giovedì 31 dicembre 2015

Ghiacci in liquefazione, innalzamento dei livelli oceanici e carenza di acqua potabile



Il rapporto del WWF “Ghiaccio bollente” riassume quanto sta accadendo ai ghiacciai, fondamentale componente della nostra Terra, con la speranza che vengano finalmente prese le necessarie azioni per arginare e contenere i nefasti effetti dell’azione umana.

Il sistema climatico che ha caratterizzato, in modo dinamico, gli ultimi 11.000 anni, ha consentito di passare dalla Rivoluzione Neolitica, con l’avvio delle attività agricole e zootecniche, fino alla Rivoluzione Industriale e alla grande espansione territoriale della specie umana sulla Terra.

Oggi, il rapporto evidenzia come questa stabilità climatica è in serio pericolo, la Terra si trova in una condizione abbastanza singolare, infatti, una singola specie agisce quotidianamente per modificare le condizioni che garantiscono la presenza e la sopravvivenza sul pianeta.

Gli sconvolgimenti climatici hanno condizionano nel tempo la vita sulla Terra, determinando anche fenomeni di estinzione di massa con scomparse di oltre il 90% delle specie presenti, come è accaduto tra il Permiano ed il Triassico 250 milioni di anni fa.
Questi fenomeni sono avvenuti, però, in assenza dell’uomo, oggi, al contrario, molti dei cambiamenti a cui assistiamo sono legati alle attività umane.

Prendiamo le emissioni cumulative di CO2, queste determineranno in buona parte il riscaldamento medio globale della superficie terrestre alla fine del 21 secolo ma anche oltre.

I climatologi ci dicono che la maggiore parte degli effetti del cambiamento climatico si manterranno per molti secoli anche qualora si riuscisse a fermare da subito le emissioni di CO2 ed invertire l’attuale tendenza.

Lo stato di salute dei ghiacciai è uno dei principali campanelli di allarme. L’affascinante mondo del ghiaccio e dei ghiacciai presenti sulla Terra (definito Criosfera) costituisce un elemento significativo di ciò che i cambiamenti climatici ed il riscaldamento globale comporta.

I cambiamenti che si registrano negli anni nei ghiacciai, quali le modifiche dell’estensione, lunghezza, volume e massa, indicano che sono in corso delle importanti modificazioni nei bilanci energetici riconosciute come indici del cambiamento climatico.
Prendiamo ad esempio i nostri ghiacciai alpini, questi sono in forte ritiro nelle ultime decadi.

Il nuovo Catasto dei ghiacciai italiani mostra come la superficie degli stessi sia passata dai 519 kmdel 1962 (Catasto CGI-CNR), ai 609 km del 1989 (catasto prodotto nell’ambito del World Glacier Inventory, con dati raccolti negli anni ’70-80), agli attuali 368 km, pari al 40% in meno rispetto all’ultimo catasto.


Contemporaneamente, il numero dei ghiacciai è passato oggi a 900, contro 824 nel 1962 e 1381 nel 1989, ove l’aumento è dovuto all’intensa frammentazione che ha ridotto sistemi glaciali complessi a singoli ghiacciai più piccoli.

Lo scioglimento dei ghiacciai avrà delle conseguenze anche sui litorali, secondo gli scienziati, l’innalzamento del livello del mare non sarà uniforme. Entro la fine del 21° secolo, è molto probabile che il livello del mare crescerà. Circa il 70% delle coste in tutto il mondo sperimenteranno il cambiamento del livello del mare. 

Moltissime città potrebbero essere sommerse per l'innalzamento dei mari e gli eventi estremi, in particolare quelle costiere. Tra le grandi città a rischio ci sono Miami, New York, Shangai, Bangkok, Mumbai, Londra, Amsterdam, Alessandria d'Egitto.

Oltre ai rischi ricordati il rapporto ne segnala anche altri:

  • aumenterà sempre di più il problema della disponibilità di acqua dolce
  • sarà maggiore il numero di persone che subirà uno stress idrico, si prevede che gli individui che non avranno un adeguato accesso all’acqua potrebbero giungere ai tre miliardi entro il 2050
  • muterà la catena alimentare, il cambiamento della composizione dei ghiacci ha effetti sul krill, alla base delle catene trofiche di gran parte degli ecosistemi marini
  • saranno in pericolo tantissime specie: dalle enormi balene agli orsi polari, si stima che senza ghiaccio nel 2050 i due terzi degli orsi polari potrebbero scomparire.
(Fonte: Arpat)

martedì 29 dicembre 2015

San Vito Chietino - Dopo la battaglia contro Ombrina Mare 2 facciamo del 2016 l'anno della svolta



"Uno sguardo indietro per mirare l'orizzonte"

Era il 29 marzo quando il centro sociale occupato zona22 a San Vito Chietino decideva di ospitare l'assemblea pubblica contro il progetto, da poco tornato in auge, di Ombrina mare2. L'avevamo definita una scommessa. Non era facile immaginare che il popolo abruzzese si potesse rimettere in marcia dopo l'oceanica manifestazione di Pescara del 2013. Ma noi volevamo dare seguito ad una lotta che ci aveva visto partecipi fin dall'inizio degli anni 2000 e che , dopo la vittoria contro il Centro Oli nel 2008, tornava a minacciare la costa abruzzese. Non potevamo arrenderci. 

I preparativi di quei giorni erano frenetici, i telefoni squillavano a ripetizione e tutti i componenti di zona 22 e del laboratorio 61 di Lanciano, per la maggior parte adolescenti,ventenni e trentenni si diedero da fare per costruire quell'evento.Negli occhi di tutti c'era un sogno. Dopo la manifestazione dei 40000 a Pescara bisognava rimettere al centro la lotta contro Ombrina per scongiurare definitivamente l'idea, sostenuta dai governi succedutisi negli ultimi 15 anni , di rendere l'Abruzzo un distretto minerario, oltre che un enorme hub di smistamento dell'energia verso il produttivo nord, sia d'Italia che d'Europa. 

