Stamattina mi sono decisa ad uscire dal torpore che mi aveva avvolto nella giornata di ieri. C'è il Poesiafestival tra Spilamberto ed i Comuni limitrofi in questi giorni, ma io, un po' poco portata per la poesia scritta, un po' pigra di natura e non troppo amante degli assembramenti, me n'ero rimasta a casa, non senza aver fatto le mie passeggiate quotidiane, in solitudine, accompagnata solo dalla fida Magò.
Oggi invece mi sono alzata con le migliori intenzioni e dopo aver sbrigato alcune faccende domestiche, mi sono incamminata in direzione della Rocca Rangoni, in cui era fissato un incontro con diversi poeti, a partire dalle 10.
All'arrivo ho dato un'occhiata frettolosa alla bancarella dei libri degli autori della mattinata, poi mi sono seduta. L'incontro è cominciato con un triste annuncio: il primo autore previsto, Mario Benedetti, era assente in quanto con grossi problemi di salute: è in coma, colpito da un infarto una settimana fa circa. Alberto Bertoni, con cui doveva dialogare, ha detto su di lui poche parole ed ha letto alcune sue poesie. Poi è stata la volta di Franco Buffoni, che dialogava con Roberto Galaverni ed ha letto diverse sue poesie. La platea di certo non numerosa come quella del vicino Festival della Filosofia o di altri incontri di questo Festival della Poesia, era molto attenta.
La poesia purtroppo è un'arte un po' desueta, diciamo per estimatori, richiede una sensibilità particolare ed anche un certo "raccoglimento", infatti la vedo poco all'interno di un Festival, anche se, devo dire che mi ha fatto molto piacere ascoltare questo modo diverso di approcciarsi con la realtà, trovando appunto "la Poesia" anche nelle faccende banali della quotidianità: l'Amore, la Morte, il gioco e, appunto, la Vita.
Il momento in cui ha raccontato di essere omosessuale, ma di averlo saputo esprimere solo dopo un periodo di amore "etero" è stato, per me, toccante. Poi sono seguiti autori triestini: Covacich, Nacci e Sinicco. Ho ascoltato solo i primi due, poi era ora per me di rientrare per preparare il pranzo per me e per Viola. Nell'uscire ho acquistato un paio di libri (Buffoni e Covacich).
Mi sembrava quasi che questa seppur breve immersione nella poesia mi avesse dato la possibilità di vedere il bello e l'armonia anche in quello che c'era fuori da quel cortile della Rocca che si presta molto bene a questo tipo di incontri. E' bello e raccolto. Così ho visto passare e fotografato due Fiat 500 addobbate per un matrimonio, alcuni vasi di fiori davanti ad un negozio della piazza, una donna in bianco dalla testa ai piedi (ma non una sposa), molto elegante, che avevo già notato all'interno del cortile per un cappellino molto vezzoso e fiori e piante in ogni dove.
Mentre tornavo verso casa mi sono intenerita ad osservare un giovane virgulto di pioppo che sta crescendo di fianco al bordo del prato del Parco degli Alpini.... avrà vita breve!? Ma la Vita in generale va avanti!
Caterina Regazzi
Spilamberto - 28 settembre 2014
Anche la tua è poesia, carissima Caterina, tutto è poesia. Il sole del mattino, il tramonto, le gocce di pioggia che scivolano sui vetri... i tuoi fiorellini di prima pagina... e tu, con il tuo umile e delicato contributo!
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