Ante Scriptum - Officina meccanica vi propone questa storia nata quasi per caso
sulla esclamazione di sorpresa dell amica silvia urg... ambe!
cosi le avevo ripromessso di scriverci una storia al più presto.
memore delle immagini che vediamo alle televisioni dagli anni 90 guerra del
golfo enfino agli ultimi video diffusi dai russi sulle colonne di automezzi che
trasportano petrolio dalla siria fino in turchia difficile stabilire quale sia
la vera arte rappresentata se le immagini dei satelliti le installazioni
lasciate sulle strade oppure il semplice riporto dell'oggetto trattato come un
reperto archeologico in questo caso appunto di antropologia del contemporaneo
del gruppo turco xurban che ho ritrovato in un fascicolo di alcuni anni fa di un convegno sul paesaggio mediterraneo. il contenitore contenuto appunto un serbatoio un tempo
contenitore che viene contenuto in una esposizione di arte contemporanea
sulla esclamazione di sorpresa dell amica silvia urg... ambe!
cosi le avevo ripromessso di scriverci una storia al più presto.
memore delle immagini che vediamo alle televisioni dagli anni 90 guerra del
golfo enfino agli ultimi video diffusi dai russi sulle colonne di automezzi che
trasportano petrolio dalla siria fino in turchia difficile stabilire quale sia
la vera arte rappresentata se le immagini dei satelliti le installazioni
lasciate sulle strade oppure il semplice riporto dell'oggetto trattato come un
reperto archeologico in questo caso appunto di antropologia del contemporaneo
del gruppo turco xurban che ho ritrovato in un fascicolo di alcuni anni fa di un convegno sul paesaggio mediterraneo. il contenitore contenuto appunto un serbatoio un tempo
contenitore che viene contenuto in una esposizione di arte contemporanea
urgh ambe’ gazzosaro di ankara
urg ambe’ nato negli anni sessanta ad ankara dove tuttora risiede, gestisce una
piccola ditta di distribuzione di bevande nei locali della capitale turca. suo
padre aveva una piccola ditta di produzione e distribuzione di gassose. da
giovane urg ha subito iniziato con questo lavoro con un vecchio camioncino girava per la citta
scaricando tutto il giorno le cassette con le bottigliette di vetro di gassosa.
ha svolto questo lavoro per parecchi anni ma con l'avvento della grossa
distribuzione la piccola ditta era andata in
crisi così aveva montato sul cassone
del suo camioncino una piccola cisterna e si era messo a trasportare acqua nei
piccoli paesi lontani dalla citta. poi era scoppiata la guerra nel golfo e
aveva sentito che molti facevano buoni affari nel trasporto dell oro nero di
contrabbando dal nord dell iraq e si era avventurato su quelle rotte. a lui non
piaceva trasportare petrolio così aveva
continuato a trasportare acqua ai piccoli villaggi di nomadi vicino al confine
sulla strada per mosul. gliela pagavano bene l’acqua!
al contrario dei colleghi viaggiava carico all andata e scarico al ritorno.
ricorda ancora bene quella volta in cui quegli aerei erano scesi a bassa quota
e avevano iniziato a mitragliare la colonna di autocisterne e automobili. urg
si era buttato a capofitto fuori dallautomezzo lontano dalla strada,
quando il pericolo era scampato aveva
trovato la cisterna tutta sforacchiata dai proiettili con l acqua che
fuoriusciva dai buchi. così la smonto e la lascio li sul
ciglio della strada, se ne torno verso casa leggero e rinfrancato dallo
scampato pericolo. aveva subito smesso di fare quel lavoro. così dopo un po di tempo aveva iniziato la nuova attività che svolge tuttora, si e’ poi
sposato adesso ha tre figli, il più grande
già lo segue nel lavoro gli altri due un maschio e una
femmina vanno ancora scuola. fu veramente sorpreso urg quando vide quel
manifesto per le vie della citta, una mostra di arte contemporanea con una foto
della cisterna che aveva abbandonato sulla strada di mosul. appena ebbe tempo
si reco subito al museo, riconobbe subito cio che gli era appartenuto, la
cisterna era esposta in tutta la sua interezza nella grande sala, fece un paio
di giri attorno all opera riconobbe le ammaccature i graffi la vernice
scorticata gli adesivi che lui stesso ci aveva attaccato. cerano i fori dei proiettili sparati dall aereo, si
avvicino accarezzando la cisterna aveva pure infilato le dita nei fori delle
pallottole e continuava ad a toccare la cisterna quasi con ossessione in stato
di trance quando senti la voce dell addetto che lo invitava a non toccare l
opera d arte: urg…ambe…!
