venerdì 25 gennaio 2013

Moneta merce o scambio merce? Alternative in economia




Molti economisti di varia estrazione (classica, mercantilistica, keynesinana, liberista) propongono una miriade di soluzioni economiche all'interno di questo modello di emissione monetaria, senza metterlo mai in discussione e come se fosse l'unico possibile dettato da legge divina. Soluzioni  le più disparate si sentono, dal controllo della spesa, al finanziamento del privato, al capitale misto, allo stato snello, alle continue trasformazioni del mercato del lavoro (senza mai toccare le regole della finanza, dove è l'uomo che si deve piegare ed adattare ai "Mercati" e  mai il contrario) Tutte possono buone o cattive, essere migliori di altre certamente alcune vanno verso il sociale altre vanno verso il capitale. Ma perchè l'economia che gira intorno alla "energia" prima che è la moneta non si è  mai chiarita la "natura della moneta" (e volutamente mai si chiarirà)? 

Diventa difficile quindi trovare poi delle soluzioni concordi o ancora meglio logiche per risolvere la "crisi di liquidità" proprio perchè chi emette moneta e la finanza internazionale ha un obbiettivo e la usa come "strumento di dominio e di arrichimento", mentre chi la usa (ed è costretto ad utilizzarla per legge) la usa come strumento per vivere. 

Questa crisi infatti non è una vera e propria crisi economica come abbiamo detto tante volte, non c'è un mancanza di materie prime, non c'è una mancanza di lavoratori, non c'è una mancanza di capacità produttiva, non c'è una mancanza di mercato, non c'è una mancanza di idee.. c'è semplicemente una voluta e scientifica mancanza di "mezzo monetario", per fare tutto quello che una economia deve fare. La crisi quindi non è economica, ma è una crisi indotta del sistema monetario della finanza internazionale. 

Si noti che di mezzi monetari (M0,M1, M2, M3, ecc) c'è ne fin troppi, si calcola che ci sia moneta per comprare 6/7 volte il pianeta. Il problema e che sta in mano di pochi.

Gli economisti si affannano quindi a proporre ricette di ogni tipo, ma con gli ingredienti che impone il sistema monetario di riferimento senza discussione di sorta. Sia che vogliano realizzare sistemi più o meno keynesiani o più o meno liberisti o neoliberisti si muovono in un quadro ristretto di coordinate precise che sono quelle dettate da chi determina la liquidità in un sistema. Lo ribadiamo proporre politiche economiche slegate da una politica di emissione monetaria è prendere in giro le persone.

 Definire la moneta risolverebbe la questione non poco infatti dal "valore monetario" (con un reale valore intrinseco di proprietà del portatore, quale poteva essere l'oro o una moneta coperta con il valore dell'oro) si è passati ad un "valore creditizio" ( ossia una moneta con valore intrinseco quasi nullo di proprietà dell'emettitore ed obbligo di restituzione con interesse senza nessuna copertura). Ora tralasciando le tradizionali caratteristiche della moneta che sono: la divisibilità, l'accettazione, la misura del valore,mezzo di scambio, ecc c'è il problema dei problemi che sorge quando la moneta diventa "riserva di valore". Nel concetto di riserva di valore già dalla teoria classica si intravede la "necessità" (per il banchiere) di vedere la moneta non più solo come strumento, ma come "merce". Se la moneta viene trattata come merce allora questa può diventare potere. Due sono le condizioni affinché la moneta da strumento di scambio diventa strumento di potere, primo il controllo monopolistico della emissione, secondo controllare la quantità della emissione con la legge della rarità. Più una cosa è rara più vale (altro alibi per una finta battaglia inflazionistica del valore della moneta).

La BCE sta assolvendo il suo mandato di essere l'unico emettitore (ad eccezione delle briciole degli spicci) e sta applicato la legge della rarità togliendo liquidità dal mercato, mandando i suoi soldatini in Italia, Grecia, Spagna, Portogallo a ritirare quanta più moneta possibile dal mercato, per tenere alto il valore dell'euro. In realtà vi sono molte dinamiche dietro questo ritiro forzato della liquidità (compresa la truffa del MES una vera è propria estorsione ai danno della economia e quindi dei popoli). Ma qui non voglio entrare nelle questioni economiche (Titoli dei vari stati a rischio di cui liberarsi, o chiudere il credito non comprando titoli per obbligare a vendere fior di Aziende di stato) voglio rimanere nella filosofia monetaria che messa in mani sbagliate crea le condizioni per distruggere l'economia.

