sabato 5 gennaio 2013

Adesione al bioregionalismo e chiarificazione sulla presenza nel percorso bioregionale



Quello che segue è uno scambio di lettere fra un nuovo aderente alla Rete Bioregionale Italiana e Paolo D'Arpini della stessa, con risposte ad alcuni interrogativi sull'attuazione del bioregionalismo nel territorio in cui si vive. 



Salve, mi chiamo D. V.: scrivo per aderire alla Rete Bioregionale Italiana, certamente aderendo al relativo Manifesto (che ho potuto leggere e considerare sul sito della suddetta Rete http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/?r=28856), mettendo certamente a disposizione il fatto che sono contadino e referente per il Benessere Animale  per il territorio del comune di Prignano sulla Secchia (MO) e limitrofi: esperienze e prerogative che credo del tutto coerenti col discorso del bioregionalismo.
Spero possiate accettare positivamente questa mia richiesta di adesione. Cordialmente, D.V.
p.s.: date le mie prerogative in fatto di difesa degli animali, sempre che mi vengano riconosciute (da chi è nella possibilità di farlo), vedrei del tutto opportuno l'instaurarsi di una positiva sinergia, se così di può dire, con Caterina Regazzi, in considerazione della circostanza che abitiamo e operiamo nella stessa provincia, direi anche bioregione, negli stessi ambiti.


Caro D.V., siamo contenti che tu abbia deciso di aderire alla Rete Bioregionale. L'adesione è automatica il momento stesso  della sottoscrizione del Manifesto fondativo. Per cui non c'è bisogno di alcuna accettazione da parte nostra, tu stesso condividendone le finalità, decidi di essere  membro effettivo della Rete. Sei anche fortunato perché quest'anno l'incontro annuale si terrà il 22 e 23 giugno a Vignola e potrai dunque partecipare senza problemi, ecco qui di seguito la bozza del programma: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/search?q=incontro+collettivo+ecologista+2013


Caro Paolo. Già, sono proprio fortunato. Ne approfitto per porgerti una domanda (ma è una "curiosità" che ho): mi pare di aver sentito o letto qualcosa che tu hai detto o scritto in relazione a un vostro, tuo e di Caterina, progetto abitativo da realizzare. Io non voglio né mi permetto di farmi gli affari vostri, tuttavia m'interesserebbe sapere se è nei vostri programmi allontanarvi da qui (Modena e provincia)


Caro D.V., avevamo pensato con Caterina di poterci stabilire un giorno  nella sua casa di Treia (nelle Marche) ma se succederà sarà più avanti nel tempo, dipende da una serie di cose e situazioni familiari di Caterina e di sua figlia. Perché vuoi saperlo? Hai intenzione di spostarti anche tu?


Caro Paolo. Ho inteso saperlo perché per me è chiaro, da quando sono venuto ad abitare su questa collina, che volevo mettere radici qui (diventare nativo di questa terra particolare, mandando giù il fittone del radicamento quanto più possibile); ma non so degli altri. E se devo, nella "fattispecie", costruire relazioni positivamente costruttive con te, con Caterina, la qual cosa è sempre un impegno considerevole, quasi un lavoro, e io ci investo sempre molto (dal momento che per me si tratta sempre di operare nel senso della Giustizia e della Pace) e allora non vorrei perdere tempo con chi, presto o tardi, pensa di andare "lontano". Insomma, c'è il discorso della fedeltà e lealtà a un certo luogo, a un determinato comprensorio di terra o, se preferisci, a una particolare bioregione (quindi, senz'altro, anche a un contesto, quanto il più significativo possibile, di relazioni umane) e dato questo discorso, prima di intrattenermi ancora con voi, aspetto che voi chiariate il vostro. Sono sicuro che comprenderete.


Caro D.V., comprendiamo.. sia pur che -dal punto di vista
bioregionale e dell'ecologia sociale- il mondo è uno solo e la società umana anche, la capacità di rapportarsi con il nostro prossimo e con l'ambiente non è qualcosa di specificatamente diretto ma un'impostazione generale di vita, pertanto abituarsi a trattare con i propri simili e con l'habitat in un modo simbiotico non è mai uno spreco di energie, anzi è una sana abitudine ed una disposizione d'animo amorevole e profonda....


Caro Paolo, sono io che comprendo poco (quello che dici in risposta alla mia); però, per quel poco che mi sembra di comprendere, sono d'accordo con te. C'è un fatto, forse, che può invece aiutare te a capire me: io sono un rivoluzionario e la rivoluzione, come sai o puoi immaginare, ha le sue esigenze. In particolare, richiede presenza.


