RESOCONTO ASSEMBLEA 11-12-2016 A MONDEGGI
Ordine del giorno:
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Funzionamento della mailing list e questione su
come GC rilascia comunicati e aderisce ad iniziative promosse da altre realtà
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Questione di Fuori Mercato
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Esposizione dell’intervento di GC a Bolognola e
continuazione del percorso
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Incontro nazionale di GC a Bologna
Si è parlato del
fatto che la mailing list andrebbe utilizzata in modo migliore per evitare
che sorgano polemiche e botte e risposta. Siamo tutti più o meno d’accordo che
attraverso la mailing list non possono essere prese decisioni. C’è stata anche
la proposta, rimasta da definire, che per ogni rete territoriale scriva sulla
lista nazionale una sola persona(non sempre la stessa, non un delegato ecc…) su
ogni dibattito, dopo una consultazione interna alla rete locale. È uscita anche
la proposta di utilizzare la mailing list solo per comunicazioni interne alla
rete, e fare invece una newsletter per mandare comunicazioni agli interessati
che lasciano occasionalmente i contatti e poi non frequentano gli incontri.
Da questa discussione è uscita la domanda di cosa sono le
reti, se è possibile trovare una definizione di rete e come rapportarsi con
singoli che sono attivi ma non appartengono ad alcuna rete.
È uscita anche la questione se decide solo l’assemblea
plenaria o ci sono altri strumenti decisionali. Inoltre come decide
l’assemblea? Trovare un modo perché sia chiaro quali decisioni sono state
prese, in modo che possano essere concretizzate e non rimangano in sospeso.
Poi abbiamo parlato
di come GC può rilasciare comunicati e aderire ad iniziative promosse da
altre realtà. Il dibattito nasce perché ad esempio GC è stato invitato a
rilasciare un’intervista sulla RAI, e a partecipare all’incontro internazionale
dei popoli in lotta in Vaticano. Si è partiti dalle due opzioni opposte o di
dare completa fiducia e libertà ai singoli e alle reti di comunicare e
partecipare a nome di GC, oppure di non uscire mai a nome della rete nazionale
e farlo solo a nome delle reti territoriali. Un’opzione intermedia potrebbe
essere quella di presentarsi come rete territoriale che aderisce a GC, cercando
di far risaltare come GC non utilizzi i metodi codificati e piramidali che sono
gli unici riconosciuti dal sistema. Comunque c’è chi chiede che su questioni
forti ci si confronti in plenaria. Ad esempio è uscita la questione se GC vuole
rapportarsi con le reti contadine internazionali(tipo Sem Terra, Via
Campesina…), se è il momento giusto per farlo e come farlo. Siamo tutti
d’accordo, invece, sul fatto che quando si aderisce ad un’iniziativa, poi
bisogna essere presenti fisicamente. Non ci interessa aderire nominalmente a
campagne, essendo principalmente un movimento di pratiche.
Sembra chiaro e sereno che riconosciamo la pluralità di GC e
non ci spaventa che sia una realtà in parte schizofrenica. Comunque c’è chi
vorrebbe che GC diventasse maggiormente inclusivo e che “allargassimo i
paletti” ideologici, favorendo la partecipazione di tutto il “blocco
antifascista”.
Poi c’è la questione
di Fuori Mercato. A qualcuno non piace l’idea del camion che distribuisca
prodotti tra le diverse zone d’Italia e
sembra che le tematiche di FM siano distanti dalle problematiche contadine. In
realtà da un chiarimento su FM emerge che l’idea del camion è saltata e che la
distribuzione dei prodotti è solo un interesse marginale di FM. Lo scopo di FM
è quello di creare un’economia parallela, ma non solo agricola. Inoltre emerge
la consapevolezza che eventuali terreni occupati, tipo Mondeggi, spesso
derivano da gestioni capitalistiche con monocolture(tipo viti, olivi), e di
conseguenza necessitano anche di canali di vendita diversi dai mercati GC.
Sviluppando la discussione esce la proposta di fare a
Bologna un tavolo sulla relazione tra città e campagne, su come i cittadini
possano essere visti non più solo come acquirenti di prodotti contadini, ma
anche produttori di beni per chi vive in campagna. Il solo riciclo fatto in
città potrebbe portare prodotti utili alla campagna. Inoltre fabbriche occupate
come Rimaflow a Milano e Oz a Roma potrebbero produrre utensili per la campagna
o forniture per i laboratori di trasformazione.
Su Bolognola ci
viene riportata l’esperienza come molto positiva. Bello l’impatto di come noi
fossimo gli unici senza divisa, tra sbirri e protezione civile, e che portavamo
aiuti molto concreti. La popolazione ha gradito molto anche momenti di
socialità come una suonata semi improvvisata di organetto. Ora si cercherà di
procedere il lavoro politico e la stesura di una delibera comunale per la
trasformazione e vendita dei prodotti agricoli.
Ci siamo chiesti se questa esperienza possa esserci utile
anche per creare una rete di aiuto in casi meno gravi all’interno della
rete.
Riguardo a GC a
Bologna, che molto probabilmente sarà 21-22-23 aprile, c’è la proposta di
fare venerdì pomeriggio dalle 17 in poi un’assemblea preparativa per
organizzare la plenaria di sabato. Il sabato, invece, ci saranno: la mattina i
tavoli di GC, il pomeriggio si continueranno i tavoli tecnici(orticoltura,
apicoltura ecc..) e la sera ci sarà la plenaria. La domenica il mercato.
C’è la proposta di confrontare i regolamenti delle reti,
dunque bisognerebbe portare i regolamenti dove presenti.
C’è anche la proposta che la cassa aiuti le reti lontane a
partecipare agli incontri.
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