domenica 29 settembre 2013

“Piccolo resoconto" di Caterina Regazzi sull’incontro “spirituale” tenuto a Monteorsello il 28 settembre 2013


Monteorsello di Guiglia - Caterina Regazzi con cavalle



Ecco, l’incontro del 28 settembre 2013 (denominato Concilio Spiritualità Laica) è stato un po’ festa di compleanno, un po’ incontro spirituale, un po’ movimento nella natura, un po’ conoscenza di persone nuove (o quasi nuove).
La cosa principale che è emersa e che io ho colto è l’importanza della condivisione delle esperienze, dell’amore in quello che si pensa e che si fa. Solo belle parole non servono a niente e la spiritualità è soprattutto quella che ti fa essere sincero, amorevole con te stessa e gli altri, senza attaccamenti e ti fa fare anche azioni amorevoli ed utili anche per il nostro prossimo (Mara). Facile a dirsi, un po’ meno a farsi.
Ci siamo trovati con un primo gruppetto a casa mia a Spilamberto poi da lì siamo partiti alla volta di Monteorsello dove ci aspettava una casetta accogliente come l’avevamo predisposta il giorno precedente io e l’amica Margherita. Poi altri ci hanno raggiunto alla spicciolata. Alcuni (Mara T., Antonella, Maurizio) se ne sono dovuti andar via prima di cena per impegni vari. Ma tutti hanno portato cibo e bevande….
Abbiamo cominciato con una passeggiata nei campi attorno alla casa e non sapete quanto ho ringraziato il cielo per il bel tempo che ci ha aiutato, oggi infatti sta piovendo e sarebbe stato tutto diverso. Abbiamo salutato le tre cavalle di Giuseppe che al nostro arrivo in cima alla collina ci si sono fatte incontro, curiose, per farsi accarezzare. Al ritorno ci siamo fermati a banchettare a uva e fichi direttamente dalle piante (avevamo il permesso).
L’autunno appena giunto porta con se gli ultimi frutti, di cui bisogna far tesoro, conservando i semi che andranno piantati l’anno successivo. Certo che oggi con i supermercati non abbiamo più bisogno di preoccuparci tanto, ma in questo modo abbiamo perso il senso delle trascorrere delle stagioni e quindi anche i nostri stati d’animo sono slegati dal momento presente. L’autunno è quella stagione che ci porta a stare di più in casa, anche nella nostra casa interiore, a custodire i nostri semi per farli poi, a primavera, germogliare (Nelly).
E poi va bene pensare con nostalgia al passato, ma non disprezziamo lo stato presente… una volta si soffriva e si faticava, anche in città si può portare avanti la propria spiritualità (Jalsha). Tutti noi stiamo percorrendo una via, la nostra, chi cantando mantra e/o danzando (Roberta, Elisa, Tina), chi con la filosofia (Pierre, che ci ha tracciato con parole semplici ma incisive la visione di Spinoza), chi facendo un lavoro su se stessi per togliere quel che c’è in più (Zelia).
Essere qui è come stare in famiglia, sembra che ci conosciamo da sempre, uno stare piacevolmente insieme senza regole e abitudini, ognuno con se stesso nella consapevolezza che ognuno è speciale… siamo qui insieme ancora una volta per diffondere ed esprimere quel bisogno così tanto sentito e ricercato di amore. (Elisa)
Tutte queste ed altre cose sono state dette, al ritorno dalla passeggiata, in cerchio, sul prato antistante la casetta, finché non si è fatto buio e siamo rientrati. Lì abbiamo fatto un nuovo cerchio e abbiamo intonato alcuni mantra, guidati dalla calda voce di Tina, sempre più brava, e accompagnati dal tamburo di Elisa e dai cembali di Mara e Nelly e dalle voci di tutti i presenti, fra cui anche Rosa e Simonetta (Regina).
Dopo l’Hare Khrishna, ho letto con la voce tremolante per la commozione, il contributo che mi aveva mandato Iriana, una persona dolcissima, appena conosciuta, trasferitasi a Milano per seguire suo marito Amrit, ma che ha voluto essere presente col pensiero lì con noi.
E a proposito di presenze, era presente con noi anche l’amato Paolo, che mi ha messo davanti a quest’impegno di portare a termine, anche a modo mio, quest’incontro, compito che spero di aver concluso con, almeno, la sufficienza….. ma che dico! Sto scherzando, ovviamente! Le cose non si portano avanti per un fine e per ottenere un risultato, vanno come devono andare, bisogna solo accogliere quel che il destino ci ha riservato, con gioia… (Si, ma la prossima volta preferirei che ci fossi anche tu, Paolo!)
Ringrazio tutti per la presenza in tutti i modi si sia manifestata…. avrei voluto dire di più, ieri, oggi…. domani chissà!
Caterina Regazzi
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Mio commentino: “Il tuo scrivere, adorata Caterina, non solo è sufficiente, molto di più, è lodevole e denso di significati. Mi sono sentito anch’io lì in mezzo a voi… Ed a proposito di domani chissà.. “Oggi si mangia, domani chissà..” Era il motto del Circolo quando ancora stava a Calcata… Ma in fondo sempre abbiamo mangiato!” (Paolo D’Arpini)

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Servizio fotografico di Caterina Regazzi:

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