Caro D.V. L'attuazione bioregionale risente delle attitudini caratteriali di ognuno, perciò non ci sono contraddizioni. Buona fortuna a te che sei un rivoluzionario, io sono semplicemente un ribelle. Alcuni considerano che Gesù fosse un rivoluzionario, secondo il mio punto di vista egli fu semplicemente un ribelle. Saluti da me e Caterina anche alla tua compagna. A presto


Caro Paolo, esemplifico perché tu possa comprendere meglio il mio punto di vista, quindi la posizione. Dopo essere stato con voi l'ultimo dell'anno, sono passato dalla mia amica Silvana, anche lei facente parte del Gruppo CAMPO DI GRANO (ve ne ho parlato, ricordi?) e la cui esperienza di vita tu non esiteresti a definire "bioregionale". A Silvana ho chiaramente parlato di voi, del nostro incontro e del bioregionalismo e ieri sera è passata di qua a ritirare del materiale che le avevo preparato in merito stampato su internet (la definizione che del Bioregionlismo da Wikipedia, il manifesto della rete e le tue note autobiografiche) e tutto ciò in vista della riunione di marzo del suddetto Gruppo nella prospettiva, da me vagheggiata e caldeggiata, che tu potessi partecipare e illustrare a tutti cos'è il Bioregionalismo (ve ne avrei parlato quando sareste venuti da me). A che pro? Perché la nostra esperienza Campo di Grano, ma può darsi che mi sbagli, abbisogna, se così si può dire, di un discorso contenutistico più preciso, più puntuale, più maturo e coerentemente articolato, che pure, assimilandola e collegandola ad altre esperienze pur diverse dalla nostra ma dello stesso segno (cioè che perseguono il fondamentale valore del rispetto della Natura e/o di Madre Terra) e che esistono altrove che qui, non la faccia incappare nel rischio del localismo e sentirsi facente parte di un movimento, se vuoi sempre minoritario e marginale, più vasto - finalità che penso siano fra quelle della retebioregionale italiana (se no, che rete è?).  Quindi, mi sto proponendo, anzi già lo sto facendo, di coinvolgere persone nel discorso bioregionale, discorso al quale esse oggi sono del tutto estranee, e lo faccio essenzialmente in virtù di te, quind'anche di Caterina. Ma se tu poi te ne vai? Se tu poi sparisci? Che riferimento presento ed offro io ai miei amici? Ben lieto di avervi conosciuto. Un abbraccio a te e a Caterina.
p.s.: w Gesù!


Caro D.V., mi sembra che il tuo discorso sia in perfetta sintonia con il perseguimento bioregionale. Prosegui su questo cammino di coinvolgimento e porta avanti il tuo progetto di ri-coniugazione con il territorio. Infatti ogni membro della Rete cerca di fare questo, che sia in Emilia, in Veneto, in Lombardia, nelle Marche o nel Lazio, ecc.  Coordinamento significa mettere insieme le esperienze e cercare punti sinergici che possano essere di comune interesse. Questo, nella fase attuale, cerco di fare in quanto referente alle pubbliche relazioni e  membro storico della Rete Bioregionale.  Che ha compartecipato alla sua fondazione e che ha portato avanti discorsi ed azioni e progetti locali ovunque mi trovassi, sia quando abitavo a Calcata, che a Treia ed anche in Emilia (se sono qui), perciò non preoccuparti della mia dislocazione fisica... quella è in-importante, l'importante è lo spirito e la fedeltà alla causa. La causa non è dettata da un'agenda ma da un sapersi coinvolgere di volta in volta con le situazioni locali e con le necessità contingenti. Stai sereno e proseguiamo nel percorso....  Quanto tu proponi sulla condivisione ampia fra i vari gruppi avverrà, come ogni anno, all'incontro collettivo ecologista, che  stavolta come sai si terrà il 22 e 23 giugno 2013 a Vignola. Se vi saranno altri incontri "tematici" di carattere più localistico, faremo in modo di coinvolgere persone esperte dei temi trattati in modo da poter contribuire al discorso. Ad esempio sui semi antichi e sulle coltivazioni naturali c'è il  referente Teodoro Margarita, che abita in Lombardia, oppure  l'agroecologo Giuseppe Altieri che vive in Umbria, od il prof, Benito Castorina che sta nel
Lazio..... Ci sono poi i membri del comitato per l'Agricoltura Contadina, di cui anche noi facciamo parte,  come ad esempio  Aldo Nardini, che tu hai conosciuto, di Agribio Emilia Romagna, e che potrà eventualmente essere coinvolto. Da ciò puoi intuire che la mia presenza fisica in Emilia  non è indispensabile, in quanto la mia è un'opera di coordinamento ed informazione, che svolgo anche attraverso il notiziario Il Giornaletto di Saul (vedi il blog: http://saul-arpino.blogspot.it) che potrai andare a leggere quando ti pare.  Per quel che concerne gli esperti sopra menzionati  ti invito a leggere i riferimenti relativi  che  puoi individuare attraverso i motori di ricerca...

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Redazione a cura di Paolo D'Arpini, Referente alle Pubbliche Relazioni della Rete Bioregionale Italiana

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