giovedì 31 ottobre 2013

Roma, 19 novembre 2013 - La cultura motore della città



Gentile Dottoressa, Egregio Dottore, sono lieto di invitarLa alla Tavola rotonda La cultura motore della città prevista il prossimo martedì 19 novembre alle ore 18.00 presso la Sala G. Imperatori in Piazza Venezia 11 a Roma.

L'incontro è realizzato in occasione delle presentazione del libro "Fare di Roma un Capolavoro" scritto da Pietro Abate, Segretario Generale della Camera di Commercio di Roma.

Ne discutono insieme all'autore il Presidente della Camera di Commercio di Roma Giancarlo Cremonesi, il Presidente della Fondazione Roma Emmanuele F.M. Emanuele, il Presidente di Unindustria Roma Maurizio Stirpe, il Presidente della Fondazione Romaeuropa Monique Veaute.

La partecipazione è libera previa conferma a zetemainvita@zetema.it
Cordialmete

Francesco Marcolini
Presidente
ZETEMA Progetto Cultura

"Vita senza Tempo" Presentazione a Bracciano - Video con Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini


Bracciano - Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini

.... curiosando su youtube ho ritrovato questo vecchio filmato che Paolo non aveva mai visto (forse neanche voi), girato da Giorgio Vitali ed Orazio Fergnani a Bracciano 2 anni fa (settembre 2011), dove eravamo andati a presentare il nostro libro "Vita senza Tempo" in un centro vegetariano, invitati da un vecchio amico, Foma Fomic... bellissimo ricordo... da rivedere e riproporre senz'altro!

Era stata una serata veramente piena di accoglienza e calore, per l'occasione erano intervenute persone, amici di Paolo, che lui non vedeva da tantissimo tempo, come Lidia Bonura, che poi abbiamo perso nuovamente, o Noemi Longo, incontrata con grande piacere lì per la prima volta, o Afra, ragazza dolce e forte, grande amante dei pelosi, ma anche degli umani, qualora in sintonia (e noi credo proprio che lo fossimo), Caterina, la figlia di Paolo con i suoi bei bambini, Paola, la con-nonna di Paolo stesso.

Mi sento in questo momento di volere, col ricordo di quei bei momenti, riabbracciare tutti quanti, anche quelli che non ho nominato per mia scarsa memoria,augurandomi di re-incontrarli, prima o poi, in qualche luogo, di questo o di altri mondi!

Caterina Regazzi


mercoledì 30 ottobre 2013

Roma - ADP: "Morire per strada è la prassi.... Firmate la petizione per la diminuzione della velocità"


Le statistiche ufficiali, gli *esperti* e gli *addetti ai lavori* ci informano che:
nelle strade della città di Roma si registra oltre il 60% degli incidenti stradali, delle persone morte e di quelle ferite;
l    la causa principale è la velocità. (50 km/h è, attualmente, quella massima consentita nei centri urbani);

il 15% circa degli abitanti non esce di casa: la *paura del traffico* è compresa tra i vari motivi;
l
la sicurezza stradale è insufficiente per gli utenti deboli: pedoni, ciclisti e utenti delle due ruote a motore;
*il rischio di morte per un pedone (per impatto con un veicolo) è del 10% ad una velocità di 30 km/h, del 30% a 40 km/h ed addirittura dell'80% a 50 km/h*.
L'*ADP-Associazione Diritti Pedoni di Roma e Lazio* - impegnata, da diversi anni e con il finanziamento della Regione Lazio, a portare la cultura della *sicurezza stradale* tra i giovani studenti degli Istituti Istruzione Superiore del Lazio - ci informa che:

il 12 ottobre 2013, il 25° anniversario della *Carta europea dei diritti dei pedoni* (link:  http://www.assopedoni.it/home/depliant-e-volantini/depliant_europa.pdf), è stato celebrato nella Sala Consiglio III Municipio di Roma. Molto apprezzato ed applaudito il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica. Tale ricorrenza è stata affiancata dalla premiazione degli IIS e loro studenti vincitori del concorso *La Strada, un vitale bene comune* nonchè dall'annullo speciale apposto sulle cartoline prodotte per tale evento;
la illegalità diffusa sulle strade ostacola la cultura della *sicurezza stradale* e la conseguenziale educazione alla *convivenza civile*;
l'emergenza da traffico e da mobilità è stata dichiarata (con DPCM) in diverse città italiane; il DPCM 4.8.2006 riguarda Roma Capitale;
dal 2006 ad oggi - oltre 7 anni - i leggeri miglioramenti del traffico a Roma derivano principalmente dall'annuale riduzione del consumo di carburanti dovuto alla crisi finanziaria mondiale (meno consumo carburanti, meno traffico, meno incidenti, meno persone morte e meno persone ferite). (link: http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/Pedestrian/PEDONI_Sintesi.pdf )
*Camminacittà*, Federazione italiana diritti pedone e salvaguardia ambiente*, sostiene che:
per salvare milioni di vite umane è in atto, nel mondo, la *Decade of action for road safety 2011-2020* promossa dalle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea;
le Nazioni Unite e la Commissione Europea hanno dedicato l'anno 2013 alla *Sicurezza dei Pedoni*;
le Nazioni Unite e la Commissione Europea hanno promosso dal 6 al 12 maggio 2013 la *Seconda settimana mondiale della Sicurezza Stradale* dei pedoni; 
il 13.11.2012 è stata registrata dalla Commissione europea la *ECI(2012)000014*: *proposta d'iniziativa dei cittadini europei* di fissare a 30 km/h il limite di velocità regolare nelle città di tutta l'UE per le aree urbane/residenziali;
la raccolta delle firme delle Dichiarazioni di sostegno per la velocità regolare nelle città dei 27 Stati della UE di 30 km/h (dall'attuale 50 km/h), iniziata il 15 novembre 2012, scade prima del 13 novembre prossimo. Tra pochi giorni. 
*Camminacittà* invita a sostenere la proposta di *passare* dall'attuale rischio di morte dell'80% (50 km/h) al 10% (30 km/h).   80%  vs.10%: non sono pari.
L' 80% (*er più*): ammazza più persone, fa più danni, più persone ferite, più rumore, più inquinamento atmosferico, più traffico, più emissioni di CO2, più paura, più illegalità, più violenza, più inumanità, ecc.; più alto costo sociale.
Il 10%: alimenta la sicurezza stradale ed incrementa la *mobilità pedonale*, la *mobilità ciclistica*, la *mobilità TP*, costringe a migliorare il TP ed aiuta l'opera culturale ed educativa verso la realizzazione della *convivenza civile*.
Pertanto, 80%  e  10%  sono dispari: senza *se*; senza *ma*; senza alcun equivoco; senza alcun dubbio. 
Scegli ora, adesso, subito. Puoi, se vuoi, utilizzare il Modulo allegato oppure agire online  http://www.30kmh.eu
(con l'accortezza di far valere la tua *partecipazione*: è sufficiente riempire le 7 celle della riga in modo chiaro e completo).
Cordialmente, Grazie.
Vito De Russis
n.q. presidente *Camminacittà*
L'iniziativa *ECI(2012)000014* parte da Berlino.
Cavalcando questo evento, Parigi decide di ampliare le sue n. 70 *Z30* e portarle a n. 100 entro giugno 2013.
Cosa che è stata puntualmente rispettata. Come ricorderete, il 28 luglio del 2008 Parigi aveva deliberato di realizzare, entro un anno, le piste ciclabili controsenso su tutte le strade a senso unico delle *Z30*. Pertanto, da luglio 2013 sta realizzando le piste ciclabili controsenso su tutte le strade a senso unico delle n. 30 nuove *Z30*. Mentre continua il meraviglioso *Vèlib* (il vero e concreto bike sharing: 22.250 bici) unito all'incentivo per l'acquisto bici *anche elettriche*. Così, Parigi, la gemella di Roma, sta riducendo l'egemonia della *mobilità dei veicoli privati*. 