La nostra idea era quella che oltre ai sindaci, alle associazioni ambientaliste, ai partiti politici, ad esprimersi fosse il popolo abruzzese, nel suo insieme.Volevamo che da quel momento di confronto emergesse l' unità di una popolazione che riconosceva, nel modello di sviluppo prospettato dal governo e dalle lobbies energetiche, una minaccia alle tante attività che , negli ultimi anni, stavano facendo dell'Abruzzo un luogo di attrazione turistica e di eccellenza alimentare e naturalistica. 

Insomma, il sogno era quella di tradurre il «no» ad Ombrina in una resistenza popolare contro gli interessi predatori delle multinazionali. Bisognava contrapporre a quel disegno distruttivo un modello di sviluppo fondato sul rapporto di reciprocità con la natura, sulla valorizzazione delle bellezze ambientali, sulla distribuzione equa di responsabilità e ricchezze, e sulla possibilità per la popolazione di scegliere il futuro migliore per il proprio territorio. A quell'assemblea seguirono imponenti momenti di partecipazione popolare, una su tutte la storica manifestazione dei 60000 a Lanciano. Oggi, dopo che la vittoria è giunta, non possiamo che mettere a verifica quella scommessa, quel sogno collettivo che, insieme a centinaia di persone, avevamo in serbo in quella tiepida giornata di fine marzo. 

Ora lo possiamo dire con certezza. La scommessa è vinta.Non vale la pena ripercorrere le tappe che un intero popolo ha solcato per vincere una battaglia difficilissima contro una legge del governo (lo Sblocca Italia) e il potere economico delle multinazionali.Tanto meno ci interessa darci dei meriti: se abbiamo vinto la sfida più difficile che il popolo abruzzese ha dovuto affrontare negli ultimi decenni, lo dobbiamo a tutti quelli che sono parte fondante di quel popolo. Le migliaia di uomini e donne che hanno sfilato per le strade delle città della nostra regione, i tecnici che hanno messo a disposizione le loro competenze e supportato il desiderio di quei 60000 di dire «no», le istituzioni locali che hanno rispettato il mandato che i cittadini hanno loro conferito, le attività e le imprese che valorizzano il patrimonio di questo territorio nel rispetto delle sue peculiarità, chi ha camminato con noi e ha deciso di impugnare lo strumento referendario coinvolgendo altre regioni d'Italia e rendendo il nostro «no» qualcosa di forte, ampio, che ha messo paura al governo.

Ma, lasciandoci il tempo per i festeggiamenti, sappiamo che questo traguardo non ci mette al sicuro dai molteplici attacchi che minacciano la salute, l'economia e la vita del nostro territorio.La vittoria su Ombrina non deve farci tornare nella intimità delle mura domestiche, né farci girare dall'altra parte quando vediamo altri luoghi del nostro Paese e del nostro pianeta sotto attacco. L'1% della popolazione mondiale, questa nuova aristocrazia finanziaria che governa le sorti del Mondo, continua ad esercitare una pressione fortissima sui governi e sui popoli. Lo fa legittimata dalla forza che il denaro consegna nelle sue mani, capace di rendere merce qualsiasi cosa, di comprare terra, mari, costituzioni. Insomma la vita di tutti noi. 

L'enorme forza e la determinazione espressa dal movimento No Ombrina va tradotta in una concreta quanto efficace proposta di futuro vivibile, per noi abruzzesi e per tutti coloro che intendono rendere il nostro pianeta ancora ospitale per l'umanità.

E'  importante per tentare insieme un cambio di passo.Chi più di noi, popolo abruzzese, può dimostrare che insieme si possono mettere in crisi gli inquinatori con la forza della pressione popolare e della democrazia? Chi più di noi può dire al mondo che un altro modello di sviluppo, ecologicamente sostenibile, non è un miraggio ma un'alternativa concreta?

E' arrivato il momento di affiancare alla legittima resistenza che abbiamo saputo mettere in campo contro Ombrina, un orizzonte di proposte concrete, capaci di modificare in modo sostanziale la nostra vita associata. Occorre rimanere vigili «sentinelle», definire piani di gestione del territorio e delle risorse in grado di far fronte alle minacce che incombono sul nostro futuro: cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, consumo di suolo, perdita di biodiversità, inquinamento atmosferico e delle acque. Per rispondere a queste minacce è necessario essere capaci di determinare un cambiamento di scelte politiche ed economiche, attraverso l'elaborazione di piani per la riconversione ecologica delle produzioni industriali, per la bonifica dei territori inquinati, per la mobilità sostenibile, incentivando un modello energetico decentrato basato sulle fonti rinnovabili a discapito delle fossili.Ora, dopo aver portato a casa questa importante e difficile battaglia contro Ombrina, diamoci il tempo di brindare e chiudiamo l'anno 2015 con il più bel regalo che l'Abruzzo poteva farsi. 

Ma facciamo del 2016 l'anno della svolta, del cambio di paradigma per quanto riguarda la pianificazione del nostro territorio, per lo sviluppo ecologico ed economico della nostra regione, per un cambio radicale della strategia energetica. Facciamolo a partire da noi. Dal nostro presente, per il nostro futuro e quello delle prossime generazioni, dando loro la possibilità di respirare l'aria pulita delle nostre valli e bere l'acqua cristallina che solo la nostra montagna sa darci. Noi ci stiamo e voi?

