venerdì 16 agosto 2013

Diminuiscono le erbe spontanee curative ... tutta colpa delle coltivazioni intensive

Infuso di erbe spontanee


Buone e belle, ma sempre più rare. La maggior parte delle piante officinali utilizzate in prodotti farmaceutici e parafarmaceutici per le loro proprietà benefiche, scarseggiano sempre più in natura. A lanciare l’allarme è il Botanic Gardens Conservation International che parla di 15-50 mila specie di piante officinali in via di estinzione.

Secondo gli esperti, infatti, alcune preziosissime erbe starebbero letteralmente scomparendo mettendo a serio rischio la ricerca e la cura di malattie gravi come il cancro e l’HIV.

Qualche esempio? Il tasso, la cui corteccia è ricca di paclitaxel (principio attivo antitumorale); l’Hoodia, nota per la capacità di bloccare l’appetito che la rendono l’ingrediente fondamentale di tantissimi prodotti dimagranti; la magnolia, il cui principio attivo, l’honokiolo, è efficace nella cura del cancro, di alcune malattie cardiache e della demenza senile.

Tra le varietà a rischio, anche il ciliegio africano (Prunus africana) dal quale si estrae una molecola per curare malattie della prostata.

I responsabili di tutto questo sono, manco a dirlo, le coltivazioni intensive e l’inquinamento che inevitabilmente comportano la distruzione degli habitat naturali e la prolificazione di specie invasive ‘competitive’. Oltre al largo impiego di queste estratti vegetali in medicina e cosmesi, il fattore principale alla base della loro sparizione è l’alto tasso di deforestazione che interessa l’intero Pianeta. E vista l’incidenza negativa che questo fenomeno potrebbe comportare sulla ricerca e sul destino della sanità mondiale, l’allarmismo degli scienziati sembra essere più che fondato.

Una minaccia per la ricerca, per l’umanità, per la biodiversità e soprattutto per la salute di milioni di persone che, nel solco di una tradizione (ormai millenaria) divenuta scienza, ripongono le loro speranze nella medicina tradizionale la cui linfa vitale è rappresentata proprio da queste preziose piante.




Fonte: http://www.tuttogreen.it/

3 commenti:

  1. IL PROBLEMA IN NATURA è SEMPRE LO STESSO. TUTTO CIò CHE RIVESTE UN INTERESSE è DESTINATO AD ESSERE VITTIMA DELLA RAPINA DA PARTE DEGLI UMANI. E LA COLPA è ANCHE NOSTRA. NOI ABBIAMO PER LUNGO TEMPO SOSTENUTO IL VALORE DELLE TERAPIE NATURALI COME ALTERNATIVA ALL'USO DELLE SOSTANZE ESCLUSIVAMENTE CHIMICHE PRODOTTE DALLE MULTINAZIONALI.IN UN CONVEGNO DA ME ORGANIZZATO PRESSO L'ACCADEMIA DI STORIA DELL'ARTE SANITARIA, A ROMA, NEL 1981, PREVEDEVO CHE IL FUTURO SAREBBE STATO LA DECADENZA DELLE SOSTANZE CHIMICHE A FAVORE DEI FARMACI OTTENUTI DALLE PIANTE. La previsione si è avverata. Oggi, assieme al proliferare delle erboristerie, anche le farmacie espongono farmaci erboristici. Leggendo la storia delle esplorazioni africane dell'ottocento, si resta pietrificati di fronte all'enormità del commercio dell'avorio.Unica ricchezza prodotta allora in Africa. Significa che sono stati sterminati migliaia di elefanti. Di recente, 15 anni fa, per distruggere questo infame mercato, hanno cominciato a distruggere i depositi di zanne.Ricordo le foto di immensi roghi di zanne. Forse ci sono riusciti, mentre pare che il traffico di schiavi, combattuto aspramente a fine ottocento dal mio concittadino Romolo Gessi, stia tornando in auge. Come accade in Italy, sotto forma di "libero ingresso" di "migranti" nel nostro paese. Per quanto riguarda le erbe, occorre mettere a riparo le spesie più a rischio, come a suo tempo fu fatto con le stelle alpine. GV.

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