martedì 29 ottobre 2013

Salvarsi dall'inquinamento da metalli pesanti con metodi naturali


Nuvole o cosa?

mercurio metalli pesantiI metalli pesanti, in particolare cadmio, mercurio e piombo, sono quelli maggiormente tossici per l'uomo. Questi elementi si accumulano nell’organismo senza poter essere eliminati determinando effetti nocivi a breve e lungo termine, diversi a seconda del metallo . Possono causare danni ai reni, al sistema nervoso e al sistema immunitario, e in certi casi avere effetti cancerogeni. I sintomi più classici di intossicazione da metalli pesanti sono l’irritabilità ed instabilità dell’umore, depressione, cefalee, tremori, perdita di memoria, ridotte capacità visive.

Quindi è un problema parecchio importante ma vedremo, tra poche righe, che come sempre la natura viene in nostro soccorso.
La procedura per rimuovere i metalli pesanti è detta chelazione.

Quando noi assumiamo un agente chelante questo si lega ai metalli presenti nell'organismo facilitandone la naturale espulsione.

Questi agenti chelanti sono chimici, devono essere fatti sotto stretto controllo medico e hanno molti effetti collaterali. Esistono però erbe che agiscono come agenti chelanti, come il coriandolo:

"Questa erba da cucina è in grado di mobilitare mercurio, cadmio, piombo e alluminio tanto nelle ossa che nel sistema nervoso centrale. È probabilmente l'unico agente efficace nel mobilitare il mercurio immagazzinato nello spazio intracellulare (allegato al mitocondri, tubulina, liposomi ecc) e nel nucleo della cellula (invertendo il danno al DNA di mercurio)."

Dietrich Klinghardt, MD, PhD - Chelazione: Come Rimuovere dal Corpo Mercurio, Piombo e altri metalli.

Gli studi hanno però fatto notare che, si il coriandolo "smuove" i metalli nel corpo, ma la maggior parte può venir riassorbita dal corpo.

"Mobilitando le tossine il coriandolo può far si che una parte di esse vada ad invadere il tessuto connettivo (dove risiedono i nervi). Tale processo è definito reintossicazione, e può facilmente essere evitato somministrando contemporaneamente un agente di assorbimento intestinale delle tossine. La nostra scelta definitiva è appunto la chlorella, organismo algale. Uno studio recente ha dimostrato nei test su animali un eliminazione di alluminio dallo scheletro superiore a qualsiasi altro agente disintossicante conosciuto.

Il coriandolo induce la colecisti a riversare bile - contenente le neurotossine escrete - nello intestino tenue. Il rilascio di bile - fenomeno che avviene naturalmente dopo i pasti - è reso molto più efficace dal coriandolo. Se però non si assume il secondo agente - come la chlorella - la maggior parte delle neurotossine finiscono per essere riassorbite lungo la strada verso l'intestino tenue dalle terminazioni nervose del sistema nervoso enterico" 

Prima di arrivare ai consigli di assunzione andiamo a vedere le proprietà di queste erbe:

IL CORIANDOLO (prezzemolo cinese)

Proprietà

  • Detossificante da metalli tossici e inquinanti chimici, in associazione all'alga Clorella
  • Digestivo e benefico per dispepsie, senso di pienezza gastrica, digestione lenta, spasmi gastrici, colon irritabile, diarrea e mal di testa da cattiva digestione
  • Eliminare le forme fermentive intestinali, difficoltà digestive e/o fenomeni diarroici dovuti, per lo più, a manifestazioni somatiche dello stress
  • Carminativo: evita la formazione di gas intestinali
  • Contrasta l'obesità, favorendo un corretto metabolismo dei carboidrati
  • Antiossidante
  • L'olio essenziale ha un effetto antibatterico e funghicida
Il coriandolo è probabilmente l'agente più efficace nella rimozione di mercurio presente nello spazio intracellulare e nel nucleo delle cellule (invertendo il danno del mercurio al DNA).

L'ALGA CLORELLA

Proprietà

  • Agisce sul sistema metabolico e conseguentemente su problemi cardiovascolari e diabetici, compresi gli alti livelli di glicemici, ma anche su alta pressione, colesterolo e obesità
  • Miglioramenti del sistema vascolare con riduzioni sino al 50 % dell'ipertensione
  • Agisce su vene varicose e sulla cicatrizzazione dei tessuti (pelle, ulcere e emorroidi)
  • Favorisce le funzioni depurative dell'intero organismo, assorbe grandi quantità di tossine nell'intestino, risana la flora batterica ed elimina dal fegato e dai tessuti i residui tossici (insetticidi, concimi chimici e metalli pesanti)
  • Ottima per risolvere i problemi respiratori come sinusite e rinite
  • Aiuta lo sviluppo di "batteri buoni" migliorando la digestione (coliti, ulcere e fibromialgie)
  • Aiuta a normalizzare l'equilibrio acido-alcalino
  • Permette un miglior assorbimento del calcio (menopausa) e riduce gli odori del corpo
  • E' ricca di vitamina K1 e di ferro (indicato specificatamente nelle anemie e nella regolazione del ciclo mestruale)
  • Contrasta il dolore da infiammazioni
  • Energizzante
L'alga clorella è un alga monocellulare ricchissima di clorofilla che cresce nei fiumi asiatici e possiede 38 volte più proteine della soia e 55 volte quelle del riso, fornendo 9 amminoacidi essenziali e molteplici vitamine e minerali (vitamina A, tutto il gruppo B ed E).

