La sera del 18 marzo 2017 sono andata con Maurizio, un caro amico, a sentire un concerto alla Tenda a Modena. Ginevra Di Marco cantava Mercedes Sosa. Avevo sentito solo nominare entrambe, ma non conoscevo le loro voci e le loro canzoni, ma quando avevo letto la notizia dell'evento, di slancio, avevo deciso di andare. Pochi accordi con l'amico e via verso Modena, anche se nel pomeriggio mi stava quasi passando la voglia. Esco poco la sera (nemmeno quando è festa), con gli anni sto diventando sempre più pigra, ma è anche un calo del bisogno di novità e di stimoli per star bene, ma in questo periodo stavo veramente impigrendo troppo, godendomi poco le belle cose che la vita può riservare.
Tanto che ho chiesto una consulenza per i fiori di Bach ed ora li sto prendendo, tra cui, Wild Rose.
Arrivati alla Tenda abbiamo subito incontrato una cara amica, Marinella, che era con amici che mi hanno gentilmente dato alcune informazioni su Mercedes Sosa: argentina, battagliera sostenitrice dei diritti civili durante la dittatura nel suo paese, cosa che le costo l'esilio. Era venuta anche in Italia ed anche qui ha una folta schiera di sostenitori ed ammiratori. Non è più tra noi da anni, l'esilio, forse, le procurò la malattia.
Dopo una breve attesa siamo potuti entrare ed accomodarci. Accomodarci è un eufemismo, le file di sedie erano alquanto strette tra di loro, davanti a me c'era un tizio che continuava a sporgersi indietro grattandosi la testa e c'era un sottofondo di Jazz alquanto fastidioso. Lo so lo so, il Jazz è chic, ma io non l'ho mai potuto soffrire. Avrei preferito, almeno, il silenzio, a sottofondo del brusio delle centinaia di persone che mano a mano riempivano il locale. Un locale nero, cupo, con i bagni pieni di graffiti, scritte, foto, che non trovi neanche la maniglia per uscire, insomma , non il mio genere.
Mentre con Maurizio chiacchieravamo per passare il tempo (più di un'ora) pensavo tra me e me "ecco.... è l'ultima volta, stavolta Katia ti sei fatta fregare - da me stessa, eh! mai più".
Poi, per fortuna, il miracolo: entra Ginevra con prima solo il chitarrista e comincia l'esibizione. Dopo il primo pezzo entra anche un tastierista e lo spettacolo va avanti con decine di brani, quasi tutti a me sconosciuti, ma meravigliosi e meravigliosamente interpretati dalla cantante, che ha una grande voce ed una notevole escursione. Lei poi, per me, è bellissima, di una bellezza classica e pulita, un viso contornato da due semplici ma grandi orecchini ed una bella collana etnica, capelli biondi tirati, bell'ovale, insomma, una bella creatura, molto espressiva nella mimica, nella gestualità.
Il pubblico apprezza e si sente, gli applausi scrosciano e le mani battono il ritmo, incentivate da lei e dal tastierista.
I due brani famosi commuovono fino alle lacrime: "Gracias a la vida" e "Todo cambia". Soprattutto quest'ultimo suscita una compartecipazione totale o quasi da parte del pubblico, invitato a cantare, anche senza la sua voce di sottofondo.
Visibilio....
Grazie alla vita che mi ha dato tanto e mi ha dato anche la possibilità di assistere a questo meraviglioso spettacolo.
Caterina Regazzi
Canzoni Menzionate:
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