domenica 13 aprile 2014

OPG. Uscire dal manicomio (criminale)


Scende la notte di Michael Parkes 

Sul finire degli anni Settanta e all'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso sono stato tra gli animatori del movimento per l'abolizione dei manicomi criminali (attualmente denominati Ospedali Psichiatrici Giudiziari; in sigla: Opg).

Ho scritto a quei tempi volantini, appelli, articoli, opuscoli, bollettini e bibliografie che ebbero una certa circolazione, ho contribuito ad organizzare manifestazioni, occupazioni, convegni, concerti, ed a far nascere alcuni "Comitati democratici contro l'emarginazione" che svolsero un impegno non irrilevante.

Nel corso dei tanti anni passati da allora ho sempre sentito la spina nella carne di non essere riusciti ad ottenere la necessaria abolizione di quell'istituzione totale che cumula e moltiplica gli orrori e le vergogne del manicomio e del carcere e che proprio per questo suo status "doppio" era riuscita a sfuggire sia alla riforma penitenziaria sia a quella psichiatrica; piu' volte nel corso del tempo mi sono ripromesso di riprendere quell'impegno, ma sempre premevano anche altre urgenze cui non potevo sottrarmi e che non mi lasciavano tempo, risorse, energie sufficienti per contribuire significativamente alla lotta che pur proseguiva.

Cosi' quando finalmente il parlamento legifero' di abolire gli opg, mi e' sembrato di poter tirare un sospiro di sollievo. E invece no, poiche' la chiusura degli opg, gia' prevista per il 2013, poi rinviata al 2014, e' stato ancora una volta rinviata per decreto al prossimo anno.

Scrivo queste righe con amarezza e indignazione, per chiedere a me stesso ormai vecchio di riuscire a trovare le forze per tornare a contribuire per quanto possibile a quella lotta che gia' quarant'anni fa (fu proprio quarant'anni fa che per la prima volta lessi una testimonianza sui manicomi giudiziari) mi sembrava indispensabile e urgente.


E' necessario abolire subito i manicomi criminali, come e' necessario abolire tutte le istituzioni totali, per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Beppe Sini - La Nonviolenza è in Cammino

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