Ora che abbiamo approfondito un pochino l'argomento arriviamo finalmente alla modalità di assunzione, per unintensa disintossicazione da metalli pesanti tossici e inquinanti chimici consideriamo un ciclo di almeno due mesi con le tinture madri di clorella e coriandolo:

SETTIMANA 1

COLAZIONE
prendere 40 gocce di clorella 30 minuti prima di far colazione
poco prima di iniziare a mangiare prendere 40 gocce di coriandolo
PRANZO
prendere 40 gocce di clorella 30 minuti prima di pranzo
poco prima di iniziare a mangiare prendere 40 gocce di coriandolo
CENA
prendere 40 gocce di clorella 30 minuti prima di cena
poco prima di iniziare a mangiare prendere 40 gocce di coriandolo

SETTIMANA 2
prendere solo la clorella 40 gocce 3 volte al giorno 30 minuti prima di colazione pranzo e cena
Non assumere il coriandolo in questa settimana

SETTIMANA 3
prendere solo la clorella 40 gocce 3 volte al giorno 30 minuti prima di colazione pranzo e cena
Non assumere il coriandolo in questa settimana

SETTIMANA 4
come la settimana 1

SETTIMANA 5
prendere solo la clorella 40 gocce 3 volte al giorno 30 minuti prima di colazione pranzo e cena
Non assumere il coriandolo in questa settimana

SETTIMANA 6
prendere solo la clorella 40 gocce 3 volte al giorno 30 minuti prima di colazione pranzo e cena
Non assumere il coriandolo in questa settimana

SETTIMANA 7
come settimana 1

SETTIMANA 8
prendere solo la clorella 40 gocce 3 volte al giorno 30 minuti prima di colazione pranzo e cena
Non assumere il coriandolo in questa settimana

NOTE
Per i soggetti più sensibili e per chi accusa qualche piccolo disturbo si consiglia, la prima volta che si inizia questo tipo di trattamento, di partire il primo giorno con 20 gocce per tre volte di coriandolo (invece di 40) e gradualmente aumentare giorno per giorno fino arrivare a 40 gocce dopo 3/5 giorni.

CONTROINDICAZIONI
ALGA CLORELLA: Non sono conosciute controindicazioni per giovani e bambini. Può interferire con i trattamenti fluidificanti del sangue a causa del contenuto di vitamina K1 e ferro.
CORIANDOLO: Se usato in dosi eccessive è inebriante e può causare disturbi nervosi e fastidi renali.3

RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento particolare a www.ecosalute.it per i consigli di utilizzo giornaliero e molte informazioni riguardo queste due erbe

IMPORTANTE: Questo articolo è a puro scopo informativo, nel caso vogliate seguire la procedura riportata in questo articolo parlatene prima con il vostro medico.


fonti:
http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/08/societa-ammalata-come-uscirne-come.html
http://universoolografico.forumfree.it/?t=52253454
http://www.ecosalute.it/linea_tinture_madri/clorella_tm_100_ml_sc_424.htm
http://www.ecosalute.it/linea_tinture_madri/coriandolo_tm_100_ml_sc_466.htm
http://www.arpa.veneto.it/salute/htm/fattori_rischio_metalli.asp


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Commento di Corrado Penna: io uso regolarmente la zeolite ; in effetti un'alternativa all'accoppiata clorella coriandolo è quella zeolite coriandolo. Ovvero ho assistito ad una conferenza in cui si suggeriva di assumere zeolite mezz'ora prima dei pasti (laddove nell'articolo si nomina la clorella da assumere mezz'ora prima).


Commento di Caterina Regazzi: spesso si trova come ingrediente nei mangimi per gli animali da reddito.

domenica 27 ottobre 2013

Pitino ci aspettava da secoli... e noi ci siamo andati




La torre di Pitino  vista da Treia

uh, uh, la scarpinata è stata dura, ma ce l'abbiamo fatta. L'idea di andare sulla collina dove si erge la torre di Pitino aleggiava nell'aria da tempo. Ogni volta che andavamo a trovare Lucilla a San Severino Caterina mi indicava quel torrione solitario, alto alto arroccato in mezzo al verde verde, e mi diceva “Debbo portarti a Pitino”. Prometti oggi e prometti domani, finalmente approfittando della presenza di due amiche emiliane, Antonella e Rina, in visita a Treia, siamo saliti sulla stradina tortuosa che conduce al borgo abbandonato. Lungo la strada il belvedere panoramico delle colline circostanti, con vista in lontananza di Treia, è stato guastato dalla distesa di pannelli solari a terra che creavano macchie nere traslucide nella campagna. Peccato veramente peccato, scesi dalla macchina abbiamo fotografato l'obbrobrio....

Pannelli solari marchigiani

Poi un po' brontolando sulle brutture della civiltà moderna siamo risaliti ed abbiamo continuato il viaggio. Forse Caterina aveva sbagliato stradina, sembrava infatti di non arrivare mai, gira che ti rigira ci siamo fermati in una casa isolata dove una macchina con un anziano all'interno si accingeva a fare una manovra. “Scusi dov'è Pitino?” L'anziano, forse preoccupato dalla mia faccia o nel vedere una macchina piena di sconosciuti lì davanti, stentava ad aprire il finestrino. Poi finalmente l'abbassa ed esordisce dicendo: “Sono un carabiniere in pensione.. che volete?”. L'ho subito rassicurato dicendo che eravamo turisti, al che lui ci ha indicato la strada giusta: “Più avanti trovate una Madonnina e lì girate a sinistra.


Presto fatto, ripartiti e rincuorati, dopo poco la Madonnina c'era davvero.. e lì abbiamo imboccato una stradina in terra battuta a strapiombo sulla valle, Caterina era un po' nervosa.. e ad un certo punto, quando la stradina sembrava veramente essere diventata un sentierino di montagna, ci siamo fermati davanti ad un cancello chiuso a lucchetto e siamo scesi dalla macchina avventurandoci a piedi. Ripida la salita, e sdrucciolevole, ma l'abbiamo fatta quasi di corsa per alleggerire la tensione. 

