Viterbum - Pax et bonum
Leggo
su Facebook interventi e commenti relativi alla sera del tre
settembre 2015, mi sono fatto l'idea che qualcuno vorrebbe usare proprio
questa occasione per manifestare il proprio dissenso, in vari modi.
Allora mi sono ricordato delle usanze nell'antica Grecia.
Infatti,
durante la celebrazione delle Olimpiadi, tutte le regioni dovevano
cessare ogni ostilità e rispettare una sorta di armistizio, perché
quella era una festa alla quale dovevano partecipare tutti in pace.
Nel nostro piccolo a Viterbo, durante le festività di S. Rosa, e in
special modo la sera del tre settembre, si svolge una "olimpiade",
perché è la festa dell'anno più sentita da tutta Viterbo e da
tutti i viterbesi, nessuno escluso. Allora mi sembra più che giusto
che, per quella sera, tutti dimentichino i torti fatti e anche subiti
(qualora ci fossero) e ci si stringa tutti con gioia, intorno alla
nostra "Rosina".
Il Sindaco Leonardo Michelini e i
Consiglieri prima di tutto, subito dopo i Facchini e poi tutto il
popolo, in un coro unico e ripetitivo che innalza i cuori al grido
di: "Evviva Santa Rosa".
E' naturale che se ci sono delle
questioni in sospeso da chiarire, si possa fare subito dopo le
Olimpiadi, pardon il trasporto della Macchina. Ma nulla e nessuno può
turbare l'atmosfera di devozione, di pace e di processione religiosa
che deve regnare quella sera. I cittadini di Viterbo e i forestieri
che accorreranno da più parti d'Italia e dall'estero per assistere
al trasporto, chiedono a gran voce solo questo: pace e armonia.
Giovanni Faperdue
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