martedì 5 maggio 2015
Brescia una città inquinata
BRESCIA UNA CITTA' CONTAMINATA. L'ennesima conferma arriva dai
risultati delle analisi Arpa, effettuate con 171 piezometri in diversi
punti di falda, dove scorre l'acqua. Risultati shock, ancora una
volta, diffusi dal Corriere della Sera: dall'ex Caffaro all'Iveco di
Via Volturno, da Via Padova a Via Orzinuovi. Tutte le attività
industriali della città hanno lasciato un segno profondo.
LIMITI DI LEGGE SURCLASSATI, ma è quasi un eufemismo. Brescia è
malata di cromo esavalente, residuo chimico di cui è primatista. Gli
epicentri della contaminazione sono noti e arcinoti: la Caffaro di Via
Milano (410 microgrammi [ug] per litro di acqua, a fronte di un limite
di 5), la Baratti Inselvini di Via Padova (21800 ug per litro, quasi
5000 volte fuorilegge), l'ex Forzanini di Via Ancona (1821 ug/l), il
deposito automezzi del Monte Maniva (514 ug/l).
POI, A SCENDERE: L'OTO MELARA, l'Ideal Standard, l'Iveco, la Ori
Martin, l'ex Pietra di Via Orzinuovi. Ma anche la scuola Deledda di
Via Parenzo, con 47.5 ug/l di cromo nell'acqua. Si aggiungono
contaminazioni di tetracloretilene: limite di legge fissato in 1.1 ug
per litro, la Caffaro è oltre per 20 volte, la Baratti Inselvini di
30, la zona industriale di Via Flero di 40, la Ori Martin di 150
volte.
O IL TETRACLORURO DI CARBONIO, un composto sintetico considerato
pericolosissimo e ad alta tossicità, capace di innescare reazioni a
catena che degradano le membrane cellulari. Con un limite di legge
fissato in 0.15 ug per litro, quando alla Caffaro la quota è di 53.6
ug/l, e all'Oto Melara invece addirittura 276. L'elenco sembra non
finire mai: c'è l'arsenico, il mercurio, il sempreverde Pcb.
LA CONFERMA DI UN DATO DI FATTO amarissimo, da parte della direttrice
dell'Arpa di Brescia, Maria Luisa Pastore. Parlando dell'inquinamento
da cromo, ma con chiaro riferimento anche agli altri indicatori:
Brescia, una delle situazioni peggiori d'Italia.
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