Mentre
i sicari del coacervo satanico Usa-Golfo-Turchia-Israele, vengono lanciati
contro il sito millenario romano di Palmira, per sradicare, come in Iraq, oltre
alle vite, la memoria storica, la coscienza collettiva e, dunque, l’identità e
la consapevolezza di sé, dei popoli arabi organizzati in Stati, i cialtroni si
muovono ancora una volta, grottesche caricature di pretoriani imperiali, alla
riconquista, pro domo eium, della Libia.
L’operazione
jihadisti trogloditi e mozzateste viene avviata dalla Cia negli anni ’70,
inviando alle madrasse islamiche di Afghanistan e Pakistan testi
finto-islamisti che sollecitano alla guerra santa, alle stragi di infedeli e
gli forniscono indicazioni su come allestire massacri di infedeli. Roba che
nessun musulmano, tantomeno Saladino, si era mai sognato. Si trattava di
rovesciare il legittimo governo comunista di Najibullah (poi impiccato a un
lampione) che contro questa canea di barbari aveva legittimamente chiesto
l’aiuto dell’URSS.
Dal successo dell’operazione si è tratto l’incentivo di
estenderla a tutti gli Stati nazionali arabi con il risultato, sotto gli occhi
di tutti gli dei antichi che l’avevano ispirata, della distruzione totale
dell’Iraq, della Libia, della Siria, della Somalia e dello Yemen e con
l’apertura del nuovo fronte euro-asiatico in Ucraina e in altri paesi, islamici
o meno, della Federazione russa.
Finanziato
da Washington e dai satrapi alleati, addestrato dagli istruttori Usa e
dai loro lanzichenecchi turchi e giordani, il coacervo mercenario Al
Qaida-Al Nusra-Isis, è impegnato ora a obliterare questi paesi nel più profondo
della loro essenza, polverizzandone l’anima e il corpo da Niniveh a Hatra, da
Mosul a Palmira. Per i quali siti della migliore storia umana qualche
ingenuo si era immaginato un impegno universale a proteggere e perpetuare la
civiltà, al limite con i caschi blù dell’ONU. Figuriamoci, dopo aver tanto
brigato per cancellare varie civilizzazioni dalla faccia del pianeta, a forza
di missili, TTIP, cibo tossico, malattie indotte e cellulari, sarebbe stato
darsi la zappa sui piedi.
Si
congiungono nell’intento le barbarie dei due Stati supercriminali, Usa e
Israele, frustrati da un passato di civiltà di cui sono privi, e il feroce
oscurantismo di dittature dinastiche in ansia per la collera dei propri popoli.
Si noti il parallelismo tra l’apocalisse scatenata contro i paesi del Sud del
mondo e, la strategia imperialista, iniziata con il Piano Marshall e la Nato e culminata con l’Unione
Europea, che ora si completa con TTIP e TISA (Trattati di libero scambio
Usa-UE), con i quali si sostituisce allo Stato di diritto lo Stato, o
Non-Stato, del mercato. Cioè delle multinazionali della sopraffazione armata ed
economica che farà di un insieme di non-più Stati, sotto il dominio tirannico
delle èlites transnazionali nominate dalla Cupola e intrecciate alla
criminalità organizzata, l’appendice coloniale dell’impero a guida Usraele.
Un
duo che, grazie alla truffa della “crisi”, esibisce oggi la più grande
diseguaglianza sociale dai tempi degli schiavi nei campi di cotone e nelle
filande di Manchester. Seguita a ruota dall’Italia del capobastone Renzi.
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