domenica 30 marzo 2014

"Non Credo"... (però so riconoscere ciò che è vero!) - Recensione della rivista laica diretta da Paolo Bancale

Non Credo. N. 28, anno VI (marzo aprile 2014) Edita da Fondazione ReligionFree Bancale (Fax 0766.030470 - Cell. 366.5018912 - Email: noncredo@religionsfree.org) 



Recensione  

Ho ricevuto alcuni giorni fa la rivista Non Credo diretta da Paolo Bancale. Egli mi telefonò nel 2012, dopo aver letto alcuni miei interventi, per sapere qualcosa di più sui miei studi e sulla pratica spirituale laica da me perseguita. Poi ancora una volta ci siamo risentiti verso la fine del 2013 e finalmente mi chiese se volessi curare una rubrica o meglio una serie di articoli sul taoismo. Così gli mandai un pezzo dal titolo “Il vuoto taoista e l'agire senza agire” che infatti è stato pubblicato sul Volume 28 ora ricevuto. Di solito sono molto scettico sul modo in cui vengono trattati i temi “spirituali” su riviste di matrice atea. Speso i riferimenti allo spirito sono uno spunto per parlare criticamente dei vari aspetti di spiritualità e filosofia. Ma stavolta il mio scetticismo si è disciolto e debbo ammettere di aver letto con piacere gli articoli, variegati, che si occupano -in forma concreta- dei risvolti metafisici del pensiero umano. Per “forma concreta” intendo un approccio scientifico ed analitico che lascia poco spazio al “credere”. Insomma direi che l'intelligenza che anima questa rivista è prettamente “laica”. Perciò una breve recensione degli articoli letti voglio sottoporvela. Comincio da “L'India tra religione e filosofia” di Silvia Siberini, un bell'excursus sulla cultura indiana di cui anch'io sono un cultore. Ho apprezzato sopra tutto gli aspetti storici riguardo alla formulazione del pensiero ariano vedico e vedantico. Nella redazione del testo però deve essere stato commesso un banale errore di trascrizione, ove si definiscono i termini allievo “bramachari” e insegnante “acharya” in posizione invertita (pag. 138). Ma chi è pratico di induismo capisce trattarsi di una semplice inavvertenza nella compilazione. Ho trovato poi molto interessante un articolo antropologico di Bruna Tadolini “La madre Eva e le migrazioni dell'uomo”, che descrive l'inizio della specie partendo dal patrimonio genetico mitocondriale di una comune “madre”. Di questo tema, parlando di matrismo, anch'io in passato me n'ero occupato ma in forma vaga e quindi ho apprezzato la precisione con la quale l'autrice ha chiarito il mito “della comune progenitrice” partendo da una spiegazione scientifica. Altro tema a me familiare è quello trattato nell'articolo di Francesco Blasco, anch'egli docente di genomia, dal titolo “Dalla coscienza a Stonehnge”, in cui vengono descritte varie ipotesi sulla funzione e antichità dei complessi megalitici, di molto antecedenti alla cultura celtica (si fanno risalire al terzo millennio a.C.). Altro testo intrigante è stato per me “l'invenzione della croce” di Carmelo La Torre, che spiega con accuratezza come la leggenda della croce che noi conosciamo sia sorta nel mondo cristiano antico. In effetti i primi cristiani non conoscevano la croce e nemmeno che Cristo fosse stato crocifisso, la favola si affermò attorno all'VIII secolo della nostra era. Voglio terminare questa breve recensione menzionando l'articolo del fisico Renato Potenza che tratta della scoperta della “Particella di Dio”. Una buona e “digeribile” spiegazione sulla formazione della materia e dell'universo conosciuto, ponendo l'accento sul bosone di Higgs e sulla natura misteriosa del “vuoto” primordiale.

Bene, sono contento di stare in mezzo a tutti questi esimi pensatori e scienziati e ringrazio Paolo Bancale per aver insistito a coinvolgermi in questo suo progetto editoriale.  

Paolo D'Arpini

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