Centro sociale Zona 22 e Lab 61 -  lalocomotivajoe@gmail.com

lunedì 28 dicembre 2015

Legge di stabilità: welfare, dalle pensioni alla casa, ecco cosa cambia



Lavoratori vicini alla pensione
Opzione donna. Le donne che entro il 31 dicembre 2015 raggiungono i requisiti previsti, potranno andare in pensione di anzianità anche se la decorrenza della pensione stessa è successiva a tale data. Cosa significa? Che al 31 dicembre di quest’anno le lavoratrici dipendenti dovranno avere 35 anni di contributi e 57 anni e tre mesi di età anagrafica, che diventano 58 e tre mesi nel caso delle lavoratrici autonome. Se si decide di andare in pensione anticipata il calcolo della pensione avverrà interamente con il sistema contributivo.
Lavoro part-time prima della pensione di vecchiaia. I lavoratori dipendenti del settore privato che matureranno i requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 potranno lavorare con orario part-time gli ultimi tre anni prima del pensionamento. La riduzione di orario dovrà essere compresa tra il 40 e il 60 per cento del totale. Il datore di lavoro verserà al lavoratore una somma equivalente a quella non pagata per i contributi. Per le ore non lavorate sarà comunque riconosciuta la contribuzione figurativa. Per usufruire del part-time bisognerà avere: minimo venti anni di contribuzione e, considerato l’adeguamento all’aspettativa di vita che da qui al 2018 prevede un incremento di quattro mesi, un’età anagrafica di 66 anni e sette mesi per gli uomini, e per le donne un’età di 65 anni e sette mesi nel biennio 2016-2017, e di 66 anni e sette mesi nel 2018 quando questa sarà equiparata a quella degli uomini.
Esodati. Arriva la settima salvaguardia per i lavoratori esodati. Il provvedimento interesserà 26.300 persone, in particolare:
1) lavoratori autorizzati alla contribuzione volontaria (10.000 posti);
2) esodati entro il 30 giugno 2012 e tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2012 e ai licenziati tra il 2007 e il 2012 (6.000 posti);
3) lavoratori in congedo per assistere figli disabili gravi (2.000 posti);
4) lavoratori che dopo un contratto a termine tra il 2007 e il 2012 non hanno più trovato un lavoro a tempo indeterminato (3.000 posti);
5) lavoratori in mobilità o con trattamento speciale edile in base ad accordi stipulati entro il 2011 o senza lavoro nel 2012 a causa di cessazione dell’attività aziendale (5.300 posti).
Pensionati
No tax area. Diminuisce il prelievo fiscale per i pensionati. A partire dal prossimo anno, infatti, per gli over 75, la no tax area sarà equiparata a quella dei lavoratori dipendenti, passando dagli attuali 7.750 a 8.000 euro. Per i pensionati con meno di 75 anni, invece, salirà da 7.500 a 7.750 euro. Questo grazie a un emendamento del governo che ha accolto le richieste di Spi, Fnp e Uilp.
Perequazione. Prorogato a tutto il 2018 il sistema di perequazione delle pensioni introdotto dal governo Letta a fine 2013 per il triennio 2014-2016. Le somme risparmiate con la proroga di tale sistema saranno utilizzate per coprire i costi delle misure relative all’opzione donna, al part-time e all’innalzamento della no tax area per i pensionati. L’indicizzazione sarà quindi: 100 per cento per le pensioni fino a tre volte il minimo; 95 per cento per quelle fra tre e quattro volte il minimo; 75 per cento per le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo; 50 per cento per quelle tra cinque e sei volte il minimo; 45 per cento per quelle superiori a sei volte il trattamento minimo.
Tasse sulla casa
Tasi e Imu. Viene abolita la tassa sui servizi indivisibili (Tasi) su tutte le abitazioni principali. Il provvedimento vale anche per gli affittuari dell’abitazione principale. Prevista la cancellazione della Tasi per gli immobili dati in comodato d’uso ai figli: il provvedimento varrà però solo per un immobile esclusi ville e castelli. L’esenzione inoltre comprende anche le pertinenze (box auto, cantine, magazzini, locali di sgombero) relative alla prima abitazione. Per gli immobili di lusso classificati nelle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi di pregio) resta in vigore  l’Imu con un’aliquota agevolata al 4 per mille e una detrazione uguale per tutti di 200 euro.
Terreni agricoli. Viene cancellata l’Imu sui terreni agricoli di proprietà o condotti dagli agricoltori.
Agevolazioni fiscali
Detrazioni per ristrutturazione. Anche per il 2016 sarà possibile detrarre il 50 per cento delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia (fino a un importo massimo di 96.000 euro).
Acquisto mobili. Confermata anche la detrazione del 50 per cento delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A o A++ (fino a un massimo di 10.000 euro) per l’arredo di appartamenti soggetti a ristrutturazione.
Le coppie sotto i 35 anni potranno usufruire della detrazione (per una spesa massima di 16.000 euro) per arredi destinati a una prima casa appena acquistata.
Ecobonus. In caso di lavori finalizzati al risparmio e alla riqualificazione energetica degli immobili, viene confermata la possibilità di detrarre fino al 65 per cento delle spese sostenute.
Canone Rai
Diminuisce l’importo del canone Rai che passa da 113,50 a 100 euro l’anno. Ma cambiano le modalità di pagamento: sparirà il classico bollettino e l’importo sarà inserito direttamente nella bolletta dell’energia elettrica della residenza dell’intestatario. Il canone non sarà dovuto sulla seconda casa e riguarderà solo le utenze elettriche di abitazioni adibite a residenza. Inoltre si pagherà un solo abbonamento anche se si possiedono più apparecchi. Il pagamento sarà scaglionato in dieci rate di dieci euro ciascuna, da gennaio a ottobre, con una prima rata cumulativa a luglio 2016. Per chi paga la bolletta bimestralmente, anche le rate del canone Rai saranno addebitate ogni due mesi e ciascuna di esse ammonterà a venti euro. Resta in vigore l’esenzione per gli ultrasettantacinquenni con reddito mensile complessivo inferiore ai 516,46 euro per tredici mensilità (reddito annuo pari a 6.713,98 euro).
Sanità
Fondo sanitario. La legge di stabilità definisce in 111 miliardi di euro le disponibilità per il fondo sanitario nazionale per il 2016.
Aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. Ammonta a 800 milioni di euro la somma stanziata per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea). Per il 2016 tale cifra farà parte della quota indistinta del fondo sanitario nazionale e sarà erogata soltanto in caso di ridefinizione dei Lea.
Non autosufficienza
A decorrere dal 2016 viene stanziato un fondo di 90 milioni di euro, chiamato “Dopo di noi”, a sostegno di persone affette da grave disabilità che vivono in particolari condizioni di indigenza e prive di legami familiari.
Inoltre il fondo nazionale per la non autosufficienza viene incrementato di 150 milioni e passa da 250 a 400 milioni. Esso comprende però anche i fondi in favore di persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (Sla).
Lotta alla povertà
Presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali viene istituito un fondo di 600 milioni di euro per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Per il 2016 il fondo viene ripartito: 380 milioni per la carta acquisti; 220 milioni per incrementare l’assegno di disoccupazione.
 Fonte: http://www.libereta.it/diritti-in-chiarospeciale-legge-stabilita-welfare-dalle-pensioni-casa-cambia.html#more-5454

