per continuare a tenere l’umanità sotto schiavitù. Tu ateo, sei tale perché sei succube di una cultura che ti è stata imposta che ha avuto la forza di installarsi dentro di te usando le tue paure e le tue convinzioni. Tu ateo, non sai che sei manovrato intellettualmente e psicologicamente da coloro che vuoi ancora votare. Certo, per chi non crede a nulla, è solo l’ennesimo film di fantascienza, ma chi ci crede, perché sa che le cose stanno così, perché ne ha le prove, non tenta di imporre il suo pensiero agli altri perché segue uno dei primi insegnamenti: il libero arbitrio.

Ognuno evolverà con i suoi tempi ma questo non ci vieta di affermare che il cambiamento definitivo per l’umanità passerà solo ed esclusivamente attraverso un innalzamento delle coscienze da un punto di vista spirituale.

 Davide Ragozzini

Roma, 30 aprile 2017 - Radionica, il potere dell'invisibile


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La radionica è da molti anni usata, con ottimi risultati, per riequilibrare l'energia delle persone, ma le sue applicazioni non si limitano agli esseri umani, includono anche animali e piante. Ultimamente abbiamo notizia di diversi successi ottenuti con questa innovativa “scienza”, che cura a distanza e promette un mondo più sano e senza veleni, anche nel campo dell'agricoltura. 

Ecco alcuni esempi:  Nel Lazio, quest'anno, molti viticoltori hanno avuto dei problemi, uno di questi, disperato, si è rivolto ad un operatore radionico portando un bottiglione di vino dal cattivo odore e sapore, della sua produzione dell'anno. Sottoposto a trattamento radionico, nel giro di un mese il vino ha acquistato un ottimo sapore ed ha potuto essere messo in vendita. 

Nel Veneto, un’azienda agricola si è rivolta alla radionica per un problema di invasione di cavallette, l’operatore radionico è intervenuto e quel terreno è stato l'unico, nella zona, a non essere attaccato dai voraci insetti.  In Sicilia, con l'aiuto della radionica, dei coltivatori hanno prodotto piante di basilico più grandi e vitali del solito, senza dover spargere veleni. 

Per questi ed altri motivi, la radionica è sempre più apprezzata anche in Italia e chi desidera approfondire l’argomento, non potrà lasciarsi sfuggire l’importante convegno internazionale “IL POTERE DELL’INVISIBILE: ONDE DI FORMA, SIMBOLI, SUONI, COLORI”, che si terrà a Roma il 30 aprile, presso “Casa La Salle” in Via Aurelia 472.


sabato 22 aprile 2017

Treia - Ultimo avviso ai "precursori" - Facciamo Festa dal 23 al 25 aprile 2017

Fiore a Treia
“La Via è sempre priva di sforzo!” (Lao Tze)
…anche quest'anno siamo appena entrati  nell’atmosfera della Festa dei Precursori che si svolge dal 1984 al Circolo vegetariano VV.TT. In questi giorni ho avuto parecchio da fare ad affinare il programma e ho dovuto apportare alcuni cambiamenti. C’è sempre qualche cambiamento da fare in ogni momento della vita, figuriamoci quando ci si abbandona al grande flusso del cambiamento, al Panta Rei.
Noi precursori bistrattati e vilipesi… Facciamo da rompighiaccio e ci tocca sorbirci le critiche di chi vuole mantenere il ghiaccio, di chi ci accusa di essere prepotenti ed arroganti, di chi mette in dubbio le nostre buone intenzioni, di chi obietta alle soluzioni proposte, di chi semplicemente ci prende per deficienti che vanno contro i mulini a vento… ed infine di chi pur "amandoci" ha paura del  freddo di nuove avventure  e preferisce restare nel suo brodino caldo (come le ranocchie di Noam Chomsky).
Noi precursori  formiamo una aggregazione che non è destinata a trionfare (dal punto di vista mondano). La nostra aggregazione è contrassegnata da un destino taoista.
“La Virtù superiore non cerca premi”, perché esclude ogni aspettativa di ricompensa, ogni presunzione ed ogni senso di possessività. In un senso più profondo quella “Virtù” non consiste nelle virtù specifiche definite dalle convenienze dogmatiche. La Virtù superiore è anche gratitudine. E solo questa è priva di sforzo intenzionale. Mentre le virtù inferiori, come la bontà, il dovere, la condiscendenza, etc. sono tutte facoltà derivate, “volute”, e quindi comportano condizionamenti specifici.
“I saggi non hanno una mente fissa”, diceva Wuang Tzi, e ciò significa che i saggi non sono gretti o meschini nel giudicare gli uomini. Analogamente noi precursori restiamo indifferenti, nel senso che non condanniamo, non ci sentiamo superiori agli altri uomini, in considerazione dei loro difetti o dei nostri pregi. Ci limitiamo a fare il “nostro sporco lavoro” nel tentativo di unire il mondo in spirito…
Questo vuole pertanto essere un ultimo invito agli indecisi per partecipare alla “Festa”... Vi aspettiamo a Treia dal 23 al 25 aprile 2017....

Paolo D'Arpini

venerdì 21 aprile 2017

ortometria cosmica urbana...



Risultati immagini per optometria cosmica urbana...

Grande inventiva, moderna sensibilita, legittima nostalgia.
ideale per creare forme ritmi canzoni e colori con la passione di una volta
fra sosia di peter sellers maliziose coriste bulgare monumenti comunisti
abbandonati sulle montagne russe

il sovrano depresso scoprira e forse persino qualcosa che aveva dimenticato di
se
bizzarro sofisticato poliglotta molto divertente
omaggio appassionato all aperitivo biondo che fa impazzire il mondo

amore di vita disegno divino chiamato umanità

storia dimenticata
kanagi guruma calendario astrologico di 14.000 anni fa (Mu)

il paese della notte
il paese del sole che brilla
il paese delle colline di terra
il paese delle quattro direzioni

luogo sacro punto di incontro
tra cielo e terra

sud: asini a gogo la gallina canta cielo a pecorelle

paglierina,
sabbia turchina
e mago argillah in:
tecno minimal

nel paese del sole che brilla ho conosciuto un contadino che si chiama urbano

solo a te capitano certe cose

l energia va dove si concentra l attenzione

il mondo e’ piccolo e io vado a cavallo

ortometria cosmica urbana: festeggiamenti primaverili

ecoprimitivismo: il passato primitivo non e’ altro che la nostalgia di un futuro
luminoso

energia molecolare: la condizione umana e’ un limite apparente

circostanza: stanza circolare dove sentire equilibrio dell essere

entrare nella spirale, dalla periferia al centro, incontrando l equilibrio tra
maschile e femminile

ex oriente lux!

ponti termici geometrici vie preferenziali dei flussi energetici

27 marzo ore 11,15 ashram

inizio di pioggia di luce e di suoni viaggio sonoro verso l’armonia, bagno di
suoni e di luce nell ascolto semplice di cio che accade nel nostro corpo fisico
energetico spirituale

tutto questo in un luogo sacro di silenzio e di pace

meditazione no-mind
meditazione no-dimension

[circostanza]
la circostanza e’ una stanza circolare dove sentire l essenza dell essere della
circonferenza in trascendenza

bhole baba city, murgistan meridionale

Apulia Mundi sentiero dell anima indie di quaggiù’

viaggio guardo
sento suono sono
in cerca di ispirazione

mi sento molto pasthoral moderna transumanza sorta di danza urbana incontri e
quanto altro in treno autobus e macchine scassate

[arcipelago suono movimento]

anagricoltura primordiale su base alveolare


Ferdinando Renzetti

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