mercoledì 27 giugno 2012
Vito De Russis: "Roma, un indecente fortino, nel cuore..."
La Roma dell'emergenza da traffico e mobilità (quella del DPCM 4.8.2006): ininterrotti suoni di sirene (dei vari "1xx"; scorte); traffico più o meno scorrevole ma, sempre, pericolosissimo per le "trappole" degli attraversamenti pedonali; pesanti inquinamenti (aria, ambiente, rumori); quasi 910 veicoli per 1.000 abitanti; un TPL dalla frequenza inaccettabile che costringe a lunghissime attese "non contestabili"; ogni giorno: oltre 50 incidenti stradali con 67 persone ferite; ogni 2 giorni una persona insanguina l'asfalto romano (182 nel 2010) e nessuna di queste persone passa da S.M. degli Angeli, nè viene salutata dalle Istituzioni e dagli squilli delle loro trombe, nè i familiari ricevono la visita e/o vengono assistiti da psicologi e psichiatri, nè li fanno entrare nelle scuole.Sono dei numeri; numeri più o meno esatti, con i quali lavorano l'ISTAT, l'ACI, le Imprese assicuratrici e tanti altri.In questa rappresentazione della Città Capitale d’Italia, alla vigilia del 2010, venne registrata la desaparecido della fermata del TPL di via del Plebiscito.
Ci dissero: “ragioni di ordine pubblico”; “problematiche sulla sicurezza”. (Evitarono la parola "Paura"; chè, come si sa bene, non si è Liberi-Freedom se manca proprio una delle "4 Libertà” fondamentali", quelle che sono nella Costituzione USA: la "Libertà dalla Paura", freedom from fear.)
Il 31 maggio 2012 hanno ripristinato quella vitale fermata; dopo 885 giorni vissuti amaramente nel fisico, nel morale e, principalmente, nella violenza continuata - per 21mila 244 ore - alla dignità e libertà dei cittadini romani, dei cittadini italiani, dei turisti di tutto il mondo.In quei 885 lunghi giorni abbiamo incassato un piccolissimo beneficio: non "vedere", su via del Plebiscito, un privato palazzo, fatto passare come "sede istituzionale" e, come tale, ridotto a fortino, come fossimo nel Far West, assediati.
Ora, quell'indecente fortino invade e domina le lunghe attese dei bus in via del Plebiscito. Ci sarebbe l'escamotage di salire sul primo bus che passa per limitare al minimo la visione di quello spettacolo burlesco ed amaro.Certamente, sarebbe una fuga; sarebbe la medicina placebo che consolida l'indecenza. Adesso, subito, eliminiamo ogni e qualsiasi elemento che partecipa a costituire quel fortino fasullo in un inesistente Far West; quello spettacolo e quell’immagine artefatta di una Città che non è la nostra bella Roma.
Adesso, subito, normalizziamo quel privato palazzo e via del Plebiscito riportandoli nella realtà di una città che, se ha una grande guerra da combattere, è quella contro il traffico e la mobilità, adottando le misure necesarie ed urgenti per realizzare un miglioramento significativo e rapido della situazione in atto e favorire il ripristino delle normali condizioni di vita.Adesso, subito adottando la stessa efficienza ed efficacia dimostrata quel 28 dicembre 2009 quando desaparecido la fermata di via del Plebiscito.
Cordialmente. Vito Nicola De Russis n.q. presidente dell’Associazione Diritti Pedoni di Roma e Lazio – ADP cell. 3393484370
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