domenica 27 dicembre 2015

Frutta e verdura sono cibo per l'uomo



Entro nel supermercato dove mi fermo quasi ogni giorno. Assieme a mia
figlia Manuela osservo gli scaffali, e provo la sensazione di
addentrarmi in un museo, nel quale sia esposto il cibo che mangiava
l’Uomo prima di rendersi conto che non era il suo cibo (e forse di
nessuno).

Quando, in una breve parentesi della mia vita, assunsi solo cibo
macrobiotico, mi resi conto della ritrovata pulizia del corpo. Nei
flash da vegetariano ho saputo apprezzare il gusto delle diverse
pietanze verdi, non minore delle "tradizionali". Non sono stato mai
vegano, ma ne ho una in casa ….

L’Associazione Igienista Italiana mi ha "insegnato" a digiunare
(talvolta): ho provato senza alcuna difficoltà a sospendere
l’alimentazione per un giorno (o anche meno), rendendomi conto che ciò
è più facilmente possibile nei periodi di relax, possibilmente
sdraiati al sole.

Il Prof. Max Rubner evidenziò, già oltre cento anni or sono, come
l’Uomo assuma le poche proteine presenti nel latte materno, proprio
nel periodo di massima crescita corporea. Il Dott. Lahmann individuò
un rapporto fra le malattie e l’acido carbonico, pur senza comprendere
la causa della fermentazione che lo provocava. I fruttariani
sostengono che nella frutta sia presente la quantità di proteine
sufficiente per un normale tenore fisico di vita. Il Dott. Catani
inventò una dieta a base di frutta, verdure a foglia e carne,
eliminando ogni amido. Il Dott. Graham migliorò il pane con grano
integrale.

Il desiderio di individuare una dieta perfetta ha sempre affascinato
studiosi e salutisti. Ma oggi l’argomento è strettamente connesso alla
necessità di dimagrire, e spesso solo a quello: non si considerano
completamente i vantaggi che ne derivano nel funzionamento del corpo
…. e dello spirito.

L’Uomo mangia frutta ed altri cibi simili. Lo dimostra il suo lungo
intestino, proprio degli erbivori. Perché dunque sono, molto
appassionatamente, scritte ed applicate milioni di ricette? Perché
qualsiasi cibo viene trattato, cucinato, condito, arricchito, ed
ingerito? So che questa può sembrare una sfacciata provocazione, detta
da me, che so apprezzare (dimostrandolo, anche) la "bontà" dei
prodotti tipici locali, così vari e così gustosi, pur avendo sempre
prestato la massima attenzione ad ingerire cibo privo di conservanti,
genuino, e di qualità. Ma non lo è.

Se l’Uomo, dal mangiar solo frutta, è passato ad una ricchissima
varietà di cereali, legumi e carni, lo ha fatto con arte, rendendo
gradevole il cibo così vario: cucinandolo in molti modi diversi,
speziandolo, abbinandolo ad altri. Il Prof. Arnold Ehret è categorico:
l’Uomo può mangiar solo frutta e verdura, alternando questo cibo … al
digiuno completo. Egli ha sperimentato che le prestazioni fisiche, con
l’apporto del fruttosio, non diminuiscono, anzi, aumentano. Ha
sconfitto, con tale dieta, la tubercolosi (è vissuto ai primi del
secolo scorso). Ed è riuscito ad ottenere anche una mente più
efficiente, sentendosi infine ringiovanire.

Se una dieta può appena interessare per la sua efficacia nel
trasformare il fisico in un corpo snello e più attraente, certamente
suscita ancor maggiore interesse sapere che tale dieta può rendere più
sani e più sereni. Le proteine animali che noi crediamo di ricavare
dalla carne, appartenevano ad un cadavere, che per giunta è stato
anche cotto: cosa rimane, se non che il gusto? Ed in ogni caso,
occorrono davvero le proteine? Ehret ha osannato lo stato meraviglioso
in cui si trovava dopo la dieta di frutta e verdura, evidenziando che
si era affinata persino una eccellente sensibilità mentale. Fu una
posizione pericolosa, che non andò a genio agli allevatori, ai
coltivatori di cereali (cibo comune degli uccelli), e nemmeno ai
religiosi: un tragico incidente troncò la sua vita, prima di poter far
conoscere a tutti come migliaia di persone fossero state "curate" con
questa semplice, essenziale, e logica dieta.

Forse talvolta, per non scontentare l’ospite, farò finta di
dimenticarla, ma la dieta di frutta e verdura rappresenta (per me) una
rivoluzione, un risveglio. Perché non provate anche voi?

Alberto Gioffré (Responsabile AK Calabria)

venerdì 25 dicembre 2015

Il Natale dell'Uno....

La Festività Natalizia - E' la festa in cui il nostro Essere finalmente si dischiude a nuova Vita, a nuova bellezza, a nuova Armonia.




E' importante soprattutto per chi si avvicina alla Via della Spiritualità, non accontentarsi delle apparenze e ricercare la Verità, il significato profondo che accomuna tutte le religioni e tutti i miti, e che - data l'universalità della ricorrenza - non può che riguardare anche il Natale.

