martedì 17 maggio 2016

Roma. Viadotto dei Presidenti, diritti e degrado...


Roma. Quel tram in quel viadotto è un sacrosanto diritto di tutti coloro che abitano tutti quei palazzi e tanti altri palazzi simili perché sono prodotti pagati dai lavoratori dipendenti ed, anche, dai pensionati.

Sotto il regime fascista le case popolari erano nei ghetti costruiti "lontani dagli occhi e dal cuore" (es. Quarticciolo) oppure un po' più vicino come "shanghai", alias, Prato Rotondo.

Nel 1949 noi lavoratori iniziammo a pagare l'INA-CASA: tanti, ma tanti soldi per costruire case popolari, pagare il personale ed anche la manutenzione dei palazzi costruiti.

Nel 1963 l'INA-CASA cambia nome, diventa GESCAL ma la musica dei soldi non cambia; cambia moltissimo dal lato umano, sociale, civile e della "convivenza civile" perchè - io sostengo – progettano il "trasferimento dei servizi pubblici nei territori destinati alla costruzione dei P.E.E.P.” rendendoli efficienti ed efficaci.
Per quanto riguarda Roma, l'operazione inizia proprio nel territorio dei viadotti dei presidenti. Infatti, i 74 Piani di Zona (PZ) del “I° P.E.E.P.”, iniziano da Castel Giubileo PZ1, Fidene 1 PZ2 e Fidene 2 PZ3, Serpentara 1 e 2 PZ4 e 5, Valmelaina PZ6 e Vigne Nuove PZ7 e 7bis . . . . lo SDO - Sistema Direzionale Orientale, che non l’hanno realizzato, calpestando . . . . Laurentino PZ38, . . Spinaceto PZ46 ..... Corviale PZ61 . . . Primavalle 1 e 2 PZ68 e 69 . . ..

Non solo.
Venne anche il II° P.E.E.P., con tanti altri PZ.
 
Per “frequentare” lo SDO romano erano programmate 7 linee Metro (pesanti e leggere).

La metro leggera, linea D, era il tram sul viadotto dei Presidenti che hanno iniziato a costruire - con i soldi dei cittadini romani pensionati e lavoratori dipendenti - ed hanno abbandonato e consegnato al degrado. Costringendo, così, gli abitanti di quei nuovi palazzi a farsi la macchina e mandare, sempre più in degrado il TPL (trasporto pubblico locale).

Nel territorio del IV Municipio (ora III), quel TP che passava prima della Metro B1 su via Val Melaina, continua a scaricare e caricare le persone su via Val Melaina, a 300 metri “pericolosi” dalla Metro B1 Jonio: ignora l’esistenza della Metro. 

Roma è una città in emergenza da traffico e inquinamenti (DPCM 4.8.2006): è una città malata.-  

Nel 2005 partì dal territorio del IV Municipio l'iniziativa popolare per far costruire la programmata linea metro - tram D - che il Consiglio Comunale approvò - alla unanimità - il 6 febbraio 2006 e lasciato impolverato fino all'arrivo del sindaco Marino che lo ha spolverato ma ha anche “partecipato” al(l’assurdo) progetto G124 ............


Non è storia, questa: è vita vissuta in un Paese che ha la sua città capitale abitata dalla Mafia Capitale, scoperta dalla Magistratura: tutti sapevano ma .....

Vito De Russis v.derussis@teletu.it

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