Pitino -  Tratto di strada interno alle mura   

Ed infine in cima troviamo l'antica porta arcuata d'ingresso, da cui iniziava una stradina in sassi levigati, l'abbiamo percorsa tutta fino ad arrivare ad una strana chiesa, con una porta nuova nuova di legno massello, aperta.. L'interno mezzo diroccato e cosparso di lattine, cartocci di succhi di frutta, bottiglie vuote di birra, etc. ci ha fatto capire che il luogo era frequentato (da visitatori malaccorti)... Però la sensazione di magia all'interno era tangibilissima, tant'è che le foto mostrano diversi “orbs” (punti luminosi vaganti).

 Paolo, Antonella e Rina all'interno della chiesa

Abbiamo fatto un giro nel “compound”, dove forse un tempo vivevano monaci, suore, o persone comuni chissà..? Abbiamo ammirato la torre, credo restaurata perché non mostrava crepe esterne e ci siamo affacciati fuori dalle mura, dove ancora una volta siamo stati colpiti dalla vista degli squallidi pannelli solari....

Il ritorno, in discesa, è stato più celere dell'andata.. eravamo anche in ritardo per il pranzo da Lucilla, e nella foga Rina è anche scivolata sul brecciolino, per fortuna senza danni... 

Continua con il resoconto   

Uno dei luoghi più belli e con un sentore di magia nei dintorni di Treia per me è sempre stato Pitino: si vede in lontananza dalle finestre di casa mia e spesso chi viene chiede cos'è quella torre in cima alla collina. 
La torre di Pitino, vista da lontano

Io non sono mai stata molto ferrata in storia e né appassionata, sarà perché ho poca memoria e quindi non ho mai saputo molto  della storia di  questo luogo, oppure, se l'ho saputo l'ho dimenticato. Forse  faceva parte di una serie di torri di avvistamento contro i saraceni. Fatto sta che diverse volte ci siamo andati quando venivo qui con Andrea e a volte anche da sola con Viola  quando venivo in vacanza con lei o con amici a Treia.  Stamattina (domenica 27 ottobre 2013) la giornata era splendida, il cielo blu, quindi, avendo  diverse volte promesso a Paolo che ce l'avrei portato,  e dovendo andare per un appuntamento conviviale a casa di Lucilla Pavoni, assieme alle amiche Antonella e Rina, il luogo era di strada, per cui bando alle ciance e ci siamo diretti verso il posto. 


La strada per salire sulla collina  non è proprio agevole, è una di quelle strade che a me fa pensare, ogni volta: "Riuscirò ad arrivare in cima?" ed oggi, nel percorrerla, lo ho pensato ancora di più, perché erano anni che non ci salivo, ed in più ho preso la prima deviazione che non avevo mai fatto prima, per cui non mi raccapezzavo affatto, innervosendomi parecchio. Ma la torre di Pitino svettava elegantemente e dava un minimo di direzione (quando si vedeva. ). Lungo la collina ci siamo fermati ad "ammirare" un campo di pannelli fotovoltaici, obbrobrio molto frequente nelle Marche che pare siano la Regione d'Italia a più elevata densità di questi "mostri".  Poi siamo ripartiti e arrivati con l'auto quasi in cima ci siamo fermati per percorrere a piedi almeno l'ultimo tratto. Il sole bruciava e ci faceva sudare. 


Il primo edificio che abbiamo incontrato è stata la chiesa, esternamente pare restaurata ma internamente ancora come dieci anni fa: il pavimento divelto, i muri cadenti a pezzi, solo qualche resto di un cantiere che ci ha fatto pensare che forse dovevano iniziare lavori di restauro, che poi si sono bloccati. Qualcuno di noi ha detto: "E dire che basterebbe uno stipendio di "quelli là" per sistemare tutto questo... sarebbe bellissimo!". Il resto l'abbiamo visto super-velocemente: Lucilla ci aspettava con un pranzo luculliano, non potevamo farla attendere oltre! A Pitino ci torneremo!

Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini 

      Caterina Regazzi ai piedi della Torre 

sabato 26 ottobre 2013

Lazio - Osservatorio Regionale sui Trasporti




Dibattito in corso sull'oggetto *13 10 24 a Ort Il Fare nei trasporti*

Considerazione di Vito De Russis

Mentre con il lumicino cerchiamo (ORT) nel bosco i più o meno nostri compagni di strada esistenti in vita, continua la vita intorno ai ricercatori. Ovvero, intorno a noi la vita continua e succedono cose ..........  ai fori imperiali di Roma - tutto pedonabile - tra i tanti stands, c’è quello (molto) attivo che ripara le biciclette (il cartello indica *ciclofficina*). Le persone (della ciclofficina) danno ospitalità ad un raccoglitore di firme.
E vai.
Dalle quasi ore nove (un po’ prima) alle ore diciannove (un po’ dopo). Orario continuato.
La coda di persone a firmare? 
Perchè, il tema era appetibile? Con tutte quelle raccolte di firme in giro ........... .
Giustissimo.   
*Giustissimo, un corno*.   
Chissà quante *interpretazioni*; i tantissimi *giudizi*; le infinite *considerazioni*; la ricerca della *pagliuzza* che, trovata, produce l’avvio di un numero infinito di *sentieri* .... un altro bosco ..... altri lumicini, altri tunnel bui senza lumicini in lontananza.
Il mondo che stiamo lasciando ai nostri nipoti.
Ecco.
Quelle firme - secondo quei raccoglitori ad orario continuato (pari ai raccoglitori di pomodori, quelli a 2 euro all’ora) - possono servire per dare ai nipoti un mondo migliore (?!?!).
Pavone ha firmato.
Che c..... ha firmato?
Ha firmato per *ECI 14/2012*, una pratica aperta dai cittadini berlinesi il 13 novembre 2012, presso la Commissione Europea, per *umanizzare* (un poco) il criminale traffico e mobilità vissuto ogni minuto nelle città dei 27 Stati della UE.   Naturalmente, ognuno di quei 27 Stati ha una sua specificità e *vede* diversamente quel quotidiano traffico criminale;  anche se ............ la scienza sostiene.....;  anche se ............ gli scienziati sostengono ....... .  
La vita veloce nella città genera paura ed, *anche* per questo, circa il 15% della popolazione romana non esce di casa. Questo 15% dà (cosciente o no) una grossa mano alla riduzione di quel criminale traffico e mobilità. Se l’altro 85% rispettasse le regole ........ riscontreremmo una ridotta criminalità.
Ma, sono le leggi della fisica che stabiliscono il *peso* (ed il suo costo sociale) di quel traffico criminale.
Il *rischio morte* per una persona investita da un mezzo veloce a 30 km/h - dicono i fisici - è del 10%; a 40 km/h diventa del 50%; a 50 km/h è dell’80%. Parola del DG del Dipartimento sicurezza stradale del *mit* che aggiunge: *In altri termini, se si rispettasse scrupolosamente il limite di 50 km/h in zona urbana, potremmo salvare molte vite, ogni anno*.
Quel raccoglitore di firme è inorridito, non ci sta.
Come non ci stanno i berlinesi e i tanti cittadini che stanno firmando per raggiungere il quorum stabilito di 1 milione di firme in un anno sulla loro proposta di ridurre a 30 km/h (10% di rischio morte) l’odierno 50 km/h (80% di rischio morte).
La *diversità* non sta nella quantità (le poche decine) di firme raccolte (in quel formicaio umano).
La *diversità* più disarmante (ma che più sprona all’impegno per quel mondo da lasciare ai nipoti) è la *leggerezza* (o, peggio, l’*assenza*) della *dignità* personale del firmatario delle *informazioni da me fornite nel presente modulo sono esatte ....*, riportate nelle sei finestrelle di quella riga.
Ma, non ti accorgi che non hai *risposto scrupolosamente a quanto richiesto?*.  Non ti accorgi che hai *reso inutile* quella tua azione?
La quasi totalità delle firme sottratte all’immediata visione del raccoglitore è nulla.
Questo è il mondo nel quale *devono* vivere i miei nipoti?
Ha senso per ORT cercare (col lumicino), nel bosco, i più o meno nostri compagni di strada esistenti in vita?
Roma e Sagunto ........
Continuerà, quel raccoglitore di firme, con maggiore impegno di ieri, a cercare di ridurre il numero delle persone che non hanno coscienza e conoscenza del Valore della Dignità, della  Dignità della propria Persona.
(*Dignità* - Parola *sovversiva* durante il fascismo; assume importanza fondamentale nel dopoguerra nel momento che viene *incatenata in perpetuo* agli immortali *Libertè-Egalitè-Fraternitè vicendevola* nell’art. 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani, la tanto cara ed inseparabile *Dudu*).
Un abbraccio.
Vito De Russis



