di sole di terra e di mare voglio parlare
tala tala
esclama il fiume nel suo letto mentre
dorme placidamente
zoom zoom risponde il mare
nel suo moto continuo
attinde attinde dice la sabbia immobile
sulla duna
duru duru cantano le piante
saltellando di qua e di la
poi venne il soul train o treno del sud fecero
la stazione e poi il borgo e infine
la citta, la citta? si la citta! una citta sulla duna! eh si.. e’ proprio così!
una citta intera su una duna mobile
historia de oggi abitare su un duna enorme giardino mediterraneo,
i cittadini sembrano non accorgersene e
combattono a suon di asfalto e cemento il
forte determinismo vegetativo della duna, la piazza centrale adagiata su un grande stagno retrodunale basta poco ed ecco qua nelle vicinanze spuntare giunchi come niente o al limite della duna nella periferia urbana liquirizie che escono dai marciapiedi e dall asfalto
i cittadini si lamentano, quando piove la citta si
allaga quando soffia il vento dal mare la sabbia riempie le strade, e’ normale siamo su una duna!
negli anni
sessanta la riviera era bella larga splendido senso di vuoto e minimalismo
assoluto sulla spiaggia e sulla sabbia ancora il silene la vulpia e altre
piantine docili come il convolvolo la
margherita e il giglio di mare il mirto,
molte di queste piante decisero di andare
via altre sono rimaste. poi arrivarono
i balneatori e
con la scusa della crescita economica l'occupazione
e altre storie hanno occupato pian piano
tutta la spiaggia sterminando con le ruspe le piantine rimaste e con gli amministratori hanno reso la riviera cento
volte sempre più problematica allora faccio resistenza addosso agli
scalini anche
verso i colli si leggono ancora le tracce dei reticoli di campi antichi, protetti da un
disegno di siepi fratte e filari di querce, quel che rimane con le poche
case rurali attende il suo destino
biancospini prugnoli spini rose selvatiche.
pescara e’ una
citta bellissima, costruita sulle duna!
ai tempi di tanit era solo palude neanche un
menhir gli italici scrutavano dall alto
dei colli l'orizzonte marino luoghi di
avvistamento e boschi sacri, montesilvano
e san silvestro accendevano fuochi per
richiamare le navi sul mare in cerca di
merci da scambiare.
i romani ci provarono a costruire una citta nel 1500 gli
aragonesi costruirono una fortezza a forma di stella “piscaria” repubblica
del sole del mare e della terra, regno di napoli, citta degli uomini immagino dall alto l enorme stella di pietra tra il mare e la
terra illuminata da un bel sole poi un giorno la decostruirono e la stella sul mare scomparve come le stelle e i
cavallucci marini
sebastian
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