domenica 25 gennaio 2015

Pescara: stelle di sole di terra e di mare [re-mix]



di sole di terra e di mare voglio parlare
tala tala  esclama il fiume nel suo letto mentre dorme placidamente
zoom zoom risponde il mare
nel suo moto continuo
attinde attinde dice la sabbia immobile sulla  duna
duru duru cantano le piante
saltellando di qua e di la
poi venne il soul train o treno del sud  fecero la stazione e poi il borgo e infine
la citta, la citta? si la citta! una citta sulla duna! eh si.. eproprio così!
una citta intera su una duna mobile
historia de oggi abitare su un duna enorme giardino mediterraneo, i cittadini sembrano non  accorgersene e combattono a suon di asfalto e cemento il forte determinismo vegetativo della duna, la piazza centrale adagiata su un  grande stagno retrodunale basta poco ed ecco qua nelle vicinanze spuntare giunchi come niente o al limite della duna nella periferia urbana liquirizie che escono dai marciapiedi e dall asfalto
i cittadini si lamentano, quando piove la citta si allaga quando soffia il vento dal mare la sabbia riempie le strade, enormale siamo su una duna!
negli anni sessanta la riviera era bella larga splendido senso di vuoto e minimalismo assoluto sulla spiaggia e sulla sabbia ancora il silene la vulpia e altre piantine docili come il convolvolo la margherita e il giglio di mare il mirto, molte di queste piante decisero di andare via altre sono rimaste. poi arrivarono
i balneatori e con la scusa della crescita economica l'occupazione e altre storie hanno occupato pian piano tutta la spiaggia sterminando con le ruspe le piantine rimaste e con gli amministratori hanno reso la riviera  cento volte  sempre più problematica allora faccio resistenza addosso agli scalini  anche verso i colli si leggono ancora le tracce dei reticoli di campi  antichi, protetti da  un  disegno di siepi fratte e filari di querce, quel che rimane con le poche case rurali attende il suo destino
biancospini prugnoli spini rose selvatiche.
pescara euna citta bellissima, costruita sulle duna!
ai tempi di tanit era solo palude neanche un menhir gli italici scrutavano dall alto dei colli l'orizzonte marino luoghi di avvistamento e boschi sacri, montesilvano e san silvestro accendevano fuochi per richiamare le navi sul mare in cerca di merci da scambiare.
i romani ci provarono a costruire una citta nel 1500 gli aragonesi costruirono una  fortezza a forma di stella piscariarepubblica del sole del mare e della terra, regno di napoli, citta degli uomini immagino dall alto l enorme stella di pietra tra il mare e la  terra illuminata da un bel sole poi un giorno la decostruirono e la stella sul mare scomparve come le stelle e i cavallucci marini

                                                    

                                           sebastian

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