NOTA. Sono gli ultimi giorni (scadeza ufficial-burocratica: 13.11.2012) per firmare l'ECI 14/2012.
Si può fare anche online.
 www.30kmh.eu  COMPILARE il *MODULO DI DICHIARAZIONE DI SOSTEGNO ALL'INIZIATIVA DEI CITADINI EUROPEI*
Fatelo voi, se volete. E, se volete e potete, informate i vostri amici, quelli che sapete *sensibili*.
Mi dispiacerebbe sapere che qualche persona è stata *disturbata* per questa insulsa cavolata.

Grazie a tutti.

Treia - 26 OTTOBRE 2013 - Celebrazione di Nazareno Strampelli

  
Nazareno Strampelli, con il suo grano


Scrive Valentino di Lazionauta: "Ciao.  Caro Paolo buona sera (mentre Walter Caporale è in Kenia...), questa volta ti mando io un comunicato perché penso e spero ti possa incuriosire visto anche dove l'evento è organizzato. Ciao e buona serata...

Mia rispostina: "Caro Valentino, grazie. Non ero per nulla informato di questo evento... stamattina di corsa faccio un salto a sentire cosa dicono. Intanto pubblico il comunicato che mi hai mandato e il programma... (Paolo D'Arpini)



Comunicato stampa del Comune di Rieti

L’Assessore Ubertini al convegno su Strampelli di Treia

L’Assessore all’Ambiente, Carlo Ubertini, porterà il saluto della Città di Rieti al convegno sulla figura dello scienziato Nazareno Strampelli, organizzato dall’Accademia Georgica Treia, che si terrà sabato 26 ottobre presso il Teatro comunale di Treia (MC). In questa occasione si ribadirà il valore culturale del genetista intimamente legato alla storia di Rieti.

Questa importante occasione di riflessione sulla figura di Strampelli – dichiara l’Assessore all’Ambiente Carlo Ubertini – sarà anche l’occasione per lanciare la prospettiva di una rivoluzione verde a Rieti, come motore di un nuovo modello di sviluppo fondato sulla green economy, sul turismo ambientale e su un consistente rilancio di una moderna agricoltura”.

Di seguito  il depliant dell’evento di Treia




EVENTO CELEBRATIVO 26 OTTOBRE 2013 – Treia, Teatro Comunale, ore 9:30-13:00 

IN   COLLABORAZIONE   CON  Comunità Montana  Ambito 4, Città di Treia,  Comune di
Castelraimondo, Comune di Rieti

 A C C A D E M I A G E O R G I C A T R E I A 


IL PERSONAGGIO
Nazareno Strampelli, detto Nazareno, nato a  Crispiero di Castelraimondo (MC) il 29  maggio 1866 e morto a Roma, 23 gennaio 1942, è  stato un genetista e senatore italiano, precursore  della Rivoluzione verde.  Fu uno dei più importanti esperti italiani  di genetica del tempo. I suoi sforzi lo condussero  alla realizzazione di decine di varietà differenti  di frumento, che egli denominò "Sementi Elette"  alcune delle quali ancora coltivate fino agli anni  Ottanta del XX secolo e perfino nel XXI secolo,  che consentirono – in Italia e nei Paesi che le  impiegarono – ragguardevoli incrementi  delle resemedie per ettaro coltivato, con consistenti  benefici sulla disponibilità alimentare delle  popolazioni. Le varietà di frumento create da  Strampelli ed esportate in Messico furono una delle  basi degli studi di miglioramento genetico che  condussero alla "Rivoluzione verde" degli anni  sessanta. Dal punto di vista pratico il suo metodo di  incrociare varietà differenti per ottenere nuove cultivar (incrocio) si dimostrò vincente sul metodo  allora più in voga per selezionare le sementi solo all'interno di una singola varietà.

La diffusione sul mercato dei primi grani ibridati, a cavallo della Grande Guerra, diede a Strampelli
notorietà in Italia e all'estero: nel 1919 l'Accademia dei Lincei gli concesse il premio "Santoro" e
l'Institut International d'Agricolture gli rese omaggio per iniziativa del barone svedese De Bildt e
del francese Luis-Dop. Con la fama raggiunta, lo studioso poté fondare a Roma, l'8 giugno 1919,
l'Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura, dove sviluppò ulteriori studi su nuovi grani
duri e teneri. Strampelli mantenne la direzione del centro romano, affiancandolo al lavoro sulla
cattedra di Rieti.

