Gentili
parlamentari,
è evidente
che le sempre più insistenti dichiarazioni di autorevoli
rappresentanti del governo degli Stati Uniti d'America hanno lo scopo
di spingere l'Italia ad impegnarsi in una nuova guerra in Libia,
guerra che peraltro si configurerebbe come una flagrante
violazione del diritto internazionale e della legalità
costituzionale, e che esporrebbe anche il nostro paese a
pericoli enormi.
Una
nuova guerra in Libia oltre che un atto criminale sarebbe infatti per
l'Italia la sciagura delle sciagure.
In
primo luogo perché la
Libia in passato fu vittima del colonialismo italiano che lì commise
crimini mostruosi, e quindi una nuova guerra dell'Italia in Libia
susciterebbe immediatamente - legittimamente e giustamente - la
resistenza unanime dell'intera popolazione libica contro
l'Italia.
In
secondo luogo perché
proprio la guerra del 2011, scatenata in
primis dalla Francia, dagli
Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, ma alla quale l'Italia follemente
si aggregò, è la causa diretta della destrutturazione dello stato
libico e della drammatica situazione presente; una nuova guerra con
le stragi e le devastazioni di cui inevitabilmente consisterebbe
potrebbe solo aggravare vieppiù lo stato delle cose.
In
terzo luogo perché
l'Italia è il paese europeo più vicino alla Libia ed è interesse
fondamentale del nostro paese ricostruire relazioni di buon vicinato,
anche in considerazione dei rapporti economici tra i due paesi (come
è noto la guerra del 2011 fu scatenata dalla Francia e
sostenuta dalla Gran Bretagna anche per sostituirsi all'Italia
nella partnership
economica con la Libia).
In
quarto luogo perché l'Italia è il paese in assoluto più
esposto, proprio perché più vicino, alla prevedibile risposta allo
scatenamento della guerra nella forma (tipica degli attuali
"conflitti asimmetrici") di attentati terroristici nel
nostro territorio.
In
quinto luogo
perché ovviamente una nuova guerra occidentale in Libia
favorirebbe inevitabilmente, in Libia e non solo, la
crescita del consenso ai gruppi armati che all'attacco occidentale si
opporrebbero, e tra essi in primo luogo l'organizzazione terrorista e
mafiosa dell'Isis.
La
tragica lezione delle guerre condotte o fomentate dalle potenze
occidentali nel vicino e nel medio oriente negli ultimi
venticinque anni è che esse non solo hanno prodotto inenarrabili
stragi e devastazioni, ma hanno destrutturato gli ordinamenti
giuridici, favoreggiato la nascita e l'espansione di organizzazioni
terroriste e schiaviste di inumana ferocia, provocato catastrofi
umanitarie con milioni e milioni di esseri umani costretti alla fuga
dopo aver perso ogni loro bene e che ora premono ai confini
dell'Europa per salvare le proprie vite.
Una
nuova guerra delle potenze occidentali in Libia sarebbe una
catastrofe nella catastrofe. Oltre che un ennesimo atto di
terrorismo, e di altro terrorismo seminagione.
*
Altro
è quello che occorre: favorire la ricostituzione di un governo
libico realmente rappresentativo dell'intera popolazione,
ricostruire le infrastrutture e i servizi amministrativi, disarmare e
smilitarizzare i conflitti, ripristinare un ordinamento giuridico in
grado di contrastare i poteri criminali.
L'iniziativa
italiana ed europea nei confronti della Libia deve essere politica,
diplomatica, di cooperazione economica e di aiuto umanitario; in
nessun caso bellica.
*
Gentili
parlamentari,
le ragioni
dell'opposizione a un intervento armato italiano in Libia che abbiamo
elencato fin qui si fondano sul mero, crudo realismo politico, sulla
valutazione delle conseguenze nocive per gli
interessi materiali, economici, strategici, del nostro paese.
Ma
ovviamente vi sono ragioni ancor più decisive dal punto di vista di
ogni persona che sappia vedere la necessità della coerenza tra i
mezzi e i fini, che sappia porsi dal punto di vista del bene comune
dell'umanità, che ritenga che la politica e l'etica non siano
disgiungibili, che voglia fare la cosa giusta secondo criteri
obiettivi di universale validità, che operi nella sfera pubblica
secondo scienza e coscienza.
La
guerra sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani, ed ogni
uccisione di esseri umani è un crimine; il rispetto per la vita
è il fondamento della civile convivenza a tutti i livelli.
L'opposizione alla soppressione di vite umane, e quindi a
fortiori l'opposizione alla
guerra che di stragi consiste, è il primo dovere di ogni essere
umano e di ogni civile istituto.
*
Gentili
parlamentari,
in
considerazione di tutto ciò vorremmo sostenervi nel convincimento
che confidiamo abbiate già formato nell'animo vostro: il
convincimento del dovere di opporvi alla guerra.
E
quali che possano essere le pressioni esercitate dai governanti degli
Stati Uniti o da chicchessia, ebbene, sappiate restar fedeli agli
interessi reali e legittimi del paese che rappresentate, agli
interessi e i diritti dell'umanità; sappiate tener fermi i valori
etici, giuridici e civili di cui le istituzioni democratiche sono
espressione, di cui la civiltà consiste; sappiate tener fermo il
criterio che il primo diritto di ogni essere umano è il diritto
alla vita, che il primo dovere di ogni essere umano è salvare le
vite.
La
guerra è un crimine contro l'umanità.
In
quanto rappresentanti del popolo italiano, in quanto esseri umani,
opponetevi alla guerra.
Vogliate
gradire distinti saluti,
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 6
marzo 2016
Mittente:
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", strada
S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac@tin.it,
centropacevt@gmail.com,
centropaceviterbo@outlook.it,
crpviterbo@yahoo.it,
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
....................
....................
“Ricordo a tutti e
soprattutto ai treiesi che anche noi abbiamo aderito all'iniziativa
nazionale diffusa, per la Pace e contro la guerra, che si tiene in
varie parti d'Italia il giorno 12 marzo 2016. La nostra
partecipazione prevede una "standing meditation", alle ore
19, nei pressi del monumento ai caduti, in piazza della Repubblica a
Treia. Approfitteremo di questa presenza per comunicare ai cittadini
il grave rischio che pesa sulle nostre teste in seguito alle
sconsiderate decisioni bellicistiche del governo. Per info.
circolovegetariano@gmail.com - Tel. 0733/216293”
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