I festeggiamenti del periodo natalizio ci accompagnano da quando siamo nati. Il Natale costituisce, per per la maggior parte di noi, ogni anno, un momento unico e particolare.

Il Natale, che nella tradizione cristiana ricorda la nascita di Gesù, ha in realtà origini molto più antiche..ma per il Natale: non ha importanza che si tratti della celebrazione mitraica, o pagana del 'dies natalis Solis Invicti', o della cattolica nascita di Cristo.
E' importante trovare un punto d'incontro. Sempre.
Perché tutto, in verità, è UNO.

Quello che conta è ogni respiro, ogni attimo dell'Esistenza Terrena: è appunto lo Spirito con cui viene vissuta e NON i nomi che certi poteri danno ai loro "dogmi".
La bellezza e l'utilità del pensiero del Cristo, quale Guida spirituale tra quelle a noi più vicine e radicate, come del resto di qualsiasi altro pensiero di qualsiasi altra persona nobile d'animo, NON dipende dall'origine di chi lo divulga, ma dal suo contenuto.

La vera natura di una pianta infatti, non si riconosce dall'aspetto, ma dalla bontà dei suoi frutti.
Ciò che conta del pensiero di Cristo, della sua energia, del suo Archetipo luce, non è la sua presunta divinità, ma ciò che insegna, nella forma e nella misura in cui possa migliorare concretamente la qualità delle Nostre Vite: Vite Preziose e Irripetibili.
Il Cristo cosi' come nel Buddha, guide spirituali a noi più vicini, dotati della capacità di guarire le malattie, operare miracoli e trasmettere consapevolezza.



In realtà il Maestro (la Guida) è dentro ognuno di noi.
Alcuni lo chiamano Illuminazione, altri Sé Superiore, altri ancora Dio oppure lo personificano in un Maestro Spirituale, morto o vivente. Il Maestro è la nostra Guida, la nostra Coscienza, la Voce Interiore che parla dentro di noi e ci dice sempre la Verità. Il Maestro è il nostro Corpo, la nostra Sensazione, la nostra Emozione, il nostro Pensiero, il nostro Desiderio quando nascono solo ed esclusivamente dall'Amore.
Ogni cosa in grado di donarci nuove informazioni sulla realtà è il Maestro che noi abbiamo scelto per crescere.

La malattia, il dolore, il lutto, l'abbandono e il tradimento sono Maestri che ci mostrano la distanza tra noi e noi stessi. Ogni nemico che incontriamo sul nostro cammino e che minaccia di ucciderci o di distruggerci è un Maestro che ci mostra dove sono i nostri punti deboli e ci invita a sviluppare il sentimento della protezione. Un evento incomprensibile ci insegna la comprensione, un evento terribile ci insegna la sopportazione e l'umiltà, l'intero corso dell'esistenza è un progressivo cammino di conoscenza verso la Luce.
Possiamo vedere il Maestro ovunque solo quando siamo in grado di riconoscerlo e onorarlo dentro di noi, perché la realtà è il riflesso della nostra coscienza.



"E Gesù percorreva tutta la Galilea insegnando nelle Sinagoghe, annunciando la buona novella (in greco Eu-ànghelos, cioè Vangelo) del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità in mezzo al popolo. Gli furono portati tutti gli ammalati di varie malattie e tormenti, gli indemoniati, gli epilettici, i paralitici. Li guarì." (Matteo,4,23).

La grande innovazione del Cristo fu quella di aver annunciato che il Regno dei Cieli è venuto, è qui in terra! che non basta aspirare a una vita nell'al di là, ma occorre operare con l'amore per realizzarla prima di tutto in noi stessi e nell'umanità.

Guariva gli ammalati con l'imposizione delle mani e insegnava che la preghiera e il digiuno vincono ogni demone, dai suoi fedeli non esigeva né giuramenti né professione di fede, solo che l'amassero e credessero in lui.

Mise in pratica la comunione dei beni come principio di fraternità realizzando nel suo piccolo gruppo quel regno del cielo che voleva fondare sulla terra.
Nel Discorso della montagna infrange la legge della penitenza, del martirio, della sofferenza, invitando gli uomini alla felicità "Gioite ed Esultate!" Egli ripeterà più volte, affermando le "quattro virtù dolorose" (umiltà, compassione, bontà, fame e sete di giustizia) e le "virtù attive" (misericordia, purezza di intenti, bontà militante, sacrificio per la giustizia).

Il regno si schiude nell'intimo del cuore di tutti gli uomini, non nelle forme esteriori e nell'osservazione di rigidi precetti. Alle masse oppresse e soggiogate dalle Leggi Mosaiche, dal potere degli Scribi, dei Farisei, dei Sommi Sacerdoti egli rivela: "Il regno dei Cieli è dentro di voi!".

Ma la rivoluzione del Cristo è soprattutto l'annuncio di un nuovo atteggiamento di Dio verso gli uomini: "Dio è buono e misericordioso, fa sorgere il Sole sui malvagi come sui giusti, pubblicani e meretrici arrivano a Lui prima di chi è ipocritamente buono e pio".

Gesù Cristo, in assoluta opposizione con le tradizioni rabbiniche, predica che all'odio per i nemici deve subentrare l'amore, che come Dio perdona anche gli uomini devono perdonarsi a vicenda. Si deve amare il prossimo come se stessi e la misura dell'amore è totale: "Amatevi come Io vi ho amato, amatevi come Dio vi Ama".

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mercoledì 23 dicembre 2015

Carpeneto - In difesa dell’oasi La Belle Verte


Gentili signore e signori, in  Italia esiste la Rete dei Santuari di Animali Liberi  che accoglie animali salvati da allevamenti, macelli, laboratori di sperimentazione animale, situazione di sfruttamento di ogni sorta: qui gli animali vivono e muoiono felici, attorniati dall’amore sincero e incondizionato di chi li cura. I santuari e i rifugi per animali nel mondo sono tanti ma mai abbastanza per salvare tutte le vite che meriterebbero di essere salvate tuttavia funzionano bene, fanno progetti didattici, sono aperti alle visite del pubblico e insegnano una convivenza interspecifica tra esseri umani e non umani nel segno della pace e della nonviolenza. Questi sono i luoghi in cui gli animali si conoscono per come sono veramente e nulla hanno a che fare con mattatoi, fiere-mercato, esposizioni, corse, mistificatorie fattorie didattiche o altri simili appuntamenti che dovrebbero farci vergognare di come trattiamo gli animali.







