venerdì 2 agosto 2013

Lucia Guida - Nella “casa dal pergolato di glicine”

Lucia Guida


Nella “casa dal pergolato di glicine” fioriscono affetto, amore, amicizia e consapevolezza – note di scrittura sull’omonimo romanzo di Lucia Guida pubblicato da Nulla Die

Parlare di una propria creatura, reale e in carne e ossa o scrittoria come un romanzo, dà sempre l’impressione di cadere nell’autoreferenzialità. Un po’ come chiedere all’oste di decantare il vinello che ci sta mescendo. Io, però, vorrei raccontarvi lo stesso di Marina, se me lo consentite, perché credo che lei, seppure personaggio cartaceo, abbia tanto da dire a noi donne e non solo.

Marina è la protagonista della mia storia, ambientata nell’estate del 1970. A un certo punto della sua vita oramai sessantenne si ammala di Alzheimer che la priva della vivacità di un tempo. Voi mi direte che son cose che capitano e che l’Alzheimer è questione estremamente ricorrente ai giorni d’oggi. Marina, però, ha un conto aperto col destino o, se vogliamo, a dirla tutta, con la vita. Qualcosa che ha portato dentro di sé per un’esistenza intera e che adesso ha necessità di condividere con i suoi figli, Viola e Lorenzo, parti in causa di questo segreto di famiglia. Decide, quindi, di recarsi alla casa dal pergolato di glicine, a Santa Severa, dopo circa quarant’anni di assenza.

Quella casa, che i suoi figli vorrebbero incautamente mettere in vendita, è stata la testimone silenziosa e complice della sua rinascita come donna e come persona, permettendole di fiorire in consapevolezza di pari passo con la ristrutturazione di muri, finestre e quant’altro; osteggiata in entrambe le cose da suo marito con una sorta di maschilistico ostruzionismo passivo che è in tal senso illuminante. E’ lì, infine, che in quella lontana estate Marina ha imparato ad affinare la propria sensualità e femminilità grazie a Walter, elemento decisivo ma di passaggio nella sua vita; Walter la renderà madre ma non conoscerà mai i suoi figli, né loro sapranno niente della sua esistenza sino alla fine della storia, grazie alla voce narrante di Sabina, amica da sempre della loro madre.

“La casa dal pergolato di glicine” è anche un racconto di amicizia al femminile al di là di stereotipi e luoghi comuni a oggi imperanti che vorrebbero che tra donne non possa esistere solidarietà di nessun tipo. Sabina, amica dalle elementari di Marina, si trova in più di una circostanza a gestire un ruolo di importanza per nulla secondaria nelle vicende dell’amica e lo fa con reale e concreta empatia e compartecipazione. Un’empatia evidente e di “riscatto” anche per Attilio, marito di Marina, che accetta di essere padre dei figli di Marina e Walter, lui che non può averne, crescendoli e amandoli come propri e non soltanto per tacitare la propria coscienza per aver più volte tradito Marina durante il loro matrimonio. Quest’ultima accetterà di tornare con lui a patto di conservare la propria autonomia emotiva, legata indissolubilmente all’uomo che l’ha rivelata a se stessa come donna compiuta

Vi avevo promesso qualche spunto di riflessione al femminile e spero di avervelo dato per il tramite di Marina; uno tra tanti, forse quello più significativo, è che cambiare si può. In meglio, certamente, e nel pieno rispetto della propria individualità di persone fatte di corpo e mente. Imparando a volersi bene, a qualsiasi età questa scoperta si possa a noi manifestare. Con un briciolo di coraggio che è parte della nostra “dotazione di serie” e molta, moltissima tenacia

Lucia Guida






Titolo: La casa dal pergolato di glicine
Autore: Lucia Guida
Editore: Nulla Die  Collana: Lego narrativa  Prezzo: € 16.00  Data di Pubblicazione: 2013  ISBN: 8897364683  ISBN-13: 9788897364689  Pagine: 154  Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea
Lucia Guida abita e lavora a Pescara come docente di Lingua Inglese coltivando nel tempo libero le sue due grandi passioni, la lettura e la scrittura. Dopo aver tentato con discreta fortuna la strada dei concorsi letterari nazionali ha pubblicato per diverse case editrici racconti brevi in collane di autori vari, decidendo di cimentarsi da solista, a inizio del 2012, con “Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile”, edita dalla Nulla Die per la collana lego Narrativa. Ha curato la rubrica letteraria di un’associazione culturale olistica abruzzese e due blog di cui uno come autrice sulla piattaforma di WordPress. Di recente ha partecipato con tre racconti brevi ad altrettante antologie per Farnesi, Il Violino Edizioni e Le Gru. “La casa dal pergolato di glicine”, sempre edito dalla Nulla Die, è il suo primo romanzo.

2 commenti:

  1. A proposito del Glicine:
    http://www.cavernacosmica.com/simbologia-del-glicine/

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    1. Ho letto con attenzione il post che mi hai indicato e devo dire che, incredibile ma vero, molto della simbologia legata al glicine corrisponde perfettamente a ciò che con "Pergolato" volevo trasmettere ai miei lettori. Grazie
      Lucia

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