Durante la sua attività di agronomo, Strampelli non si occupò solo di ricerca scientifica, ma anche
di problemi sociali: lo studioso era sempre stato ben consapevole del ruolo e dell'importanza della
forza lavoro agricola, nonché dei problemi che affliggevano i contadini e le loro famiglie. Era
convinto che la cooperazione fra gli uomini potesse alleviare le sofferenze umane e raggiungere
risultati progressivi, sia in termini materiali che di dignità dell'uomo e del lavoratore. Per queste
convinzioni aveva fondato il25 marzo 1891a Crispiero la Società Agricolo-Operaia di Soccorso,
una delle prime nel suo genere, con il compito di sostenere le famiglie di agricoltori e operai
marchigiani nei momenti di difficoltà e nella malattia, andando a costituire uno dei primi enti
mutualistici italiani.

Nel gennaio 1915, in seguito al disastrosoterremoto della Marsica, si applicò alacremente  all'assistenza ai sinistrati, inviando aiuti nelle zone colpite e provvedendo all'assistenza a 160  bambini orfani o dispersi in un convento locale.
Nonostante i successi nazionali ed  internazionali (in particolare in Argentina,  Messico, Portogallo e Cina) delle qualità di  grano create dall'agronomo, Strampelli non  volle mai sottoporre a brevetto le sementi,
un'azione che, se compiuta, l'avrebbe reso  uno degli uomini più ricchi della sua epoca.
Condusse invece una vita modesta e  disinteressata, considerandosi un semplice  "impiegato dello Stato, e di lavorare per lo  Stato e per la patria". Al momento della  pensione per raggiunti limiti d'età rifiutò i  trattamenti speciali che gli furono offerti e  cui avrebbe avuto diritto per gli alti meriti  che lo Stato italiano gli riconosceva.

Nel 1900 sposò Carlotta Parisani, sua più  importante assistente, discendente  della famiglia Bonaparte, che morì nel 1926.  Tale perdita prostrò lo studioso per lungo  tempo. Un ritratto della principessa Carlotta,
con la dedica autografa di Nazareno  Strampelli al comm. Raffaele Simboli, è  conservato nell’Accademia Georgica di  Treia.


Nel XV secolo, quella passione umanistica che spinse  molti all’attività intellettuale avrebbe animato,
secondo la tradizione, un erudito e scrittore  apostolico, Bartolomeo Vignati, che nel 1430 volle  fondare nella sua città natale, Treia (allora detta  Montecchio), una Accademia di nobili intellettuali  dediti alla poesia. Quei nobili decisero di chiamarsi  Sollevati, alludendo alla potenza di tale arte, e nello  stemma che li rappresentava, impressero una  nuvoletta attratta dal sole, simbolo della leggerezza  dei loro componimenti poetici.

L’Accademia visse il suo periodo più fecondo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento,  proprio nell’età dell’Illuminismo le cui idee giunsero nelle Marche ancor prima dell’armata  napoleonica.

Nel 1778 alcuni intellettuali innovatori e appassionati di agronomia decisero di trasformare  l’Accademia dei Sollevati in un centro per lo studio e la sperimentazione in agricoltura. Per sancire  questo passaggio l’istituzione mutò il nome in Accademia Georgica dei Sollevati.

Ben presto l’Accademia treiese acquistò notorietà e riuscì a collegarsi con l’Accademia dei  Georgofili di Firenze, con la quale ancora oggi ci sono stretti rapporti, e con quella di Berna.

L’attività dell’Accademia Georgica di Treia perseguì due obiettivi: la ricerca e la sperimentazione.  Gli studi e le sperimentazioni erano pubblicati nel “Giornale di Arti e Commercio” curato  dall’Accademia nel biennio 1780-1781 e diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa. Lo stesso  Napoleone Bonaparte pensò di farne un polo di cultura agraria per l’Italia.

Gli esperimenti e le innovazioni dei ricercatori dell’Accademia segnarono un’importante svolta nel  settore agricolo. Sono da ricordare la coltivazione della canapa e del lino, l’estrazione dell’olio dai  semi, specialmente dai vinaccioli, l’introduzione della coltivazione della patata e del granturco,  l’importazione di foraggi sconosciuti dai contadini marchigiani come la sulla, l’erba medica, la  lupinella, il lojetto, la verza e la rapa, la scoperta di nuovi vitigni, la coltivazione del tabacco, la  ricerca di nuovi sementi, la rotazione agraria e l’apicoltura. In particolare l’introduzione delle nuove  erbe foraggere determinò in poco tempo la
valorizzazione agricola delle immense distese di  terreno argilloso che trovarono in queste nuove
coltivazioni le piante adatte alla locale rotazione  delle colture dando così un notevole impulso alla
produzione zootecnica. Infatti con la coltivazione  dei foraggi si evitava di lasciare incolti i terreni
rendendo più celere il recupero della fertilità e, nel  medesimo tempo, si otteneva un abbondante
nutrimento per il bestiame.


Gli studiosi sostennero, inoltre, la “via biologica” nella  difesa dell’ambiente e delle coltivazioni dagli insetti
nocivi.  Nel 1781, con breve di Papa Pio VI, gli Accademici  ottennero l’autorizzazione dal Governo Pontificio di  realizzare a Treia le “Case di Correzione e di Lavoro”  dove giovani disadattati, vagabondi e disoccupati erano  impiegati nella fabbricazione di tele, refi, merletti e  tessuti per le vele delle imbarcazioni.
Nel 1799 iniziarono osservazioni meteorologiche  sistematiche allo scopo di conoscere gli effetti dei
cambiamenti climatici sull’uomo e sulle colture.

L’Accademia Georgica ha sede nella prestigiosa  palazzina ottocentesca disegnata dall’architetto
Giuseppe Valadier e fa corona alla Piazza principale  della città.

Dopo lo straordinario impegno intellettuale della  generazione illuminista, l’Accademia è rimasta in vita come centro di cultura in virtù del suo ricco  patrimonio librario, archivistico e artistico. In base ad una convenzione firmata nel 1870, il Comune  affidò all’Accademia tutto il patrimonio librario e documentario del Comune originato dalla  soppressione degli ordini religiosi del 1861. Oggi l’Accademia conserva circa 14.000 volumi e  l’Archivio Storico Comunale – uno dei più antichi e completi delle Marche – costituito dal fondo
amministrativo-giudiziario con 852 manoscritti e da quello diplomatico comprendente 1.196  pergamene, di cui la più antica è datata 1161 e riguarda la vendita del Castello di S. Lorenzo.