La provincia di Alessandria può ritenersi fortunata ad ospitarne uno in frazione Madonna della Villa, nel Comune di Carpeneto: è La Belle Verte http://lanonfattoria.org/home.html che purtroppo sta affrontando grossi problemi esposti da Mario Lunghi, responsabile e principale gestore del rifugio  http://www.animaliliberi.org/site/la-belle-verte-in-pericolo/ “… quello che accade ora è l’ennesima guerra che un sistema vecchio e retrogrado, assurdo ed interessato sta facendo al nostro rifugio approfittando della nostra debolezza economica. 

Dopo tre anni di attività e ben tre trasferimenti dell’Oasi finalmente (gennaio) troviamo un terreno adatto da acquistare a Madonna della Villa frazione di Carpeneto. Nel frattempo (marzo) nella sede operativa di Voltaggio da cui saremmo andati via viene messa in atto un vero e proprio esproprio temporaneo di urgenza dei terreni (che sarebbero stati inutilizzabili per oltre un anno) da parte di ENI spa per effettuare un’ opera di inserimento di metanodotto interrato. Riusciamo a patteggiare con ENI e a prendere tempo…. Nonostante avessimo spiegato all’ufficio tecnico del comune di Carpeneto l’urgenza della situazione (giugno) l’inerzia e il totale disinteresse regnavano. Alchè siamo stati costretti a trasferirci (settembre) e a procedere senza autorizzazioni alla costruzione di recinto stalla in legno … impianto dell’acqua, allaccio all’enel, e magazzini in legno …il minimo indispensabile per poter ancora prenderci cura degli animali e per ricoverare beni personali attrezzature e mangimi… noi non eravamo a conoscenza della mancanza delle autorizzazioni…ci stavamo facendo guidare dal nostro genio di geometra in questo mare di burocrazia e regole… 

Dopo qualche settimana i vicini proprietari di “un’ attività di addestramento cavalli da corsa a ostacoli” che si svolge lì a fianco, si incuriosiscono e capito cosa stava avvenendo si sono allarmati e sono andati a mostrare il loro dissenso all’ufficio tecnico del comune di Carpeneto che immediatamente ha emesso un provvedimento di sospensione lavori e messo in pratica attraverso una serie di omissioni e mancanze e dimenticanze cavilli , un vero e proprio rallentamento delle procedure, una guerra fredda fatta da ispezioni del ASL, divieti di far entrare altri animali in Oasi, e infine ora emetterà un provvedimento di demolizione di magazzini stalle e impianto dell acqua. 

Tecnicamente nonostante le opere siano compatibili con l’ambiente e con la nostra domanda di costruzione , non essendo state ancora autorizzate, sono un abuso edilizio. Ben disposti a sanarlo (cioè a pagare una sanzione pur di mantenerle in piedi) scopriamo che non è sanabile se non attraverso la loro demolizione in quanto la zona è soggetta a speciali regole chiamate “vincolo paesaggistico”…. ma possibile che una coppia di attivisti ambientalisti equispecisti con un bimbo di due anni che fondano un associazione che gestisce un rifugio con una trentina di animali salvati dalla macellazione e dallo sfruttamento che finalmente dopo molti sacrifici riescono a trovare un posto adatto, a comprarlo e ci vogliono mettere due magazzini una casa una stalletta il tutto assolutamente ecosostenibile e praticare attività agricola bio e di informazione ai consumi e alla preservazione delle risorse naturali e dell’ambiente e della pace trovino tutte queste difficoltà sul loro cammino?....”

Le parole riportate sono uno stralcio della dichiarazione di Mario ed è chiaro che bisogna sentire l’altra campana, quella del Comune di Carpeneto, ma da queste parole si percepisce la mancanza di volontà da parte del Comune di tutelare l’oasi. Il vincolo paesaggistico è imposto dalla legge e i Comuni non devono ignorarlo, tanto meno opporsi: ubi maior, minor cessat… tuttavia bisognerebbe valutare che cosa sia stato costruito e con quale scopo.

Queste oasi per animali sono progetti da incoraggiare e sono un plus valore per ogni territorio, soprattutto quello alessandrino che non brilla certamente per simili iniziative.

Prodigarsi per la salvezza degli animali sfruttati e maltrattati è un’azione da premiare, non da punire: le istituzioni dovrebbero sostenere l’associazionismo e il volontariato che opera in questa direzione. Nei pochi mesi di insediamento a Carpeneto molte persone di ogni età, soprattutto infantile, hanno visitato l’Oasi. Cancellare questa realtà di contatto con gli animali sarebbe sicuramente causa di malcontento, di accese proteste e di danno all’immagine del Comune di Carpeneto. Non abbiamo bisogno di paesi da iscrivere nella lista nera dei posti da boicottare (cosa che potrebbe accadere a Carpeneto), anzi, bisogna incoraggiare il turismo naturalistico alessandrino. Sostenendo il rifugio, il Comune dimostrerebbe quella apertura culturale nei confronti della natura animale e vegetale di cui c’è molto bisogno.
Inoltre è necessario consentire di portare a termine la pratica dell’unità abitativa perché i volontari e le volontarie custodi possano essere sempre vicino agli animali senza ulteriori oneri.

Invito il Comune di Carpeneto a riflettere sul provvedimento emesso e a ritirarlo per fare in modo che possa proseguire senza intoppi il duro lavoro che si sta portando avanti da tempo all’insegna del rispetto di esseri umani e non umani.
Cordiali saluti.

