mercoledì 15 maggio 2013

Salute - Il buon uso del sale marino....


Perché oggi il sale fa male mentre i nostri antenati lo hanno sempre usato liberamente? E soprattutto, il sale comprato al supermercato è veramente sale naturale?

Sale Iodato, Sale aromatizzato, Sale colorato.. ma è anche sale naturale?

Il sale naturale è costituito da cloruro di sodio (NaCl) e da oltre 80 oligoelementi.
Questa sostanza può essere ricavata in 2 modi:
Per evaporazione, dall'acqua di mare : è il sale marino, quello più diffuso nei supermercati italiani
Estratto dalle miniere : è la salgemma, derivata dall'evaporazione di antichi bacini marini. Miniere di sale si trovano in tutto il mondo; tra le più famose ricordiamo Lungro e Petralia Soprana in Italia, Wieliczka, Cardona, Hallein in Europa.
Normalmente il sale, dopo essere stato estratto, viene raffinato, ossia depurato in modo da eliminare tutti gli elementi racchiusi al suo interno, ad eccezione del cloruro di sodio, per garantire una maggior purezza. Purtroppo così facendo si eliminano anche i minerali e gli oligoelementi, utili al nostro organismo.

Questo avviene per un obbligo di legge : il Codex alimentarius, ossia la normativa che disciplina questa delicata materia a livello mondiale, impone al sale alimentare un contenuto di cloruro di sodio superiore al 90% .
Proprio per questo motivo la salgemma è raramente commerciabile come sale alimentare, perchè ha un contenuto di cloruro di sodio troppo basso. Una delle poche salgemme in commercio come sale alimentare è il Sale Himalayano.

Non solo, il cosiddetto sale alimentare, che si trova in vendita al supermercato è solo il 7% di tutta la produzione mondiale di sale: il restante 93% viene utilizzato in applicazioni industriali, non solo per la produzione di alimenti ma anche nell'edilizia, nell'abbigliamento, nell'industria farmaceutica, come regolatore nei processi di fusione di vetro e metalli, come sbiancante nell'industria della carta, ... Tuttavia tali processi industriali richiedono il cloruro di sodio puro, privo di elementi che possano interferire con i processi di trasformazione. Per questo motivo, nella produzione di sale spesso si cerca di ottenere percentuali di cloruro di sodio vicine al 100%

I sali alimentari in commercio spesso vengono addizionati in vario modo.
In particolare nei sali iodati, lo iodio viene prima tolto (in quanto oligoelemento), e poi riaggiunto artificialmente in alte quantità: ciò richiede spesso l'aggiunta di stabilizzanti chimici. Non solo, recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che l'eccesso di Iodio nell'alimentazione aumenta il rischio di adenocarcinoma papillare, uno dei tumori alla tiroide più diffusi. Tali ricerche devono ancora essere approfondite, ma fa riflettere il fatto che il Giappone è da anni il Paese con la maggior diffusione di iodio, ma anche il Paese con la più alta percentuale di tumori alla tiroide (il 25% di tutti i casi a livello mondiale).

Non solo, ai sali alimentari vengono spesso aggiunti sbiancanti ed antiagglomeranti per migliorare la cospargibilità: tra di essi si trovano prodotti chimici (come ad esempio E 535, E536 che sono potenzialmente tossici) e l'idrossido di alluminio, che ha la tendenza ad accumularsi nel cervello interrompendo i collegamenti fra le fibre nervose e favorendo l'insorgere della demenza senile e dell'Alzheimer.

Quindi occorre smettere di mangiare sale?
No, occorre utilizzare una sale naturale, non raffinato, e privo di additivi pericolosi. 

Band Franz

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