martedì 25 giugno 2013

Pensieri da Vignola dopo l’Incontro Collettivo Ecologista 2013



Più che avere la pretesa di essere un resoconto questo breve scritto vuole essere una dedica: una dedica a tutti i presenti, umani e non umani, visibili e invisibili, armonici e conflittuali, cioè tutti gli elementi che compongono e concorrono a formare quel mosaico che si chiama Vita! 

Un Simposio leggero e al tempo stesso profondo, fatto di anime e nature profondamente radicate nel loro mondo sottile e nel loro contesto di genius loci sia socio-culturale che spirituale. 

Un elemento, potremmo dire piacevolmente zen, il bastone, arricchito della pianta solstiziale per eccellenza l’iperico, che quando si ha, concede di parlare e che quando non si ha, obbliga ad ascoltare. 

Differenze esaltanti di visioni del mondo dettate da un sentire speciale e non comune, anche nel ricordare mnemonicamente il sacro. 

Figli di una dualità che non ci lascia mai soli, tutti abbiamo la necessità a rivendicare una appartenenza, a non snaturare una propria identità, a rapportarsi con uno specifico modus vivendi su questa Terra; siamo come i raggi di una luce, che hanno in comune una stessa provenienza ma non la stessa traiettoria. 


E allora c’è chi danza, canta e colpisce ritmicamente il tamburo per ricollegarsi al battito cardiaco di Madre Natura e c’è chi ascolta moltitudini di voci da Elementi che parlano attraverso un loro alfabeto silenzioso; c’è chi riporta ai segreti ancestrali e agli antichi rimedi del mondo vegetale e c’è chi fa chiudere gli occhi per riscoprire il senso tattile perduto; c’è chi scale le vette considerando la conflittualità come il sale della vita e c’è chi vuole mettere in rete intelligenza e creatività per sostituire futili prodotti; c’è chi passa da villaggio in villaggio per sentirsi in libertà e c’è chi ritrova il centro del suo Sé respirando energia; c’è chi sa donare al momento opportuno perle di saggezza e c’è chi è in grado di cambiare un percorso di vita ritrovandosi nel punto più lontano dalla sua vita; c’è chi sa sfogliare gli astri e i sogni come fossero libri scolastici e c’è chi giunge fino in Siberia perché possiede un fuoco ben più veloce del corpo; c’è chi mette in scena favole zen e c’è chi parla a nome di popoli sconosciuti come gli animali e le piante.


Ma, oltre a ringraziare il sadhu in grado di far confluire tante belle e sane energie che si trovano a condividere di anno in anno progettualità ed esperienze con la mente più propizia, attenta e riflessiva a recepire, poiché rinvigorita da condizioni meno antropiche dei freddi contesti artificiali da cui proveniamo; oltre a ringraziare della cordiale ospitalità le persone che ci hanno accolto ed i viventi che ci hanno accompagnato in questa due giorni; oltre a ringraziare quegli alberi tolkeniani che ci hanno accolto magicamente per gettarci nell'acqua di un fiume inquinato dall'uomo ma purificato dal rito, un pensiero non può che essere rivolto ad un poeta guerriero dai tratti molto grecizzanti sia nel volto che nel temperamento, dal linguaggio burbero e fieramente “terrone” tipico di ciò che vuol dire essere ignorante, cioè il saper dialogare in latino con la grazia e la gentilezza che meritano, a volte più di noi, le essenze che ricoprono di meraviglia il Creato ma al contempo il saper impugnare la spada per difendere la vita da chi vuole uccidere la vita. 




A te uomo che non sembri appartenere a questo tempo, a te che sei vero perché conservi e doni i semi che i tuoi avi hanno custodito e che la tua terra ti ha trasmesso, a te che hai offerto una comprensione di cosa significhi assaggiare quella terra che si coltiva con fatica ed amore, a te cui non sarà rilevante il definirsi amico o nemico, a te proprio per non far torto a quello che ha saputo esprimere la tua figura non dirò mai grazie, ma dirò semplicemente agirò! 

Questo è il contributo più importante che mi hai donato e che conserverò fino a che avrò le forze per continuare a combattere quella guerra visibile e invisibile che vive dentro e fuori di me. 

Combattere è un Destino, questo è il dovere spirituale che accompagnerà per sempre la mia e la tua esistenza!


Riccardo Oliva - Memento Naturae





Nessun commento:

Posta un commento