Sull’argomento
pensioni e false micro-riforme sono intervenuto varie volte per
disilludere tutti coloro che riponevano una qualsiasi residua fiducia in
interventi politico governativi in senso correttivo e perequativo della
famigerata riforma Fornero-Monti, a partire dalle prime ed apprezzabili
proposte del presidente INPS Boeri subito stoppate politicamente perché
troppo serie e strutturali rispetto al cazzeggio imperante e
confondente della politica mediatica. Per cui non mi ripeto ma mi
soffermo solo sulle ultime news che confermano la mia totale sfiducia in
questa casta politica, che ha rivelato per l’ennesima volta, semmai ce
ne fosse stato bisogno, la loro inaffidabilità.
In
pratica i nostri politicanti si sono lasciati dopo gli incontri coi
sindacati con determinate condizioni concordate, tra cui i 20 anni
contributivi per accedere all’APE. Poi appena i sindacati sono usciti,
si scopre che la condizione prevista dal governo è transitata a 30 anni
contributivi. Un’inezia. Cosa volete che sia una variazione di cosi
scarso cabotaggio, una decina di anni di contribuzione, un’inezia,
soprattutto in considerazione del fatto che negli ultimi quindici anni
il lavoro atipico o precario è esploso in modo esponenziale e coloro che
hanno potuto disporre di versamenti contributivi previdenziali
integrali sono esclusivamente i lavoratori dipendenti e statali
(peraltro molti di questi ultimi solo in maniera nominale, essendo gli
enti pubblici i maggiori evasori previdenziali e quindi debitori nei
confronti dell’INPS, ma questo i media spesso dimenticano di riferirlo).
Tutti gli altri, milioni e milioni di lavoratori, negli ultimi anni
hanno svolto lavori di collaborazione con le molteplici modalità
contrattuali (soprattutto lavori temporanei ed occasionali, che non
prevedono versamenti contributivi se non si supera un certo tetto
reddituale), i cui contributi sono finiti nella gestione separata
dell’INPS, che non concorrono a determinare l’accumulo delle annualità
previdenziali, per cui moltissimi lavoratori cosiddetti autonomi (che
autonomi non sono affatto) non arrivano ai 30 anni di contributi
effettivi per poter accedere all’APE agevolata, quella denominata
mediaticamente Social, l’unica conveniente, perché quella volontaria è
da usurai.
Siete forse sorpresi da tanta spregiudicatezza politica? Pensate che sia solo un caso? Che non ci sia premeditazione? Pensate
che adesso i sindacati si infurieranno e faranno fuoco e fiamme? Gli
stessi che quanto ci fu la riforma Fornero che spostò in avanti
mediamente di sei anni l’età della pensione non mossero un dito? Mentre
quasi contemporaneamente nella vicina Francia per una riforma che
prevedeva il posticipo pensionistico di soli due anni fecero scendere in
strada milioni di persone infuriate facendo fare al governo marcia
indietro?
Forse il governo sta
giocando e prevede di rinegoziare al ribasso tale condizione, portandola
ad esempio a 25 anni contributivi, ma probabilmente aggiungerebbe la
condizione che il candidato alla pensione non sia sovrappeso, perché in
tal caso sarebbe indicativo di uno stato di benessere tale da non
giustificare l’anticipazione pensionistica, per cui prima occorrerebbe
una visita ispettiva presso le sedi di medicina legale delle ASL, oppure
come per la Social Card potrebbero richiedere un ISEE talmente
riduttivo che per poterne disporre devi praticamente essere privo di
tutto e vivere in auto o in qualche garage fornito in comodato d’uso
gratuito.
E se pensate che le mie
siano solo battute da copione cabarettistico, allora riponete ancora
troppa fiducia nelle istituzioni parassitarie italiche, le quali come
obiettivo hanno solo la rielezione dei propri rappresentanti, ripeto i
propri e non i vostri, e quindi ciò che fanno, o meglio ciò che simulano
di fare, ha il solo scopo di ingannare il pubblico guadagnando consensi
effimeri e temporanei, quanto basta per ottenere un determinato esito
referendario o elettorale.
Volete ancora farvi comprare per un piatto di lenticchie? Per 80 euro di bonus sulle tasse, manco per tutti?
Finché
lo farete i parassiti che ci governano potranno continuare a fare i
cabarettisti sulla vostra pelle. Quando tirerete fuori gli attributi, se
non sono già atrofizzati, forse inizieranno a prendervi sul serio e a
temervi, ma finché rimarrete testimoni passivi come il pubblico
televisivo che si abbevera a palinsesti demenziali, continueranno a fare
i loro interessi e a prendervi in giro come meritate.
Concludo
rammentandovi, nel caso i media cui vi abbeverate non ve l’abbiano
riferito, che a crescere in modo esponenziale oltre ai lavoratori
precari ed i poveri è stata anche la spesa pubblica, soprattutto dopo
l’accoppiata Monti-Fornero, nonostante l’austerità, per Voi non per
loro, perché aumentando le entrate fiscali aumenta in proporzione anche
la spesa pubblica, che non va mai a beneficio di chi ne avrebbe bisogno
(sanità, assistenza sociale, previdenza, ecc., altrimenti non ci
sarebbero queste pantomime sull’APE Social) ma va sempre a beneficio di
qualche lobby, clientela, consorteria, conventicola, ecc.. Non lo
sapevate?
Claudio Martinotti Doria - claudio@gc-colibri.com
Nessun commento:
Posta un commento