Paola Re

martedì 22 dicembre 2015

Taranto. Olio casereccio per una giusta causa....



Vi scriviamo da Taranto per aggiornarvi sulla nostra situazione locale e per chiedervi un aiuto.

Abbiam iniziato a prenderci cura di un pezzo di terra finalmente nostro, e non più "concesso" da qualcuno in comodato. Vogliamo gettare le basi per un progetto più duraturo.


Abbiamo iniziato con l'orto, le analisi delle acque che scorrono in un ruscello lì accanto, poi abbiam portato le roulotte, poi spianato un parcheggio per fare delle iniziative quando sarà primavera, e poi c'è il forno da costruire.
Questo il prossimo passo, e per aiutarci economicamente abbiam lanciato il crowdfunding che vedrete nel link:

https://www.produzionidalbasso.com/project/da-un-forno-ad-una-comune/


Ma l'abbiam lanciato senza seguito nella sua diffusione "mediatica". Mail, facebook, video, aggiornamenti, ecc... Insomma, ora vogliam rilanciare la campagna di sottoscrizione per la costruzione del forno ma seguendo la sua diffusione sul web.
  
Vi salutiamo  chiedendovi un aiuto. Stiamo cercando di distribuire un po d'olio raccolto da noi per autofinanziarci e per finanziare quindi anche il progetto "La Lezza". Vi chiediamo quindi se tra di noi c'è qualcuno interessato ad acquistare dell'olio. Lo vendiamo a 8.5 euro al litro. Ci teniamo al fatto che il prezzo sia il più popolare possibile, nonostante si tratti di olio extravergine di olive biologiche spremute a freddo.


Grazie a tutti/e, a presto
 
Mauro - soulo@email.it

lunedì 21 dicembre 2015

Adro, nel bosco del Belussi: "Viene la primavera e la frutta cresce da sé"



Un raro esempio italiano di Food Forest, o Foresta Alimentare, nasce proprio vicino a noi, ad Adro, in piena Franciacorta, nella provincia di Brescia. È stata avviata 26 anni fa da Onorio Belussi, allievo del botanico e filosofo giapponese Fukuoka, oggi teorico e pratico della filosofia del "non fare".

Il signor Belussi fa visitare agli interessati la sua proprietà, un ex campo di mais sterile di 3000 mq, accompagnandoli in quella che, con il tempo, è diventata una vera e propria oasi verde, abitata da uccelli, api, piccoli animali, dove crescono piante da frutto di ogni genere e dove legumi, ortaggi, piante officinali coprono l'intero sottobosco.

Onorio, che è uno dei primi studiosi e praticanti di permacultura in Italia, spiega ai visitatori la sua particolare visione del mondo naturale e di come questa abbia influito sul suo metodo di non interferenza sulle colture.

Il suo giardino-foresta mostra come sia possibile produrre cibo abbondante e nutriente, senza l'impiego di agenti chimici e senza il lavoro stancante che tradizionalmente si associa all'agricoltura, solo attraverso l'applicazione dei metodi propri dell'agricoltura naturale.

Fin dall'inizio, l'obiettivo di Onorio era quello di dimostrare che il metodo naturale, riassumibile nei cinque principi del non lavorare il terreno, non fertilizzarlo, non usare antiparassitari, non potare le piante, non eliminare le erbe, fosse fattibile anche in Italia.

E, a guardare il risultato, sembra proprio che ci sia riuscito. Belussi si definisce un contadino della domenica, perché riconosce che la natura è più laboriosa, più produttiva e più intelligente di qualsiasi essere umano.

"Con uno spirito semplice ed una spiritualità complessa – così racconta Belussi - accompagno l'energia divina e assisto la materia naturale nel seminare paradisi terrestri, rinverdire deserti terrestri e rinnovare cuori umani.
Sono ormai 26 anni che l'energia divina e la materia naturale mi aiutano a coltivare e raccogliere senza lavorare e senza fertilizzare il terreno, senza usare antiparassitari, senza potare le piante e senza estirpare le erbe selvatiche.
Nell'arco della mia vita sono diventato un attento osservatore, scoprendo con meraviglia dove si trova il sistema digestivo della pianta. So che la Terra funziona in modo simile a noi."

Ora il signor Belussi non si dedica più alla produzione e alla vendita, il suo bosco è lasciato in uno stato quasi selvatico, al momento si occupa di divulgare le sue idee e raccoglie il sufficiente per sé stesso e la sua famiglia. Il bosco continua infatti ad essere ricco di frutti e le piante sono sempre più vigorose e forti.

Come saggista, Onorio ha scritto diversi articoli (pubblicati su riviste specializzate) e ha collaborato con un ex regista della televisione pubblica alla realizzazione di alcuni video sull'agricoltura naturale del "non fare".

Ha tenuto e tiene incontri e conferenze, dal centro al nord Italia, per spiegare la teoria, la pratica e la filosofia dell'agricoltura del "non fare". Ha scritto il libro "La rivoluzione della natura terrestre". Dal lontano 1989, da quanto ha intrapreso questa avventura, Onorio ed il suo bosco sono diventati dei punti di riferimento per tutti coloro che desiderano avvicinarsi all'agricoltura naturale.
Nonostante il mondo attuale sembra girare in direzione opposta, lui rimane vigile e continuerà a spargere semi, con braccia e parole, affinché la sua strada si faccia largo e diventi un'opportunità concreta di salvezza dalla tanto temuta crisi alimentare.

Fonte: CIR

domenica 20 dicembre 2015

Spinaceto, 21 dicembre 2015 - No all'autostrada bretella Roma-Latina



.... dopo lo sblocco dell'iter autostrada Roma-Latina e l'assegnazione della gara d'appalto, non sarà più tutto come prima.

