mercoledì 6 novembre 2013

Corrispondenza con Il Resto del Carlino di Macerata... Celebrazione del 4 novembre, esercito professionale o esercito di leva?




Commento di Paola Pagnanelli del Resto del Carlino di Macerata alla mia lettera sul servizio militare di leva*: “Gentile Lettore, i concetti che lei usa tipo “esercito fedele al popolo” fanno riferimento ad un mondo che non esiste più, nel bene e nel male. Comunque se per una ipotesi fantascientifica venissimo attaccati da qualcuno lei vorrebbe che a difenderci fossero ragazzini appena arruolati, inesperti, come quelli della Grande Guerra, o soldato professionisti? Abbiamo tante cose belle in cui riconoscerci come figli dello stesso paese.”

Mia rispostina: “Gentile Paola Pagnanelli, la ringrazio per aver pubblicato e risposto alla mia lettera “Quale festa per le forze armate”. Beh, la lettera è in se stessa un sunto di vari altri interventi, magari troppo lunghi, che avevo comunque inoltrato al Resto del Carlino (vedere: http://paolodarpini.blogspot.it/2013/11/saremo-morti-invano-il-4-novembre-2013.html - http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/11/4-novembre-2013-festa-dei-mercenari-e.html - e soprattutto: http://paolodarpini.blogspot.it/2013/11/4-novembre-2013-giornata-delle-forze.html). Da tutti questi articoli e da altri più specificatamente pacifisti, che qui non segnalo per evitare appesantimenti, ho pensato di ricavarne un breve intervento sulla festa del 4 novembre. Ed è quello da lei ripreso. Un ulteriore commento mi sia consentito. Io personalmente sono contrario a tutte le guerre ma a suo tempo “fui obbligato” per una serie di circostanze di vario genere a prestare servizio militare. A quel tempo la durata era di 15 mesi. Arrivai che non sapevo nemmeno cosa fosse un'arma ed al termine (pur avendo svolto un servizio tecnologico, come centralinista) avevo imparato abbastanza e forse più di quanto attualmente i cosiddetti “militari professionisti” sappiano fare. L'esercito di leva è espressione del popolo mentre quello mercenario è espressione dei “potenti”. Lei ed io, essendo ben informati sui fatti del mondo, sappiamo che l'esercito italiano è oggi esclusivamente al servizio guerresco della Nato e non ha nulla a che vedere con la difesa del suolo patrio, bensì è dedito all'aggressione di altri popoli e di ipotetici “peace keeping” in altre nazioni. Dio non voglia che l'Italia sia coinvolta direttamente in una guerra, altrimenti la debacle per noi sarebbe inevitabile. Perciò l'ideale sarebbe il disarmo mondiale, come anche da me espresso più volte in diverse occasioni... Ma finché il sistema continua ad essere quello che è, meglio sarebbe per l'Italia che ritornasse la coscrizione di leva, come avviene ancora in Svizzera, paese neutrale che ripone però la sua difesa nel popolo (L’articolo 59 della Costituzione federale stabilisce che «gli uomini svizzeri sono obbligati al servizio militare». L’articolo specifica inoltre che per le donne il servizio militare è volontario). Grazie per l'attenzione e cordiali saluti”


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Commento di Caterina Regazzi: “...ora capisco....... il problema secondo me è che sono in molti (anche io fino a quando "qualcuno" non me l'ha fatto notare) a pensare che l'essere "pacifista" volesse dire rifiutare il servizio militare di leva. Non pensando che così quel che resta a difenderci è questo esercito di professionisti, che al momento viene utilizzato per andare a far guerre a destra e a manca e di cui il popolo italiano farebbe volentieri a meno (credo). Altro problema è che l'italiano medio pensa a sé stesso, non ha uno spirito patriottico (sarà colpa anche di quel brutto inno nazionale che abbiamo?) e che nelle scuole ma anche in famiglia questo spirito non viene stimolato, se non , falsamente con tutte queste cerimonie tipo 4 novembre e parate militari del 2 giugno che anzi, provocano un po' disgusto, per non parlare dell'insegnamento della Storia nelle scuole. Meno male che quel Sindaco ha fatto quella dimostrazione, è una notizia quella si, da diffondere e commentare e soprattutto, sarebbe da chiedere a TUTTI i nostri Sindaci, di fare altrettanto!!”



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* Lettera Aperta menzionata: Comunicati Stampa: …il 4 novembre ricorre il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate…. ma oggi  tali forze sono usate a scopi repressivi ed antinazionali.
L’Italia oggi è alla mercé delle truppe “d’occupazione” della Nato e in caso di necessità non c’è più un esercito fedele al popolo. Solo “stipendiati” al servizio dei politici di turno. 
Insomma se in Italia ci fosse bisogno di difendere il popolo un esercito di leva potrebbe aiutare mentre quello vigente dei mercenari serve solo a combattere le guerre della Nato in varie parti del mondo (sempre a spese dei cittadini) mentre il popolo può essere oppresso e vilipeso sia dai burocrati e tassatori che dai delinquenti comuni e mafiosi (in santa alleanza).
Non solo questo... è di oggi la notizia che il governo ha destinato alla tutela del cantiere TAV quattrocento soldati. I militari hanno acquisito le funzioni della polizia giudiziaria, con la possibilità di fermare persone che abbiano tenuto un comportamento "illegale".
Dal che si deduce che i soldati "volontari" avranno funzioni repressive nei confronti del popolo e non a favore del popolo.
I No Tav sottolineano che in Afghanistan, nella provincia di Herat, il rapporto è di 1 soldato ogni 517 abitanti. A Chiomonte su 931 residenti ci saranno ben 415 soldati.
Perciò affermo ancora una volta che non sono d’accordo con il sistema corrente in cui il servizio militare è riservato a forze prezzolate  credo che l’onere della difesa (dico “difesa”…) della nostra terra o dei legittimi interessi dei suoi abitanti non possa essere delegata ai “volontari” di professione che ubbidiscono chi li paga. 
La coscrizione obbligatoria può sembrare una sopraffazione, se serve ad una causa ingiusta, ma è l’unico modo per riconoscersi tutti figli dello stesso paese.


Paolo D'Arpini - (Lettera pubblicata sul Resto del Carlino, edizione di Macerata, del 6 novembre 2013,  escludendo la menzione alla Valsusa e NoTav)

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