lunedì 3 giugno 2013

Peppe Sini: "Chiedo le dimissioni del napolitano per apologia della guerra..."


Leggo sui mezzi d'informazione e sul sito web del Quirinale le inammissibili parole di apologia del militarismo da parte del capo dello stato in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno 2013, parole che costituiscono l'ennesimo squallido oltraggio a tutte le vittime di tutte le guerre.

Chiedo le dimissioni di Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica.

So che quando un semplice cittadino avanza una simile richiesta si espone quantomeno al riso degli ignavi.

Ma giunge l'ora in cui tacere non e' possibile.

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Chiedo le dimissioni di Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica.
Il Napolitano copromotore della legge Turco-Napolitano che riapri' in Italia i campi di concentramento - i campi di concentramento che tuttora sussistono in flagrante violazione della democrazia e della legalita', della dignita' e dei diritti umani.
Il Napolitano che ha avallato oscene deliberazioni berlusconiane che a chiamarle leggi si arrossisce di indignazione e vergogna.
Il Napolitano che ha avallato la guerra, la guerra assassina, la guerra incostituzionale.
Il Napolitano che ha avallato le scellerate misure razziste del cosiddetto "pacchetto sicurezza".

Il Napolitano che ha scandalosamente imposto mesi fa il ritorno al governo dell'estrema destra eversiva berlusconiana pur sconfitta alle elezioni (complici, certo, la nuova destra totalitaria grillina, e il ventre molle andreottiano ovvero la destra incappucciata del Pd).
Il Napolitano che il 2 giugno 2013 nel suo messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, in flagrante violazione di quanto disposto dall'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, sostiene tra l'altro che "Il prestigio dell'Italia nel consesso delle nazioni dipende in misura rilevante dall'operato sul campo - al servizio della comunita' internazionale - dei nostri militari".
*
Quando e' troppo e' troppo.

Neppure a un irresponsabile puo' esser consentito affermare che partecipare criminalmente a una guerra abominevole come quella afgana, che ha provocato e continua a provocare innumerevoli vittime, determini "il prestigio dell'Italia nel consesso delle nazioni".

Neppure a un irresponsabile puo' esser consentito irridere gli esseri umani assassinati ed elogiare gli apparati assassini.
Ricordi il Presidente della Repubblica che la Repubblica Italiana nella sua Costituzione reca queste inequivocabili parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Cessi immediatamente la partecipazione italiana all'illegale, criminale, disumana guerra in Afghanistan.

Torni l'Italia al rispetto dell'art. 11 della Costituzione, e si adoperi finalmente per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.
Si dimetta Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica.

Peppe Sini, cittadino italiano

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