venerdì 3 aprile 2015

Castelfranco Emilia - Per una agricoltura in sintonia con la natura


Giovedì 2 aprile 2015 sono stata ad un incontro molto piacevole ed interessante  dal titolo:"Il cibo senza valigia" organizzato dal Gas c'è di Castelfranco Emilia e San Cesario sul Panaro, in cui l'Azienda agricola Il Biricoccolo  di Anzola e Crespellano (fornitrice del Gas) si è presentata ma non solo.


L'incontro era alla Scuola agraria di Castelfranco Emilia, l'istituto Spallanzani ed erano presenti una referente del gas che ha presentato la serata e tre ragazzi che fanno parte e lavorano, chi nell'amministrazione, chi nei campi (si vedeva bene dalla differenza di colorito).

Intanto mi ero chiesta già da tempo cosa fosse il biricoccolo e pensavo che fosse un modo dialettale per chiamare l'albicocca e invece ho scoperto che è un incrocio antico fra una susina e un'albicocca, tipico del bolognese.

Elena Legnani ha presentato una esauriente relazione, molto articolata e ricca di tabelle e riferimenti ad enti e altre associazioni (ISDE, ISPRA,ecc.) citando dati sull'inquinamento delle nostre terre; al solito la Pianura Padana è stata citata come una delle 5 zone della Terra più inquinate. Allarmanti a dir poco sono i dati sull'aumento dei tumori specialmente quelli infantili, principalmente leucemie, anche in età neonatale (inferiore ad un anno di vita!).

Sono 11000 le sostanze chimiche "inventate" dall'uomo che sono impiegate in agricoltura.

Qualcuno ha scritto una lettera a tutti i sindaci dell'Emilia Romagna, chiedendo di esaminare e prendere a cuore la situazione dell'inquinamento ambientale di origine agricola, a seguito dell'allarme lanciato dall'ISPRA sull'aumento della quantità di pesticidi nelle acque superficiali. Se ne parla in questo link: http://regionali.wwf.it/client/news_regionali.aspx?root=33171&parent=8796&content=1.

Nel novembre 2014 infatti è uscito il Rapporto nazionale "Pesticidi nelle acque" con i dati del 2011/2012, in cui si sarebbero utilizzate 134.000 tonn. di prodotti fitosanitari, di cui la maggior parte sono erbicidi. L'erbicida che si trova in maggior quantità nelle acque superficiali è l'atrazina, nonostante sia vietata dal 1992, un altro è il glifosate, che da danni genetici e stress ossidativo (favorisce il cancro).
Sempre parlando di inquinamento legato all'alimentazione calcolando il totale di "km in BMW" equivalenti a un'alimentazione onnivora, una vegetariana, una vegana, in un anno, i risultati sono: alimentazione 100% vegetale (vegana) 629 km; alimentazione vegetariana 2427 km; alimentazione onnivora 4758 km. Come già noto da altri studi, dunque, il tipo di alimentazione più ecologista è quella 100% vegetale. L'alimentazione latto-ovo-vegetariana ha un impatto 4 volte più alto, quella onnivora 8 volte più alto. Quindi è evidente come sia importante ridurre il consumo di prodotti di origine animale che comportano  anche l'utilizzo intensivo di circa metà delle terre coltivate per la produzione di alimenti per gli animali. 

E' stato citato un film di Jean Paul Jaud, "Nos enfants nous accuseront" (I nostri figli ci accuseranno) e possiamo immaginare di cosa.....

E' del 19/11/14 un comunicato dell'Associazione Campi Aperti in cui si propone di cambiare il paradigma cominciando a considerare l'agricoltura biologica come norma e non più come l'eccezione (che deve essere dimostrata e certificata, semmai dovrebbe essere l'agricoltura convenzionale ad essere certificata). Vedi http://www.campiaperti.org/rovesciare-il-paradigma-lagricoltura-biologica-come-norma/.

Hanno poi raccontato le loro attività soffermandosi sul progetto di CSA, cioè Community Supported Agricolture: gli acquirenti dei prodotti anticipano in tutto o in parte la cifra che suppongono di spendere durante l'anno, in modo da dare maggior respiro e un utile garantito all'azienda con cui si ha un rapporto di fiducia e di collaborazione, dall'inizio dell'anno,anche quando le produzioni ortofrutticole non sono ancora a pieno regime. Dalle nostre parti oltre a loro si avvalgono di questo sistema anche altre realtà, come la cooperativa Arvaia di Borgo Panigale. 
Il lavoro è comunque tanto (la terra è bassa, si sa), le spese sono molte ed i ricavi limitati, ma non è un lavoro, con questi sistemi che si può fare per arricchirsi, ma per poter godere  e far godere di un cibo sano, equo e "senza valigia". 

Bravi ragazzi! 

Caterina Regazzi - Rete Bioregionale Italiana

Visualizzazione di Biricoccolo percorso su cibo.jpg


Servizio fotografico del Biricoccolo
















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