Svezia, una società fallimentare, antitetica all’arte maieutica ed alla socializzazione. Considerando le condizioni in cui versa la società svedese, provate a pensare all’arte maieutica di socratica memoria, all’arte dialettica avviata dai filosofi greci ed alla conseguentemente indotta capacità di socializzare e quindi di “far politica” nel senso nobile del termine, vi renderete conto di come la Svezia, nonostante la sua apparente elevata civilizzazione e cura ossessiva dei diritti individuali, sia in realtà antitetica ai valori propugnati dall’arte maieutica, cioè promuovere e valorizzare le potenzialità possedute da ogni individuo nell’unico modo possibile, interagendo, socializzando, dialogando, ecc., in modo che col tempo le potenzialità di ognuno vadano a beneficio dell’intera collettività, divenendo patrimonio comune.
La sofferenza in cui versa la popolazione svedese, che pure dispone di un sistema assistenziale, sanitario, sociale, ecc., di prim’ordine e credo unico al mondo (basti pensare che dispongono anche di cure odontoiatriche-dentistiche gratuite), è il frutto dell’individualismo portato alle estreme conseguenze, per cui ci si isola e si accettano nella propria sfera privata, per tempi limitati, esclusivamente individui simili a noi e soprattutto passivi, che non interferiscano col proprio precario equilibrio esistenziale. Un approccio penoso e patetico, ma soprattutto fallimentare.
Claudio Martinotti Doria
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