Sono, inoltre, custoditi nell’Accademia: l’Archivio degli Accademici con manoscritti relativi agli
studi nel settore dell’agricoltura, incunaboli, codici, conii, sigilli, la collezione di foto con dedica e
autografo di personaggi famosi donata da Raffaele Simboli, quadri del pittore futurista Giacomo
Balla, i ritratti di Accademici illustri (Bartolomeo Vignati, Giulio Acquaticci, Ilario Altobelli, Luigi
Lanzi, Fortunato Benigni), i fondi archivistici dei Padri Filippini, delle Clarisse, il fondo musicale
Montebello, le carte relative al Teatro Comunale e alla Banda cittadina, il fondo delle case di
Correzione e di Lavoro e della Congregazione di Carità.

Ancora oggi l’Accademia offre un importante sussidio allo sviluppo culturale della realtà regionale
e rimane il punto di riferimento di studiosi e di ricercatori non solo nazionali.

In questi ultimi anni il Magistrato Accademico ha concentrato tutti gli sforzi economici e le risorse
umane alla messa in sicurezza dell’importante patrimonio mettendo in rete la biblioteca antica
(circa 14.000 volumi) attraverso il Polo Bibliotecario Maceratese collegato al sistema bibliotecario
nazionale e riordinando tutti gli archivi storici presenti con un sistema informatico convenzionale. Il
patrimonio librario e archivistico è stato altresì ospitato in nuove e idonee librerie e scaffalature.
Tali sforzi sono stati sostenuti anche con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di
Macerata. In un prossimo futuro tutto ciò consentirà la completa fruizione dei contenuti attraverso
la rete telematica.

Giuridicamente l’Accademia, ai sensi della legge 11 agosto 1991, n. 266, è un’organizzazione di
volontariato non lucrativa di utilità sociale che persegue esclusivamente finalità di solidarietà
sociale volta alla tutela, promozione e valorizzazione delle cose d'interesse artistico e storico di cui
alla legge 1 giugno 1939, n. 1089, e al decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963,
n. 1409, in coerenza con l’all’art. 10 del Decreto Legislativo del 4 dicembre 1997, n. 460.
L’Accademia di norma articola la propria attività nell’organizzare manifestazioni convegnistiche e
all’organizzazione di giornate di studio rivolte a diversi settori di tipo scientifico e umanistico; in
particolare, l’Accademia da sempre svolge il ruolo di istituto di conservazione custodendo e
mettendo a disposizione della propria utenza gli Archivi Storici Comunali, l’Antica Biblioteca,
l’Archivio Storico degli Accademici, nonché pregevoli opere d’arte, fondi letterari donati da illustri
personalità e quant’altro costituisce il patrimonio storico, culturale e artistico della comunità treiese.
Tutto il patrimonio è in parte di proprietà comunale in parte della stessa Accademia. Nel tempo però
tale struttura non ha mai avuto bisogno di individuare le singole proprietà perché il Magistrato
Accademico, pur essendo un organismo autonomo, da sempre collabora in stretta sintonia con
l’Amministrazione Comunale, e tutto il patrimonio conservato è considerato “patrimonio dei
cittadini treiesi”.

Tutti i fondi bibliografici, archivistici e artistici sono conservati in due immobili adiacenti: la
Palazzina Valadier e l’Appartamento Simboli, ambedue di proprietà comunale. Quest’ultima
proprietà è originata da un lascito all’Accademia da parte del cav. Raffaele Simboli che ha donato
all’istituzione sia l’appartamento – con vincolo di destinazione per le attività culturali
dell’Accademia Georgica - che il patrimonio contenuto in esso.

L’appartamento negli anni ottanta è stato venduto dall’Accademia al Comune di Treia ad un prezzo
simbolico.Ovviamente entrambi gli immobili mantengono il vincolo di destinazione per le attività
istituzionali dell’Accademia Georgica.

Pur essendo autonoma nelle sue decisioni, l’Accademia ha stipulato e da sempre ha usufruito di
convenzioni con le amministrazioni comunali che nel tempo si sono succedute per la conservazione
dei fondi bibliografici e archivistici del Comune di Treia, con particolare riferimento all’Archivio
Storico Comunale e anche a una sorta di biblioteca comunale a partire dai primi anni del ‘900. Nello
specifico tali convenzioni a fronte dei servizi erogati dall’Accademia prevedono un contributo
annuo e il pagamento delle utenze (in particolare quella dell’energia elettrica).

Le convenzioni a oggi conosciute dall’Accademia sono datate:
 1 febbraio 1870
 24 dicembre 1922
L’Accademia Georgica, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Treia, la Regione
Marche e la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, da tempo e nel limite delle
risorse economiche disponibili ha avviato una procedura volta alla messa in sicurezza e al riordino
dell’intero patrimonio archivistico, librario e artistico, utilizzando sistemi convenzionali, anche
informatici, finalizzati non solo alla tutela ma anche alla sua maggiore e moderna fruibilità.
La nuova organizzazione, che ha sostanzialmente allargato la visibilità della stessa Istituzione e del
patrimonio in essa contenuto, ha altresì visto aumentare quantitativamente e qualitativamente il
proprio bacino di utenza.

OGGETTO DEL PRESENTE PROGETTO E’ L’ORGANIZZAZIONE DI UN EVENTO
PREPARATORIO ALLA RICORRENZA DEL CENTOCINQUANTESIMO ANNO
DELLA NASCITA DELLO SCIENZIATOMACERATESE NAZARENO STRAMPELLI
Terminate tutte le operazioni di messa in sicurezza dei beni contenuti e conservati dall’Accademia,
il Magistrato Accademico intende promuovere la propria attività culturale con l’organizzazione di
eventi storici ed attuali che interessano il mondo della scienza agricola.
Si è ritenuto opportuno avviare questa attività con un evento preparatorio al centociquantesimo
della nascita del grande agronomo e genetista maceratese Nazareno Strampelli che si terrà nel 2016.
L’evento sarà reso possibile dalla collaborazione dell’AziendaAgroservice S.p.A. di San
Severino Marche (MC), che svolge attività di ricerca, sperimentazione, moltiplicazione di
sementi per l'agricoltura, in particolare cereali a paglia, oleaginose, leguminose.

