giovedì 5 marzo 2015

Salento - Ulivi secolari sofferenti da curare con metodi ecologici



Per gli olivi malati di xilella nel Salento serve una cura Agroeco-Biologica Territoriale (utilizzando le enormi risorse europee e nazionali messe a disposizione dalla PAC e dai PSR Regionali) e non Tortura Chimica a base di Disseccanti e Pesticidi che hanno alterato gli Agroecosistemi.

Nessun Intervento chimico dev'essere previsto, tanto meno per decreto, dal momento che aggraverebbero la situazione fitosanitaria degli Ulivi e i danni ambientali e sanitari derivanti dai pericolosissimi pesticidi.
A fianco dei cosiddetti focolai di Infezione di xilella vi sono uliveti gestiti con tecniche biologiche senza alcun sintomo di malattie... e i dati della Commissione Europea (allegati)  confermano che su 1757 campioni di rametti e foglie disseccate, solo su 21 si è ritorvata la Xilella, segno che le cause dei disseccamenti sono altre e la presenza di xilella è solo una conseguenza, non patologica.
Giuseppe Altieri invia una Perizia tecnica al Commissario Silletti e chiede urgente azione parlamentare.
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Si continua a parlare di Xilella, quale causa dei Disseccamenti degli Ulivi, mentre i dati della Commissione Europea  confermano che su 1757 campioni di rametti e foglie disseccate solo su 21 si è ritorvata la Xilella fastidiosa, segno che le cause dei disseccamenti sono ben altre e la presenza di xilella è, semmai, solo una accidentale e secondaria conseguenza ubiquitaria, oltretutto non patologica. 

Il Concetto di "Eradicazione" di un patogeno da quarantena, una  volta ritrovato in un nuovo territorio,  va interpretato come "gestione razionale Agroecologica, affinchè si collochi al di sotto delle soglie di danno economico". 

In primis incrementando la Biodiversità degli Agroecosistemi, non essendo possibile azzerare la popolazione di alcun Insetto o Fitopatogeno da un Ambiente, come dimostra la storia Biologico-evolutiva della Vita sul Pianeta Terra e 70 anni di Uso sconsiderato ed Inutile di Pesticidi Chimici, che non hanno fatto altro che incrementare le avversità degli agroecosistemi (avversità "acquisite").

I dati attuali di presenza di Xilella sono assolutamente al di sotto della soglia di pericolo, laddove oltre tutto si dimostra che una cura Agroecologica consente di  non avere danni sulla vegetazione, come indicato nel punto 2.

L'Uso di pesticidi e disseccanti, inseriti tra le possibilità di gestione dei disseccamenti degli Uliveti, nei decreti ad hoc, probabilmente elaborati senza le necessarie ed adeguate considerazioni "agroecologiche", non farebbe altro che ridurre ulteriormente la Biodiversità degli Agroecosistemi. 

Con conseguente incremento delle avversità colturali, libere di aggredire il loro ospite (Ulivo secolare), primo anello della catena alimentare, maggiormente disponibile per la riduzione degli Organismi utili, simbionti ed antagonisti delle avversità colturali stesse.


A fianco dei cosiddetti focolai di Infezione di xilella vi sono uliveti gestiti e curati costantemente con tecniche biologiche, senza alcun sintomo di malattie (Vedasi il servizio di Striscia la Notizia, sopra citato). Ciò dimostra che la Biodiversità è l'elemento prioritario di gestione delle avversità, unitamente alle tecniche tradizionali e moderne di gestione Agroeco-Biologica dell'Ecosistema Uliveto.


E' necessario, pertanto, bandire l'impiego dei disseccanti nei settori agricoli e non agricoli, in primis perchè non sono compatibili con le tecniche di Difesa Integrata, oggi obbligatorie (ai sensi del D.lgs 150/2012 - Uso sostenibile degli Agrofarmaci), dal momento che tali mezzi chimici di sintesi sostituiscono i mezzi fisico-meccanici, che sono invece prioritari e obbligatori nella difesa integrata. 

E, soprattutto, in quanto  alterano gli equilibri macro e microbiologici dei suoli e delle piante, e la biodiversità degli agroecosistemi nel loro complesso, Predisponendo le piante a maggiori avversità Fitopatologiche ed Entomologiche, riducendone la resistenza alle avversità stesse e provocando, oltretutto, disseccamenti per derive sulla vegetazione e/o in particolari condizioni fisiologiche delle piante in assorbimento. 

Senza tener conto dei danni sanitari connessi con queste molecole, quali il Glifosate e Glufosinate ammonio, aminoacidi modificati che vanno a interferire col metabolismo cellulare non solo delle piante, bensi dei Batteri, modificando la flora microbica simbionte (inclusi quella intestinali, con drammatico incremento di Celiachie connesse), e danneggiando il metabolismo generale delle cellule Umane anche a dosaggi infinitesimali), somatiche e riproduttive, anche a dosaggi infinitesimali (modificazioni degli spermatozooi, nei feti, ecc.), con pericolo grave ed attuale per la Popolazione, agricoltori in primis, e conseguenti Patologie degenerative genetiche ed epigenetiche, anche per le generazioni future.


Giuseppe Altieri, agroecologo

Di seguito il link del servizio di Striscia la Notizia di sabato 11 gennaio 2014, con l'Intervista al Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo, mai smentita: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?18919

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