lunedì 21 gennaio 2013
Rutilio Sermonti ricorda la figura e l'opera di Nazareno Strampelli
Premessa di Riccardo Oliva: le bellissime parole di Rutilio Sermonti su Nazareno Strampelli per l'evento di Aprilia: http://retedellereti.blogspot.it/2013/01/23-gennaio-2013-aprilia-nel-solco-di.html
Carissimi,
con autentica commozione apprendo da internet del
convegno del 23 gennaio prossimo in onore di Nazareno
Strampelli, in cui siete ambedue impegnati.
Dolente che i noti motivi logistico-meteorologici mi
vietino di essere fisicamente presente e di intervenire alla
celebrazione, tengo a esprimere vostro tramite ai relatori e
a tutti i convenuti il mio commosso compiacimento e il mio
più sincero augurio di successo per il convegno, e in
particolare per la sua impostazione, che è tesa a
ricordare agli immemori, o addirittura ignari, la prima grandezza di
quell'uomo e scienziato eccezionale, rispetto alla quale gli
omuncoli che popolano oggi le prime pagine dei giornali e i
teleschermi "embedded", come rappresentanti più in vista,
dei "valori" moderni, assumono dimensioni sub-microscopiche.
E non alludo qui neppure alla sua natura di Maestro
insigne, scrupoloso e geniale, di quella branca scientifica,
oggi stuprata e prostituita alle finalità bassamente
speculative, che è la genetica applicata alla
cerealicoltura. Penso innanzi tutto al valore del suo
messaggio spirituale, che ampiamente travalica i confini
della sua specifica disciplina - in cui peraltro egli seppe
portare la nostra Patria all'avanguardia del mondo intero -
e investe l'intera concezione della scienza, e che può
fare di quella un ausiliario di vita o una dispensatrice di morte,
a seconda che sia conforme a natura o contro natura. E i
metodi di cui egli magistralmente si servì, facendone
un'autentica missione, e che permisero all'agricoltura
italiana di celebrare la vittoria nella "battaglia del
grano" voluta dal Duce (80 milioni di quintali, senza nulla
togliere alle altre colture !), non furono mai altri che
quelli a cui ricorre la natura selvaggia: la selezione e gli
incroci. Adoperati -s'intende- con consapevole respon
sabilità e lungimiranza, ma sempre quelli, brevettati
dalla natura stessa coi positivi effetti, e non dalle prezzolate
burocrazie delle multinazionali alimentari ( che al massimo
dovrebbero definirsi alimentaristiche, dato che si
preoccupano solo di aumentare i profitti, e non certo
l'alimentazione, né come quantità né come qualità).
Per Nazareno Strampelli, il solo pensiero di brevettare una
semente, rappresentava una bestemmia. Come brevettare
l'acqua potabile. E -guarda caso !- a settant'anni dalla sua
morte, e a poco più dal ripudio della sua "ingenua" morale
scientifica, anche al brevetto dell'acqua potabile siamo
praticamente arrivati ! Strampelli rappresentava la
continuazione dei Fratres Arvales con metodologia
scientifica, non lo sfruttamento senza scrupoli del bisogno
di nutrirsi.
I convenuti al vostro appello sentiranno stasera rivivere
, grazie alle parole vostre e degli altri relatori, più
qualificati di me, il ricordo dell'immortale Strampelli, e
vibrare nei loro petti, frementi di ribellione contro i
quotidiani sacrilegi di questo oscuro Kali Yuga, la
purissima fede del Maestro di scienza e di vita che fu ed
è tuttora Nazareno Strampelli : LA SCIENZA COME MISSIONE AL
SERVIZIO DELL'UOMO, perchè, in caso contrario, essa non
potrà mai essere padrona di se stessa, ma passerà,
com'è accaduto, al servizio del demone della schiavitù, della
degradazione e della morte.
Tertium non datur !
Rutilio Sermonti
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