L’Agroservice S.p.A. nasce come Cooperativa Produttori Sementi Elette (COPSE) nel 1969 sotto il
patrocinio dell’Ente Sviluppo Marche con la principale finalità di produrre sementi, di raccoglierle e
di commercializzare anche i mezzi tecnici. Dopo quindici anni, cioè nel 1984, l’attività si concentra
esclusivamente nella produzione e nella commercializzazione delle sementi e solo nel 1994 la
Società COPSE si trasforma nell’attuale Agroservice S.p.A. rilevando lo stabilimento in contrada
Rocchetta di S. Severino Marche ed il marchio.
L’Agroservice nel 1999 si rende parte attiva per la costituzione del Consorzio per la Valorizzazione
delle Sementi (CONVASE) con un marchio che certifica il processo di concia del seme.
Nel 2003 Agroservice termina dei lavori del piano di investimento migliorando le capacità
lavorative ed offrendo alla clientela un catalogo di ben 70 varietà. Altra tappa importante è
rappresentata dalla rilevazione da parte di Agroservice delle società ISEA S.p.A. di Falconara
Marittima (AN) dal gruppo Angelini, la quale diventa ISEA s.r.l.
Contemporaneamente viene avviato un importante piano di investimenti e si intraprendono progetti
di collaborazione con il Cermis, l’Istituto di Cerealicoltura di Foggia, l’Enea ed altri centri di
ricerca all’avanguardia sia Italiani che esteri ai quali sono affidati specifici obiettivi di ricerca e
sperimentazione su Frumento duro, Frumento tenero, Orzo, Triticale, Avena, Fave (uso zootecnico),
Cece, Lenticchia, Veccia e Girasole.
Tra il 2006 e il 2007 vengono ridefiniti i ruoli dell’Agroservice che si dedica alla produzione e alla
commercializzazione delle sementi, e di ISEA s.r.l., che concentra la sua attività nella ricerca e
sperimentazione al fine ottenere di nuove varietà sempre più performanti e rispondenti alle esigenze
della nuova agricoltura.


L’evento si svolge SABATO 26 OTTOBRE 2013 presso il Teatro Comunale di Treia con il
seguente programma:
SALUTI
 Luigi Santalucia, Sindaco del Comune di Treia
 Carlo Pongetti, Presidente dell’Accademia Georgica
 Maura Malaspina, Assessore all’Agricoltura della Regione Marche
 Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata
 Renzo Marinelli, Sindaco del Comune di Castelraimondo
 Carlo Ubertini, Assessore all’Ambiente del Comune di Rieti
 Diego Di Paolo, Assessore alle Culture del Comune di Rieti
 Gianluca Chiappa, Presidente Comunità Montana Ambito 4 di San Severino Marche
 Tommaso Brandoni, Presidente dell’azienda Agroservice di San Severino Marche
 Giorgio Trentin, Direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Macerata
 Yan Chunyou, Co-Direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Macerata

INTERVENTI
 Norberto Pogna, dirigente di ricerca presso
il CRA-QCE di Roma
"Il grano del futuro e l'eredità Nazareno
Strampelli".
 Sergio Salvi, ricercatore di genetica
batterica, genetica medica, OGM, genetica
agraria e vegetale – autore di numerose
pubblicazioni su Nazareno Strampelli
Presentazione del proprio libro “Sulle tracce di
Nazareno Strampelli”
 Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio
di Stato di Rieti
“La rivoluzione verde di Nazareno Strampelli”
 Benito Giorgi, già ricercatore, genetista e
breeder dell'ENEA
“Le due Rivoluzioni Verdi del XX secolo, a
confronto”

 Proposta di istituzione di un tavolo tecnico finalizzato all’avvio delle celebrazioni del 150°
anniversario della nascita di Nazareno Strampelli

 Conclusione dei lavori

Nell’ambito della complessiva manifestazione sarà presentato il libro “Sulle tracce di
Nazareno Strampelli” di Sergio Salvi, biologo, ricercatore in genetica e concittadino
dell’illustre genetista marchigiano.
Si tratta di uno studio effettuato passando in rassegna i principali periodici di agricoltura pubblicati
in Italia nel periodo in cui l’agronomo genetista Nazareno Strampelli (Castelraimondo, 1866 -
Roma, 1942) fu professionalmente attivo (1895-1940). Lo scopo era quello di recuperare scritti
“dimenticati” di Nazareno Strampelli e articoli di altri ricercatori, suoi contemporanei, che
riportassero la descrizione di osservazioni, scoperte e ricerche scientifiche inedite attribuite allo
scienziato marchigiano. Oltre ai periodici esaminati nell’arco di tempo indicato, sono stati consultati
anche altri materiali (periodici, monografie, libri), reperiti in maniera occasionale, anch’essi
contenenti riferimenti ad argomenti scientifici trattati da Nazareno Strampelli e rimasti sconosciuti o
in penombra. Grazie alle informazioni così recuperate è stato possibile definire alcuni aspetti -
taluni del tutto ignoti, altri scarsamente conosciuti - della variegata attività scientifica di Strampelli,
che non fu limitata unicamente al miglioramento genetico dei cereali. Una parte dell’opera è
dedicata agli scritti “tecnico-propagandistici”, anch’essi rimasti finora dimenticati, pubblicati dallo
scienziato negli ultimi anni di vita. Il libro si chiude con una completa bibliografia strampelliana
ragionata, corredata da numerose note analitiche.
Il volume edito dall’Accademia Georgica, sarà pubblicato dall’azienda Agroservice di San Severino
Marche.

Alla manifestazione sono invitati:
 Autorità militari e religiose
 Il Prefetto della Provincia di Macerata
 La Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata
 Il Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale “Nazareno Strampelli” di
Urbisaglia
 L’Università degli Studi di Perugia – Facoltà di Agraria
 L’Università Politecnica delle Marche – Facoltà di Agraria
 L’Istituto Tecnico Agrario di Macerata
 L’Unione Nazionale delle Accademia Agrarie (UNASA) e le accademie aderenti:
 Accademia dei Gerogofili - Firenze
 Accademia Agraria di Pesaro - Pesaro
 Accademia degli Incamminati - Modigliana (FC)
 Accademia dei Concordi - Rovigo
 Accademia dei Fisiocritici - Siena
 Accademia di Agricoltura - Torino
 Accademia di Scienze e Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici - Acireale (CT)
 Accademia Italiana della Vite e del Vino - Conegliano (TV)
 Accademia Italiana di Scienze Forestali - Firenze
 Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio - Spoleto (PG)
 Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie - Bari
 Società Agraria di Lombardia - Milano
 Società Economica della Provincia di Salerno - Cava Dei Tirreni (SA)
 Le varie organizzazioni di categoria a livello regionale e provinciale
 Istituti Scolastici della provincia di Macerata di ogni ordine e grado intitolati a Nazareno
Strampelli


Accademia Georgica di Treia (esterno)