su un lato cera un cartellino
untitled
ready made
smalto metallo
2015
silvia, un amica, quando faccio qualche battuta
sciocca fa: urg..! poi di seguito: ambe’! così ho detto: urg ambe’,
strano personaggio, potrei scriverci una storia, e’ turco?
giorni fa mentre frugavo tra le cianfrusaglie della
biblioteca e’
venuto fuori un fascicolo, vi ho trovato
ispirazione per questa storia. un convegno di anni fa: biennale del paesaggio
mediterraneo. tre giorni di studio e laboratori sulla natura del paesaggio, il
paesaggio sostenibile e il paesaggio della geopolitica, una sezione,
soprattutto video, era dedicata all arte contemporanea:
mediterraneo capovolto
luoghi attraversati vissuti abitati e di una loro
rappresentazione per definire una immagine mentale, arrivare a una forma
fluente in un continuo passaggio. come una nave in cerca di una rotta tra i nodi del web per
individuare i flussi di pensiero e di pratiche che superavano i confini saldi
di un territorio scoprendo interstizi maglie labili che scardinano qualsiasi
sistema
xurban- il contenitore contenuto
nel recente passato tutti gli autocarri che
trasportavano merci tra la turchia e l iraq erano equipaggiati con speciali
cisterne d acciaio per trasportare il carburante o il petrolio, in turchia,
attraverso itinerari inconsueti. fuorilegge inutili queste cisterne sono state
sparse lungo le strade principali come i resti di scambio di uneconomia di
classe. lo scopo e’ stato quello di definire un
indagine archeologica sul campo di questi oggetti come si trattasse di anfore
millenarie. così
ci si e’ appropriati
di un oggetto che ha percorso lunghe distanze attraverso i confini in un
periodo di controllo e contenimento
xurban-il territorio contenuto
un tempo questo era l'intero mondo, il paesaggio
storico ha lasciato tutti suoi segni sulle strade che i popoli hanno tracciato
con le proprie vite con i modi in cui hanno interagito tra di loro con le
espressioni e l'accettazione del fato, con la rivolta. la violenza con cui essi
si sono separati dalla terra per ragioni economiche la guerra la disperazione e’ portata avanti nelle citta che hanno colonizzato, la
citta-deserto della privazione
scrive calvino in collezione di sabbia
da appunti di un viaggio in iran, 1975
al ritorno il mio cammino incrocia quello di una tribù di nomadi in
marcia. donne scalze dai vestiti sgargianti, mandano avanti a urla e a
bastonate una fila d asinelli. sulla groppa degli asinelli si tengono in
equilibrio una gallina un cane un agnello a cavalcioni; altri reggono bisacce
dalle cui tasche si affacciano agnellini e bambini neonati. segue un
armento di capre, poi una mandria di
cammelli, un cammellino bianco candido trotta tra le zampe della madre. la
sfilata si dirige verso un accampamento di tende nere. e’ la stagione in cui le tribù di queste popolazioni nomadi di lingua
turca,attraversano le steppe. gli uomini a differenza delle donne sono vestiti
come cittadini attendono sulla soglia delle tende salutano con un salam e
invitano a bere il te. le donne nascondono il viso e ridono nel bianco e nero
degli occhi una di loro versa acqua da un otre di pelle di capra un altra
impasta la farina. al suolo i famosi tappeti tessuti dai loro telai. da secoli
i nomadi scorrono per questi aridi territori senza lasciare traccia dietro di
se fuor che le impronte nella polvere.
Ferdinando Renzetti
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