Una economia si può distruggere in tanti modi, ma il modo più raffinato e subdolo è proprio quello di togliergli la liquidità. Perché sono solo quattro o cinque paesi dentro l'euro ad avere grosse difficoltà,mentre gli altri che sono fuori pur essendo nella crisi soffrono meno?  Non è difficile comprendere che ci sia una regia ben precisa dietro l'euro e tale regia ha preparato la sua guerra contro il popoli europei creandosi i presupposti negli anni addietro proprio creando il "monopolio monetario della BCE" e "gestendo autonomamente la quantità monetaria con il principio della "rarità". Questo breve excursus per arrivare alla questione del paradosso  folle della distribuzione monetaria, se ne sono accorti anche loro tanto è vero che hanno fatto incontrare un noto giornalista italiano con una scuola "americana"  a portare la buona novella che sarebbe quella di raccontarci la balla che dobbiamo adottare il sistema americano perchè loro si che hanno la "sovranità monetaria" (naturalmente le risate si sprecano in quanto anche i bambini ormai possono andare su internet è scrivere: "proprietà della FED" ed il risultano non è "stati uniti" e tanto meno "popolo americano". 
In europa la BCE emette il denaro ma non lo da direttamente allo stato, per trattato (Maastricht-Lisbona) lo da alle banche "investitrici" che lo comprano allo 0.75/1% e lo rivendono agli Stati al 3/4/5/6%  in cambio di Titoli di stato.

Tutto questo come se il denaro fosse un pietra rara che sono gli investitori possiedono e che solo da loro è possibile comprare per sopravvivere. Dovrebbe essere chiaro quindi che non si tratta di modelli economici da rivedere (anche ma è il male minore) ma di modelli di emissione monetare (il vero cancro). Velatamente dobbiamo immaginarci che c'è un solo produttore di cavoli (la BCE con l'euro) per legge e che questi cavoli vengano distribuiti solo da alcune "catene che fanno cartello" (le solite banche investitrici) e che decidono loro se vendere o meno i cavoli, e quanto venderli. 

Ora la moneta non è il cavolo ed è di utilità sociale al pari l'acqua poiché viene usata in una società industriale e bancocratica in  cui essendoci il monopoli monetario è proprio un obbligo usarla per vivere. Questa condizione di monopolio e di cartello preparata con anni di leggi e di legislatori consenzienti a tale progetto parte proprio dalla filosofia di utilizzare la moneta come "merce rara"  di cui solo "loro" si sono arrogati il diritto di emetterla e dal fatto che questa diventi "riserva di valore". Un progetto del genere sovrasta e stritola gli ingenui  progetti politici che nascono dalla rabbia della gente che non riesce mai a vedere, la causa sopra esposta, ma solo gli effetti finali.

 Accenniamo solo che poi con il principio dell'interesse, la vera espressione di satana sulla terra, si da al "denaro merce" una proprietà soprannaturale che nessuna merce sulla terra possiede, ed ecco il secondo paradosso, il denaro genera gli interessi. Tutte le merci deperiscono e muoiono, solo il denaro cresce!!! Queste idee sebbene siano chiare e razionali, non entrano nella mente della gente per anni ed anni di programmazione mentale che si è ricevuto. Ma lo ribadiamo siamo nel 2013 la profezia maya non si è avverata secondo i canoni catastrofici che i media hanno indicato ma forse la profezia si potrebbe interpretare nel cambio di paradigma della filosofia della emissione monetaria. Non più merce rara (perché se ne può stampare quanto serve), non più riserva di valore (perché il valore è l'uomo), non più gestione monopolistica delle autorità monetarie auto-incaricatesi (ma ogni stato ritorni alla sua moneta di stato di proprietà del popolo). Spiace vedere persone di un certo rilievo presentarsi alle elezioni già  psicologicamente prone  ad accettare supinamente la condizione di servo  verso questa architettura del potere finanziario e qualora arrivasse a governare, portare alla stessa condizione anche il popolo che vuole rappresentare. 

Giuseppe Turrisi

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