venerdì 29 agosto 2014

Pescara - La storia del pioppo Anastasio e del cemento



Questo è il pioppo Anastasio e voglio raccontarvi la sua storia.

Da questa primavera, in vista delle elezioni, Pescara è stata
interessata da lavori di urbanizzazione e di ristrutturazione stradale
e nella foga di tutto ciò, chi ne ha fatto le spese, come spesso
accade, è sempre il nostro patrimonio arboreo (che, soprattutto da chi
amministra i "pubblici affari" viene percepito come ingombro più che
come risorsa).


Quindi, alberi a decine abbattuti come "vittime sacrificali" per
l'ennesima scorpacciata cementifera...Pratica denunciata e contestata
da tutte le associazioni di salvaguardia ambientale, purtroppo
inascoltata dalla passata amministrazione.


Anche Via Alento (la strada che collega il Tribunale nuovo alla
Tiburtina) non è sfuggita a questo destino e questo pioppo centenario,
oggi restava come unico sopravvissuto di una "mattanza" avvenuta nel
pieno della fioritura dei tigli, a primavera inoltrata.


In questa occasione gli era stata risparmiata la vita ma in compenso
era stato "capitozzato" della chioma maestosa ma lui si è "rinnovato"
facendo ricrescere polloni rigogliosi che in pochissimo tempo hanno
nascosto lo scempio.


Ebbene, ieri sono tornate le ruspe e le transenne per il rifacimento
dei marciapiedi e chi si scrive, a questo punto, si è ulteriormente
indignata ed ha deciso che era il momento di riaccendere i riflettori
su questa pratica di desertificazione del territorio...


Una opportuna segnalazione all'Assessore che, effettuando un
sopralluogo, ha recepito l'albero monumentale come "Patrimonio
Culturale" della città, finalmente ha sortito l'effetto e scongiurato
l'abbattimento annunciato. Questo pioppo antico, uno dei pochissimi
che la città ancora conserva, è stato riconosciuto come "patriarca
arboreo" e quindi resterà a testimoniare una rinnovata consapevolezza
della città nei confronti del paesaggio e dei suoi portatori di
memoria storica anche se si tratta di "alberi muti"...


A questo punto, Adriana Gandolfi, Paola Marchegiani e Tommaso Di
Biase, si sono sentiti investiti da un ruolo di "comparatico"
destinando al pioppo un nome carico di significato: ANASTASIO, cioè
"resuscitato", per due volte dalla morte annunciata, la prima volta
con la rinascita naturale dei rami e la seconda, grazie all'intervento
umano.


E poi per finire voglio aggiungere un'altra storia: la notte di
Capodanno di due anni fa contro quest'albero andò a schiantarsi una
macchina guidata da un ubriaco e questo incidente costò la vita di una
giovane donna dell'est europeo.


Come spesso accade, alla ricorrenza di questa vicenda, i familiari di
questa vittima innocente le dedicano fiori e bigliettini, affidandole
all'albero che così diventa il tramite simbolico anche di una memoria
affettivamente "tangibile".


Una volta tanto una giornata " a lieto fine"!


Ed è bello pensare che ha "salvato la vita" a tutti noi perchè non
sarebbe vita senz'alberi, senza memoria, senza affetti, senza i
simboli della nostra "essenza".


Il 28 agosto  verrà ricordato sempre come il compleanno di Anastasio e
come l'inaugurazione di una nuova stagione per la città intera,
dedicata alla salvaguardia ed alla riappacificazione dell'anima
attraverso la bellezza del paesaggio naturale.

Adriana Gandolfi

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