lunedì 18 febbraio 2013

Torrione Angioino di Bitonto (Bari) - Vegetariani in discussione - Resoconto di Riccardo Oliva



Resoconto dell'incontro del 16 febbraio 2013

Il fine settimana trascorso a Bari, dove siamo stati
invitati per un convegno sul vegetarianesimo, è partito
fin dalla prima mattina con una visita concordata ad una
azienda di recupero di oli esausti che opera da poco più
di un anno ma mostra interessanti prospettive innovative,
che la portano a riconoscere nell’olio esausto una risorsa
e non un rifiuto.

Subito dopo abbiamo incontrato un’associazione attiva su
San Girolamo, quartiere periferico e molto popolare, che si
occupa come noi da diverso tempo di raccolta tappi di
plastica, per aiutare le persone più bisognose della zona
o ridonando alla comunità luoghi piuttosto degradati; non
è escluso che da parte nostra non si possa pensare in
futuro una qualche collaborazione per rafforzare questa sana
e volenterosa realtà locale della Puglia.

Avremmo dovuto incontrare anche un esponente del Movimento
per la Decrescita, in maniera da coordinare possibili
strategie comuni anche in questo campo, ma motivi temporali
e distanze poco favorevoli da dove ci trovavamo, non hanno
permesso di realizzare anche quest’altro incontro.

Tornando alla nostra partecipazione al convegno, gli
organizzatori di Fare Verde Bari hanno dato prova, oltre che
della solita quanto profondamente sentita ospitalità,
tipica delle famiglie del Sud, anche di una notevole
capacità organizzativa, visto che non capita spesso che le
persone virtuali che cliccano partecipo su facebook siano
addirittura meno di quelle presenti in carne ed ossa, nella
splendida cornice del Torrione Angioino di Bitonto.

È stato un momento di riflessione che crediamo abbia
particolarmente colpito le oltre 80 persone presenti nel
pubblico, molte anche in piedi, attente e dirette nelle
domande posti ai relatori, dal momento che è difficile
approfondire il tema della scelta vegetariana, toccando
praticamente tutti gli aspetti della questione: alimentare,
etico, filosofico, religioso ma anche spirituale, cioè
indagando i significati più reconditi che hanno spinto
praticamente tutte le personalità più degne ed elevate,
culturalmente e moralmente, di ogni epoca e di ogni
latitudine, ad intraprendere un cammino di questo tipo.

Prima degli interventi degli altri due relatori presenti,
che riguardavano temi come la distruzione ambientale dettata
da un certo stile di vita alimentare ed i vantaggi che
comporta una scelta di questo tipo alla luce anche delle
nuove scoperte in ambito medico-nutrizionale, come Memento
Naturae abbiamo deciso di affrontare un lungo viaggio
attraverso i secoli e i differenti popoli per conoscere le
differenti concezioni spirituali e chiavi di lettura che
hanno portato illustri menti a divenire vegetariane,
vegetaliane (vegane) o anche altro per elevarsi.

Tornando così alle fonti di più limpida saggezza che ci
vengono offerte in Occidente ed in Oriente, abbiamo trattato
di Ermes il Trismegisto, della concezione olistica dell’En
To Pan greco, dei misteri orfici ed eleusini, dello gnòthi
seauton delfico e dei versi di filosofi immortali quali
Pitagora, Platone e Plutarco fino ad arrivare dall’altra
parte del mondo conosciuto ai severi e rigidi precetti
vedici in tema di cibo satvico e di reincarnazione ciclica
in vari corpi contingenti, alla haimsa contemplata da
religioni quali il buddhismo e il jainismo di Gandhi nei
confronti di tutti i viventi fino al wei wu dei saggi
taoisti che vivevano la loro frugalità in perfetta armonia
con la natura circostante.

Perfino nelle religioni monoteiste, di chiara fama
antropocentrica, si scoprono i Maometto e i sufi
vegetariani, così come nel cristianesimo a sfogliare le
pagine di Steven Rosen nel suo “il vegetarianesimo e le
religionidel mondo” leggiamo nei cosiddetti vangeli apocrifi
(“non canonici”) come ci siano stati tentativi subdoli
da parte di una corrotta chiesa clericale di oscurare tracce
di prove vegetariane nello stesso Cristo; forse allo stesso
modo di come nel passato gli stessi personaggi avevano dato
alle fiamme saperi e insegnamenti del sommo Pitagora o come
dopo facendo torturare a morte dalla loro Inquisizione gli
eretici catari per il loro giuramento vegan, che gli faceva
preferire la morte all’uccidere un animale.

Scomode questioni che saranno definitivamente risolte con il
Concilio di Nicea, dove verrà sancito diritto divino per
questa nuova classe religiosa dominante di mantenere i suoi
vizi, i suoi privilegi e la sua gola, intoccabili ab eterno.

Tutta questa chiacchierata ha cercato di mantenersi
equilibrata e obiettiva, senza fanatismi e senza
proselitismi, seguendo un preciso filo logico per porre
l’accento proprio su quella consapevolezza che in un
determinato momento della nostra vita può riapparire e
accendersi nel proprio animo per dare una frenata al modo di
alimentarsi così moderno e un impulso al rapporto così
distorto con i nostri fratelli spirituali.

Oggi la carne di cui ci nutriamo non è paragonabile a
quella che sacralmente cacciava, solo per necessaria
sussistenza vitale, un Indiano d’America o una popolazione
dei ghiacci siberiani; così come non è la stessa di cui
parcamente si nutrivano le nostre popolazioni contadine di
70 anni fa, figlie di una dieta fondamentalmente
mediterranea, nei quali il mito proteico non aveva ancora
attecchito.

Nell’occidente attuale vergognosamente caduto così in
basso, il cibo è figlio di una ipocrisia e menzogna tipica
di questi tempi oscuri che, attraverso spot pubblicitari
intenti ad incrementare le vendite dei loro prodotti
cadaverini, non esitano a fa apparire ai nostri occhi gli
animali come stupidi, sorridenti, umanizzati, finti e
innaturali, tentando di cancellare dal nostro subconscio,
che avrà poi il necessario tempo per ricordare, quelle
sensazioni di puro terrore e angoscia che vivono
quotidianamente milioni di animali sacrificati sugli altari
di una falsa scienza, di una ludica caccia, di una sporca
moda e della stessa nostra tavola imbandita.

Alla fine dei nostri giorni terreni ci verrà chiesto il
conto karmico di tutte le nostre azioni colpevoli e del
troppo dolore inflitto ad esseri innocenti e indifesi che
sono scintille come noi di uno stesso grembo divino.

Per andare all'evento o vedere tutte le foto dell'incontro
http://www.mementonatura.org/documenti.php?i=161


Riccardo Oliva
Presidente Associazione Memento Naturae

Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!

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