In 25 anni di opposizione popolare abbiamo costruito un percorso partecipato che ha visto centinaia di cittadini, associazioni, comitati, istituzioni locali, coinvolte attivamente nella difesa della nostra terra dal mostro di asfalto e cemento dell'inutile, costosa e devastante autostrada/bretella. Da parte dei Governi e delle Giunte della Regione Lazio che si sono succedute, non c'è mai stato ascolto, hanno negato qualsiasi confronto/contraddittorio pubblico. I grandi mezzi della dis-informazione, hanno fatto da cassa di risonanza alla becera e falsa propaganda sostenitrice degli interessi privati di un General Contractor come il pidduista massone Pietro Salini. Perfino la 1^ Sezione del TAR del Lazio, dopo 21 mesi dalla presentazione del nostro Ricorso, non ha calendarizzato la prima udienza di merito.
Prendiamo atto che anche il Ministro Delrio, diversamente da quanto da lui dichiarato al momento dell'insediamento, si è dimostrato uguale a tutti i suoi predecessori perché gli strumenti della corruzione: la Legge Obiettivo, il General Contractor, il Project Financing, non sono stati minimamente scalfiti. Come non denunciare il ruolo della Giunta Zingaretti che con l'inserimento dell'autostrada/bretella nel Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2016 ha sbloccato l'iter.
Siamo sempre stati coscienti che la nostra lotta non era facile, perché toccava gli interessi dei grandi avvoltoi rapaci im-prenditori di appalti pubblici. NOI siamo stati e saremo sempre dalla parte delle nostre comunità, dei pendolari e degli agricoltori, per l'adeguamento in sicurezza di tutta la V. Pontina e i 600 morti per incidenti stradali sono tutti sulla coscienza dei governanti, come quelli per il forte inquinamento atmosferico. Siamo per la difesa delle decine di aziende agricole d'eccellenza che verranno espropriate, per la tutela contro lo sventramento del Parco di Decima-Malafede e dell'impatto sul Lago di Giulianello, per la difesa della qualità della vita contro il grave danno sociale sui quartieri di Roma Sud, per la metropolitana leggera meno costosa e più efficace perché ridurrà del 60% il traffico delle auto sulla V. Pontina eliminando le interminabili file, riducendo i tempi di percorrenza sia per chi utilizzerà il mezzo di trasporto su ferro e sia per chi continuerà ad usare il mezzo privato.
Ci appelliamo a tutte/i gli uomini e le donne liberi/e, alla cittadinanza attiva, affinché come un solo corpo vivo ed ecoresistente si compattino unitariamente e fraternamente al nostro movimento autonomo e indipendente per bloccare la devastazione. Con l'apertura del cantiere, tutto non sarà più come prima. Invitiamo tutte/i a non arrendersi, perché un atto ingiusto trasformato in legge è violenza. Per questo motivo è nostro dovere resistere e continuare la lotta con altri mezzi a partire da presidi permanenti e azioni dirette. La nostra forza è la massa critica e la partecipazione democratica dei cittadini alle decisione che dovremo intraprendere. 

Il primo appuntamento sarà Lunedi 21 Dicembre 2015 ore 17,30 presso il Teatro della Dodicesima in Via Carlo Avolio,60 a Spinaceto (Roma).
Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Portavoce: Gualtiero Alunni – cell.: 3332152909
FB: Comitato no corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera 
Comitato NO alla Bretella Cisterna-Valmontone
Portavoce: Corrado Bisini - Cell. 3283864047
FB: Comitato No alla bretella Cisterna-Valmontone

sabato 19 dicembre 2015

Restiamo accanto alla madre, prima e dopo il parto - Bologna dal 29 aprile al 1 maggio 2016



Accanto alla Madre con Annalisa Cesaro e Clara Scropetta, 
dalla sera di venerdì 29 aprile al pomeriggio di domenica 1 maggio 2016


Quando si tratta di nascita e maternità si risvegliano in noi forti emozioni, gradevoli e sgradevoli, comode e scomode. Siamo toccati, a volte agiamo in modo che non sappiamo spiegarci e magari ci turba.
 

In questo incontro residenziale di due giorni lavoreremo in un piccolo gruppo di max 15 partecipanti per esplorare ciò che succede in noi stessi quando siamo toccati emozionalmente.


Questo può portarci a comprendere meglio cosa è in gioco nel nostro servizio di stare accanto a una madre, che questa sia la nostra professione o che si tratti della nostra compagna, di nostra figlia, di un'amica o di una semplice passante, e cosa può accadere nella madre stessa, nel bambino, nel padre e in quanti altri coinvolti.

Questo seminario è aperto a ogni persona adulta interessata e motivata a partecipare in autoresponsabilità.
La partecipazione di mamme o coppie con bambini piccoli è possibile previo accordo. Si può rivelare molto utile per i professionisti nel campo della nascita/maternità e per le doule.  Il tipo di alimentazione fa parte del lavoro: consumeremo due pasti al giorno, con piccole porzioni di diversi alimenti vegetariani.


Chi avesse particolari restrizioni per quel che riguarda l'alimentazione, lo comunichi al momento dell'iscrizione.

Saremo ospitati da Casa La Lodo(u)la, immersa nel verde delle colline sopra Bologna. La sistemazione è semplice, in camerate con letti a castello e bagni condivisi. Da portare federa per il cuscino e sacco a pelo o lenzuola singole, asciugamano, cuscino o materassino per sedersi comodi a terra. Si raccomandano abiti comodi e caldi per la sera.


L'arrivo è previsto entro le 18 di venerdì, e la partenza a partire dalle 16 di domenica.


Tutte le indicazioni su come arrivare, con mezzi propri o pubblici, sul sito www.casalalodola.it.

Ne approfittiamo per ricordare che un'atteggiamento da doula (ovvero mettersi al servizio) è una scelta di vita che si ripercuote in ogni aspetto della nostra esistenza, e non riguarda solo una specifica attività come quella di mettersi al servizio delle madri. Per autoresponsabilità si intende non delegare ad altri, scegliere da protagonisti e stare con la propria scelta, con tutto quel che può comportare.

Posti limitati, se volete esserci non indugiate!
Per iscriversi, contattatemi clara_scropetta@hotmail.com