Maglie (Lecce), si spenga e smantelli urgentemente il ripetitore di telefonia mobile dello scandalo, che minaccia la salute dei bambini della scuola elementare, e di tutti gli abitanti del quartiere. Sospetti casi di Leucemia, a pochi metri dalla struttura irradiativa, la goccia che ha fatto traboccare un vaso di esasperazione, e giusta paura, ormai troppo pieno!
E’ giunto il momento di spegnere e smantellare il ripetitore dello scandalo adiacente al plesso scolastico della Scuola elementare Giulio De Giuseppe, frequentata da tantissimi bambini; un ripetitore ubicato su un, persino basso, edificio di civile abitazione, all’angolo tra via Maggiore Francesco Baracca e via Clementina Palma in Maglie (Lecce). L’emergenza è stata al centro dell’ ultima riunione sulle massime criticità sanitarie ed ambientali tenutasi nella sede del Tribunale dei Diritti del Malato, presso l’ Ospedale di Maglie.
La goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai troppo pieno, la notizia della richiesta di riconferma della concessione comunale autorizzativa, perché il ripetitore possa continuare ad operare indisturbato per altri anni, e persino pare, per un suo potenziamento, che vorrebbe dire ancor più energia irradiata in forma elettromagnetica e dunque ancor più nocivi assorbimenti di elettrosmog per i cittadini e bambini.
Ma a questi aspetti si deve aggiungere l’esasperazione crescente nel quartiere da quando, alcuni mesi or sono, si son cominciati a registrare, su adulti, nelle abitazioni prossime al ripetitore, persino casi di tumori, in particolare leucemia, che preoccupano moltissimo, dato che nella letteratura medica la principale correlazione spazio-temporale ad oggi emersa a livello epidemiologico è proprio quella tra elettrosmog e leucemie, e soprattutto nei bambini, dall’organismo più debole, è pertanto più a rischio.
L’aumento poi sorprendente, denunciato dallo stesso Ministero dell’Ambiente, di tumori nel Salento, con vette ben superiori alle medie nazionali, spinge i cittadini e i comitati sottoscriventi ad intervenire, per chiedere alle autorità competenti di fare spegnere e rimuovere dal centro abitato tale ripetitore, in nome del “principio di precauzione e prevenzione”, sancito nella Costituzione dell’ Unione Europea. La gravità sanitaria della situazione nel quartiere, e la criticità ubicativa della struttura emissiva in questione, rendono ormai impossibile soggiace al gioco mistificatorio o mistificabile delle verifiche, dei controlli, dei regolamenti nazionali e comunali in materia di elettrosmog; la scienza medica informa che il danno viene in questi casi, e qui parliamo di emissione di invasive microonde, dalla esposizione prolungata e ravvicinata alla fonte emissiva. I grafici di emissione di questi ripetitori ad ombrello, la presenza di abitazioni circostanti, la scarsissima altezza del ripetitore praticamente all’altezza dei piani superiori di tanti edifici vicini, e tra questi a pochissimi metri, proprio delle aule dove centinaia di bambini soggiornano per diverse ore al giorno, sottoposti a questa invisibile perniciosa irradiazione elettromagnetica, implicano l’assunzione delle proprie responsabilità da parte di tutti gli organi sanitari, e a responsabilità pubblica sanitaria, locali e regionali.
In regime di autotutela il Comune di Maglie deve subito pertanto procedere al ritiro, se già concessa, o non concessione di alcuna ulteriore autorizzazione, se non ancora prodotta. Né il gioco, che sarebbe ben più che sporco, del ricatto del pagamento di more alla ditta, agendo in tal modo, da parte del comune, o del venir meno di royalty o affitti, deve fare anteporre il valore incommensurabile della vita e della salute dei bambini e cittadini, a quello di qualsiasi somma di vile denaro, per di più sempre pubblico, e dunque dagli stessi cittadini proveniente.
Per di più si registrano recenti casi preoccupanti nelle abitazioni prossime, di televisori che si accendono da soli, raccontano i cittadini, di elettrizzazioni anomale di oggetti, e di fortissime interferenze sulla ricezione radio nelle aree prossime al ripetitore, che aggiungono preoccupazione alla preoccupazione già altissima, e invocano massima urgenza di intervento da parte delle autorità interpellate, a partire da ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente) Puglia, Asl (Autorità Sanitaria Locale), Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia.
Stigmatizziamo infine la faciloneria con cui nei mesi ed anni passati si son concesse autorizzazioni per l’ istallazione di simili pericolosi ripetitori nel centro urbano, e l’assenza persino di qualsiasi prescrizione volta al mascheramento paesaggistico, per lenire l’ impatto estetico. Così ad esempio, tra i preziosi mediterranei Pini d’Aleppo di zona campo sportivo, è spuntato un alto ripetitore di forte impatto estetico, che ben poteva invece essere mascherato nelle soluzioni simil-albero adottate in aree dove maggiore è la cura ed attenzione amministrativa al paesaggio. In più nel caso specifico affrontato si pone una problematica e criticità che riguarda l’ottemperanza all’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana, che prevede la tutela della salute delle persone da parte dello Stato, e che nessuna soluzione di mascheramento estetico può ridurre.
Sottoscrivono:
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Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino
rete d’azione apartitica coordinativa di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali
sede c/o Tribunale Diritti del Malato – CittadinanzAttiva
c/o Ospedale di Maglie "M.Tamborino"
Via N. Ferramosca, c.a.p. 73024 Maglie (LECCE)
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