lunedì 26 novembre 2012

Il caso italiano: Industria, chimica e ambiente



Scrive Giorgio Nebbia: "Mi permetto suggerirne la lettura"
 
La Fondazione Luigi Micheletti di Brescia annuncia la pubblicazione del volume: “Il caso italiano: Industria, chimica e ambiente”, curato dai due storici Pier Paolo Poggio e Marino Ruzzenenti e pubblicato dall’editore JacaBook di Milano, 522 pagine con allegato un cd. Il rapporto fra industria, chimica e ambiente è uno dei più discussi e controversi nell’ambito dell’ecologia politica e dei movimenti ambientalisti: molte attività industriali e chimiche hanno effetti negativi sull’ambiente, eppure non possiamo fare a meno dei loro prodotti che vanno dalle conserve di pomodoro ai concimi, dall’acciaio alle schede dei telefoni cellulari, dal vetro delle finestre agli inchiostri, dai saponi alla benzina, a tutto quello che, volenti o nolenti, entra nella nostra vita.

Il libro esamina numerosi casi di violenza ambientale derivati dalle attività industriali: dall’incidente di Severo, in Lombardia, che richiamò l’attenzione del mondo sull’esistenza delle diossine, alla fabbrica di coloranti dell’ACNA di Cengio, in Liguria, che ha inquinato per decenni le acque del fiume Bormida, a quella del piombo tetraetile di Trento, a quella del DDT della Rumianca di Pieve Vergonte, in Piemonte, a quelle di esplosivi della Valle del Sacco vicino Roma, e apre la discussione su come è possibile soddisfare le necessità umane, quelle dei paesi ricchi e quelle dei paesi poveri, con beni materiali meno violenti nei confronti delle popolazioni e della natura..

Una serie di articoli è dedicato a Laura Conti, la studiosa che è stata per decenni in prima linea nel denunciare che è necessario esercitare controlli pubblici su quanto avviene in un territorio per assicurare agli esseri umani cibo sicuro, acqua pulita, diritti di mobilità e di salute, trasmettendo alle generazioni future un ambiente abitabile.

Il cd  che viene allegato al libro invita ad una camminata nella “chimica”. Il 2011 è stato dichiarato “Anno mondiale della chimica”: è stata una occasione per chiedersi se davvero “chimica” è parolaccia ? Se ne conoscono effetti negativi sotto forma di pesticidi tossici, di veleni industriali, di armi che hanno reso ancora più dolorosa la guerra, di plastiche indistruttibili e inquinanti, ma una conoscenza spregiudicata della chimica e della sua storia consente anche di incontrare numerosi personaggi che si sono sforzati di migliorare il mondo scoprendo sostanze utili alla vita e processi per diminuire l’inquinamento del pianeta.

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